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giovedì 22 luglio 2010

Dichiarazione di intenti comune in ambito spaziale tra NASA e la nuova Agenzia spaziale UK

NEWS SPAZIO :- In un meeting svoltosi due giorni fa a Londra, il Minister of State for Universities and Science David Willetts ed l'Amministratore capo NASA F. Bolden Jr hanno firmato una dichiarazione di intenti che conferma il mutuo desiderio delle due agenzie spaziali (la NASA e la nuova UK Space Agency) di trovare aree di collaborazione correlate alle Scienze Spaziali (esplorazione, scienze della Terra, della vita) e ad altre aree di mutuo interesse.

Il dott. David Williams Chief Executive della UK Space Agency ha dichiarato: "UK ed US hanno una lunga storia di collaborazione nelle attività spaziali e vogliamo assicurare che questa relazione continua a rafforzarsi sempre più e continua a produrre scienza ed esplorazione di classe mondiale".

Bolden ha aggiunto: "La NASA ha una lunga storia di collaborazione di successo con il Regno Unito ed auspica una cooperazione rafforzata attraverso la nuova Agenzia Spaziale Regno Unito in una moltitudine di settori di reciproco interesse".

Immagine, credit NASA.

Fonte dati, UK Space Agency.

venerdì 11 dicembre 2009

Creazione dell°Agenzia Spaziale Britannica

NEWS SPAZIO :- Il ministro britannico della Scienza Lord Drayson ha annunciato la creazione dell'Agenzia Spaziale Britannica. La nuova organizzazione, che non ha ancora un nome, centralizzerà tutte le attività spaziali dell'UK attualmente gestite da partnership tra dipartimenti governativi ed organizzazioni di ricerca (immagine, fonte NASA).
La nuova agenzia sostituirà il British National Space Centre (BNSC).

L'annuncio segue 12 settimane di consultazioni pubbliche sul come organizzare e finanziare il settore spaziale civile. Le parole di Lord Drayson: "La nuova agenzia spaziale renderà certezza che lo UK sfrutterà il proprio vantaggio competitivo in satelliti, robotica e nelle tecnologie associate".

Lord Drayson ha dato l'annuncio parlando al Rutherford Appleton Space Conference a Didcot, Oxfordshire. La nuova agenzia riunirà sotto un unico tetto sei dipartimenti governativi, due consigli di ricerca, il Technology Strategy Board ed il Met Office.

martedì 24 marzo 2009

Finanziato dall°ESA un progetto per un rivoluzionario motore a razzo

(Immagine, fonte Reaction Engines Limited)

NEWS SPAZIO :- Nella corsa "privata" allo spazio ecco un altro concorrente. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ed il Governo Britannico hanno concesso alla compagnia aerospaziale Reaction Engines Limited (REL) un finanziamento per 1 milione di euro come parte di un programma multimilionario per lo sviluppo di un motore a razzo di nome SABRE con alimentazione ad aria. Questo costituirà il sistema propulsivo dello spazioplano Skylon, un progetto di veicolo a singolo stadio e riutilizzabile, che promette di decollare come un aereo, posizionare un payload in orbita terrestre e tornare a casa atterrando nella stessa pista.

SABRE è nel progetto un motore "ibrido", nel senso che potrà comportarsi sia come un jet alimentato ad aria, sia come un razzo nel vuoto spaziale. Ed è proprio questa caratteristica a dargli un potenziale vantaggio competitivo rispetto agli altri progetti di "spazioplani", secondo quanto affermato da Mark Hempsell, direttore dei Future Programs della Reaction Engines. L'obiettivo molto ambizioso dei progettisti di Skylon non è tanto concorrere nei voli suborbitali, quanto sostituirsi addirittura ai lanciatori orbitali (Shuttle, Ariane, Ares ecc. ecc.).

A differenza di molti motori a razzo, SABRE utilizzerà l'idrogeno come combustibile e l'ossigeno liquido come elemento di raffreddamento. In questo scenario la modalità "air-breathing" di SABRE funziona come uno scambiatore di calore rivoluzinoario, agendo anche da "pre-cooler". Mentre raffredda l'aria che viene compressa alimenta anche il motore insieme all'idrogeno. Ed una volta che lo spazioplano entra in modalità "razzo" l'idrogeno viene bruciato insieme all'ossigeno liquido.

Un'altra caratteristica importante che avrà Skylon è rappresentata da una nuova concezione di ugello di scarico (per i gas generati nel motore), progettato appositamente per garantire alte prestazioni al variare della pressione atmosferica (e quindi a varie altitudini, dal livello del mare fino al vuoto spaziale).

I gas di uscita di un motore a razzo spingono e si espandono all'interno dell'ugello, da cui poi fuoriescono generando la spinta per reazione. I motori a razzo tradizionali lavorano però al loro meglio solamente a certe altitudini. Se la pressione esterna al motore è alta (alle basse quote) i gas che escono dall'ugello di scarico incontrano una maggiore resistenza e potrebbero non espandersi completamente per generare la spinta. E questo si traduce in un maggior consumo di carburante ed in una minore spinta. Nel caso, invece, di una pressione dei gas in uscita maggiore della pressione atmosferica (alle alte quote) si ha che i gas generati nel motore continuano ad espandersi anche dopo essere usciti dall'ugello, rappresentando anche in questo caso un inutile consumo di propellente ed una perdita potenziale di spinta.

Il nuovo ugello di Skylon tiene conto di tutto ciò e promette adattamento e massima efficienza indipendentemente dall'altitudine.

L'obiettivo dei progettisti è quello di ridurre di un fattore 10 il costo per il trasporto di massa in orbita terrestre. Vi sono tuttavia alcuni problemi ingegneristici da risolvere. Uno tra questi è riuscire a controllare la temperatura dell'ugello per evitare che questo fonda durante il volo.

C'è da dire però che Skylon / Sabre non sono un'idea nuova. I primi progetti risalgono alla metà degli anno '90. Un lanciatore in grado di portare in orbita bassa circa 12 tonnellate di massa, o in alternativa 60 passeggeri. Adesso, a detta dei progettisti, la tecnologia è disponibile. Secondo la Reaction Engines Skylon potrebbe diventare una realtà in meno di dieci anni.

L'ESA con il suo finanziamento sembra aver accettato la sfida.

sabato 27 dicembre 2008

La politica in Scozia è interessata al business spaziale privato

Il leader dello Scottish National Party in Westminster, Mr. Angus Robertson, è interessato alla realizzazione del primo spazioporto in Scozia da cui effettuare i voli suborbitali della Virgin Galactic. A tale scopo è stata identificata la base RAF Lossiemouth in Moray come possibile sito di lancio.

"La prospettiva di voli spaziali dalla Scozia è una cosa seria ed entusiasmante", sono le parole di Mr. Robertson. Egli ha intenzione di incontrare il ministro della Scienza ed Innovazione britannico Lord Drayson per caldeggiare la scelta di Lossiemouth e per discutere in dettaglio come questo progetto possa essere portato avanti.

La base RAF
Lossiemouth è utilizzata principalmente come base per gli elicotteri di soccorso e per i Tornado Jet ma Mr. Robertson ritiene che possa essere attrezzata anche per i veicoli di Virgin Galactic. Ancora le sue parole: "Le proposte di Virgin Galactic sono una opportunità iconica ed ispiratrice, che significherebbe investimenti in tecnologia, lavoro e turismo, così come scienza ed opportunità di istruzione [...] Sarebbe un errore sottostimare l'enorme potenziale di questi voli, che probabilmente saranno anche in grado di lanciare satelliti in orbita, così come portare turisti in orbita terrestre".

Il presidente di Virgin Galactic, Will Whitehorn, ha
recentemente detto che i primi voli suborbitali potrebbero iniziare a decollare da Lossiemouth entro cinque anni, sebbene vi siano altri due siti potenzialmente idonei, un'altra base aerea scozzese ed una nel sud est dell'Inghilterra.

Il succo della notizia? Si sta muovendo anche la politica - in Europa - che pare abbia individuato in questo nuovo business spaziale imprenditoriale un possibile nuovo terreno per generare lavoro, profitti e benessere.

Che dite, lo chiediamo anche ai nostri politici italiani? In fondo l'Italia è uno dei tre paesi fondatori dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), il primo paese dopo gli Stati Uniti e l'allora Unione Sovietica ad aver lanciato un satellite artificiale, l'unico ad avere un doppio ruolo nel progetto Stazione Spaziale Internazionale, sia come paese dell'ESA (terzo contribuente) e sia tramite accordi bilaterali direttamente con la NASA.

Avete proposte per un possibile spazioporto italiano?

Immagine, fonte Virgin Galactic.

venerdì 10 ottobre 2008

Astronauti Britannici? Yes please!

Una bella pagina web da leggere sito web del Guardian: l'intervista del nuovo ministro della Scienza ed Innovazione Britannica Dr. Paul Drayson, in cui il neo eletto ministro afferma che il paese ha bisogno di fornire ai giovani nuove "icone" su larga scala, che possano mostrare loro che la scienza può offrire una "vita meravigliosa" (immagine, fonte Nasa).

In questo senso Dr. Drayson è assolutamente a favore della realizzazione di un programma spaziale per voli abitati, e quindi con astronauti UK.

Sin dagli anni sessanta il governo inglese si è sempre rifiutato di investire nei voli spaziali con equipaggio. Ma lo scorso anno il Commons Science and Technology Select Committee ha raccomandato al governo di rivedere la propria posizione. Inoltre, l'agenzia spaziale della Gran Bretagna (British National Space Centre) sta attualmente valutando "opzioni per l'esplorazione spaziale", incluse missioni con equipaggio.

Che dire? Godspeed UK!