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giovedì 20 novembre 2014

Rosetta, il lavoro svolto dal lander Philae, dai primi dati individuate molecole organiche nella cometa

(Credit ESA/ATG medialab)

NEWS SPAZIO :- Torniamo a 500 milioni di km da noi, sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko dove è atterrato il lander Philae della missione ESA Rosetta.

Philae è ormai in ibernazione, dopo che si è esaurita la carica della batteria primaria, trovandosi nell'impossibilità di caricare la batteria secondaria a causa dei problemi dovuti al suo atterraggio problematico.

Tuttavia il robot ha compiuto con successo quella che i progettisti avevano denominato missione primaria. I vari team responsabili stanno studiano i dati ricevuti e ne avranno ancora per molto tempo. Tuttavia vediamo alcuni risultati preliminari.



Con i suoi 10 strumenti di bordo Philae ha annusato l'atmosfera della cometa per individuarne i componenti, ne ha trivellato il suolo per studiare la composizione, lo ha martellato per saggiarne le proprietà fisiche, ha studiato il sito di atterraggio riprendendo varie immagini, ha inviato onde radio per studiare l'interno della cometa.

E adesso è in corso un'altra fase, delicata, complicata ed anch'essa emozionante, lo studio dei risultati degli esperimenti per imparare il più possibile. Le parole del Direttore scientifico del progetto dell'Agenzia Spaziale Tedesca DLR (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt) Ekkehard Kührt: "Abbiamo raccolto una grande quantità di dati preziosi che potevano essere acquisiti solamente attraverso contatto diretto con la cometa. Insieme alle misurazioni condotte dall'orbiter Rosetta siamo sulla buona strada per raggiungere una maggiore comprensione delle comete. Le proprietà della loro superficie sembrano essere piuttosto differenti da quanto si pensasse in precedenza".

Lo strumento MUPUS (Multi-Purpose Sensors for Surface and Sub-Surface Science) ha provato a martellare, penetrare nel suolo della cometa. Il team responsabile dello strumento stima che 67P/Churyumov–Gerasimenko sia composta da ghiaccio molto duro.
Philae ha provato con forza crescente a martellare il suolo ma non è riuscito a penetrare al di sotto della superficie. Una durezza compatibile con la presenza di ghiaccio perticolarmente duro.
Solamente i sensori termici e gli accelerometri nell'ancoraggio che avrebbe dovuto fissare Philae alla superficie non sono stati utilizzati, poiché non sono stati posizionati durante il touchdown.

Il team dell'esperimento SESAME (Surface Electrical, Seismic and Acoustic Monitoring Experiment) ha potuto confermare che la cometa non è così morbida e soffice come si credeva. Lo strumento CASSE che si trova nelle zampe del lander era stato acceso durante la discesa ed ha registrato il primo touchdown. La forza del ghiaccio trovato, al di sotto di uno strato di polvere nel sito dove è avvenuto il primo contatto con la superficie, è sorprendentemente alta. Altri dati aiuteranno i ricercatori a determinare le proprietà meccaniche della cometa.
Gli altri due strumenti della suite SESAME suggeriscono che l'attività cometaria di 67P/Churyumov–Gerasimenko almeno nel sito del primo contatto sia piuttosto bassa, così come hanno rilevato la presenza di una grande quantità di ghiaccio d'acqua al di sotto del lander.

L'ultimo dei 10 strumenti ad essere attivato è stato lo SD2 (Sampling, Drilling and Distribution), la trivella progettata per penetrare nel sottosuolo della cometa, estrarne campioni di materiale e distribuirli agli strumenti COSAC e PTOLEMY per farli analizzare.
La cosa certa è che la trivellazione è stata attivata, così come i successivi step per trasportare nel forno i campioni di sottosuolo per essere riscaldati.
E' certo che anche COSAC ha lavorato così come da programma. Gli studiosi stanno però analizzando i dati per determinare se effettivamente c'è stato un campione di sottosuolo che è stato esaminato dal gas cromatografo. In altre parole, la perforazione c'è stata, ma è stato raccolto qualcosa? Occorre un'analisi collaborativa di vari strumenti. CASSE ha registrato le vibrazioni della perforazione? Che forza del suolo ha incontrato MUPUS quanto lo ha martellato? Con che forza è stato usato il trapano SD2?

Fred Goesmann (Max Planck Institute for Solar System Research): "Al momento non abbiamo informazioni sulla quantità e sul peso del campione di suolo".

Tuttavia, COSAC è stato in grado di "annusare" l'atmosfera della cometa ed ha rilevato la presenza delle prime molecole organiche dopo l'atterraggio. E questa è una notizia direi importante, anche se sono ancora in corso le analisi dello spettro per identificare le molecole in questione.

Un grande contributo alla scienza di Philae proviene dalla fotocamera ROLIS (ROsetta Lander Imaging System) che ha ripreso immagini importanti durante la prima discesa. Dopo il terzo touchdown, quello finale, ROLIS è stato riattivato ed ha ripreso immagini della superficie a distanza ravvicinata, materiale anche questo prezioso per il team di missione.

Una grande quantità di dati provengono anche dallo strumento CONSERT (COmet Nucleus Sounding Experiment by Radio wave Transmission), presente sia nel lander Philae che nell'orbiter Rosetta. I due veicoli hanno lavorato insieme. Quando venivano a trovarsi uno da una parte della cometa e l'altro dalla parte opposta si sono scambiati segnali radio, creando così un profilo tridimensionale del nucleo della cometa.

E questo per ora è tutto. Sono convinto che dai dati gli studiosi riusciranno a trovare qualche altra informazione importante ed utile.

Il prossimo passo è aspettare, come abbiamo già detto varie volte. 67P/Churyumov–Gerasimenko sta viaggiando verso il Sole e tra alcuni mesi nel sito in cui si trova Philae ci sarà una maggior quantità di radiazione Solare. Stephan Ulamec, DLR Lander Project Manager, è ottimista sulle possibilità che Philae possa ricaricare la batteria e riattivarsi.

Un bel risultato è che durante le ultime ore di attività del lander, da Terra si sia riusciti ad inviare il comando di rotazione che ha permesso di orientare al meglio il pannello solare più grande di Philae. Adesso il robot è in ombra e ci vorrà più tempo per caricare la batteria, ma questo non è necessariamente un male. All'avvicinarsi al Sole Philae rischierà meno di surriscaldarsi, proprio per la posizione "protetta" in cui si trova.

Secondo Ulamec è probabile che nella prossima primavera il Landing Control Center di DLR sarà in grado di riprendere le comunicazioni con Philae e riceverne la telemetria. Addirittura durante l'estate potrebbe essere possibile che le temperature al sito di atterraggio siano tali da permettere alla batteria di ricaricarsi.

Rosetta intanto continua e continuerà ad orbitare intorno alla cometa, la sua missione va avanti. E resterà anche in attesa di ricevere segnali dal lander, una volta uscito dalla sua "ibernazione".

Tutte le notizie di questa spettacolare e storica missione le trovate come sempre nella sezione dedicata del blog, a questo indirizzo


Enjoy!

Fonte dati, ESA, NASA.

7 commenti:

  1. Ma le Scoperta di molecole organiche nella cometa
    non meritava più enfasi?
    non è molto entusiasmante per tutti?

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    1. Attenzione, parliamo di molecole organiche, non di vita, al massimo si può parlare di precursori della stessa. Quindi, più o meno quello che ci si attendeva di trovare su di una cometa.
      A meno di trovarsi sfortunatamente ad ascoltare l'impressionante divulgazione scientifica dei soliti vari TG1, 2, 3, 4, 5, 6, 7... la mancanza di enfasi ci sta tutta.

      Massimo

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    2. Piano e bene, Frà Mo. :) ...

      Attenzione che molecole organiche non significa nè vita, nè cellule.

      Prima di far suonare le fanfare io direi che è meglio aspettare che si possano capire-interpretare bene tutti i dati ricevuti per dare risposta a tutte le incertezze che ci sono allo stato attuale.

      Almeno ... gli scienziati così si dovrebbero comportare quando possono lavorare in tranquillità senza voler e dover azionare la leva emotiva per ottenere i necessari finanziamenti per proseguire il proprio studio.

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  2. Ciao Francesco, tieni conto che il metano è una mole ola organica, la più semplice. Sono curioso di sapere cosa indicheranno le analisi una volta completate. Ad ogni modo se cerchi nel blog troverai che molecole organiche sono state trovate un po' ovunque nell'universo, anche dentro nubi di gas interstellare.
    Ciao

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Grazie Sergio, ma certe volte anche dal tuo serio Blog, avrei sperato di sognare con scoperte.."inaspettate" ;)
      Complimenti e buonlavoro.

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  3. Giusto, e se pensiamo che attorno ai Quasar "pare" ci sia tanta "Acqua" (virgolettato,dato che non è proprio H2o allo stato liquido) necessaria per 1.000.000 di Terre...vedete ben voi quanta Organicità vaga nel cosmo "Vuoto"..vuoto un chezz..:D

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