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martedì 23 luglio 2013

Le eccezionali immagini di Terra e Luna fotografate da 1,5 miliardi di chilometri di distanza, by Cassini!

(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute)

NEWS SPAZIO :- Ho sempre dato molta importanza alle immagini, forse perché ho ereditato la passione per la fotografia da mio padre, ed in questo blog do alle foto molto spazio sforzandomi di pubblicare scatti il più possibile ad alta risoluzione.

Le foto scientifiche poi hanno in sé una ulteriore dimensione di fascino - quella che è primaria per gli scienziati - un carico di conoscenza tutto da esplorare e studiare. Inoltre capita molto frequentemente che l'importanza scientifica e la bellezza si fondano insieme in moltissimi scatti che portano davanti ai nostri occhi galassie, dettagli infinitesimi della superficie Marziana, bagliori di stelle lontane...

Ci sono poi altre immagini che racchiudono in sé un significato potente, hanno la capacità di farci riflettere ed, almeno per quanto mi riguarda, restare a contemplarle mentre la mente vaga rapita.

E' il caso delle foto che trovate in questo post, eccezionali nella loro semplicità, immediatezza, e nello stesso tempo potentissime nel loro significato.

Siamo a bordo della sonda Cassini, 9 anni appena compiuti - il 1° Luglio 2004 - in orbita intorno al sistema di Saturno. La Wide Angle Camera ha catturato gli anelli di Saturno e la nostra Terra, Luna compresa, da 1,5 miliardi di Km di distanza, o se preferite 83 minuti-luce.

sabato 1 dicembre 2012

Nuove prove indicano abbondanti riserve di ghiaccio d'acqua nelle regioni polari di Mercurio, by Messenger!

(Immagine, credit NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington/National Astronomy and Ionosphere Center, Arecibo Observatory)

NEWS SPAZIO :- MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) è il nome di una sonda spaziale NASA lanciata nel 2004. Nel Marzo 2011 è entrata in orbita intorno al pianeta Mercurio, diventando il primo oggetto Terrestre ad averlo fatto.

Già nel 2008, durante un passaggio ravvicinato che la portò ad una distanza di 200 Km dalla superficie del pianeta, MESSENGER individuò la presenza di acqua.

Adesso recenti osservazioni compiute dalla sonda Americana forniscono nuove importanti evidenze all'ipotesi che vi siano abbondanti riserve di ghiaccio d'acqua e di altri composti volatili nei crateri che si trovano nelle regioni polari di Mercurio.

lunedì 28 novembre 2011

Lo studio di Mercurio continua, estesa la missione della sonda MESSENGER

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) è il primo veicolo spaziale Terrestre ad essere arrivato in orbita intorno al pianeta Mercurio. Dal Marzo scorso la sonda americana lo sta studiando come mai prima d'ora.

La missione primaria di MESSENGER terminerà il 17 Marzo 2012 e la NASA ha già fatto sapere che estenderà di un anno la vita operativa della sonda.

venerdì 17 giugno 2011

La sonda MESSENGER ed i nuovi importanti dati sul pianeta Mercurio


NEWS SPAZIO :- Sono passati circa tre mesi da quando la sonda NASA MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) è arrivata in orbita intorno al pianeta Mercurio ed i dati che da allora invia a Terra sono estremamente preziosi per gli scienziati e pieni di novità.

MESSENGER è il primo veicolo spaziale in assoluto ad orbitare intorno a Mercurio. Le decine di migliaia di immagini registrate fino ad oggi mostrano quindi per la prima volta il pianeta in alta risoluzione.

Misurazioni della composizione chimica della sua superficie stanno fornendo importanti indizi sulla sua origine e sulla sua storia geologica. Le mappe della topografia e del suo campo magnetico mostrano anche qui nuovi indizi sui processi dinamici che si svolgono al suo interno. Ad esempio, gli scienziati adesso sanno che le esplosioni di particelle energetiche nella magnetosfera del pianeta sono un prodotto continuo dell'interazione tra il campo magnetico di Mercurio ed il vento solare.

lunedì 4 aprile 2011

Le nuove immagini di Mercurio, by MESSENGER!


NEWS SPAZIO :- Qualche giorno fa abbiamo visto la prima bellissima e storica  immagine del pianeta Mercurio inviata a Terra dalla sonda Americana Messenger (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging), il primo oggetto Terrestre ad essere mai arrivato in orbita intorno al primo pianeta del nostro Sistema Solare.

Eccone ancora, acquisite tutte il 29 Marzo. La prima che vedete qui in alto è stata ripresa da un'altitudine di 450 Km. Siamo vicino al polo Nord del pianeta e ciò che vedete non è mai stato visto da nessuno prima d'ora.

mercoledì 30 marzo 2011

La primissima spettacolare fotografia inviata dalla sonda MESSENGER in orbita intorno a Mercurio

(Immagine, credit NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington)

NEWS SPAZIO :- Quella che vedete qui in alto è la prima bellissima fotografia inviata a Terra dalla sonda NASA MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging), il primo veicolo spaziale Terrestre ad essere mai arrivato in orbita intorno al pianeta Mercurio (il 17 Maggio scorso).

L'immagine è stata "catturata" da Messenger nella mattinata di ieri 29 Marzo 2011 intorno alle 11:20 ora italiana con la sua WAC (Wide Angle Camera) del MDIS (Mercury Dual Imaging System).


venerdì 18 marzo 2011

La sonda MESSENGER è arrivata in orbita intorno al pianeta Mercurio

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Il pianeta Mercurio è il meno esplorato del nostro sistema solare. Qui sotto avete l'URL della sezione del blog dedicata alla sonda Americana Messenger (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) la quale contiene notizie relative ai suoi precedenti flyby intorno al pianeta ed alle sue importanti scoperte


Ebbene, la notizia oggi assolutamente storica è che la sonda Messenger si è inserita come programmato in orbita intorno a Mercurio. E' la prima volta in assoluto che un veicolo spaziale Terrestre raggiunge l'orbita di Mercurio.

venerdì 27 agosto 2010

Una meravigliosa foto del Sistema Terra-Luna dalla distanza di 183 milioni di chilometri

(Immagine credit NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington)

NEWS SPAZIO :- E' stata ripresa il 6 Maggio 2010 questa bellissima, spettacolare foto. Terra e Luna appaiono come piccole sferette di luce vicine tra loro.

Il fotografo è la sonda NASA MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) attualmente impegnata nella sua missione in orbita intorno a Mercurio.

Da una distanza di 183 milioni di chilometri - tenete presente che la distanza media Terra-Sole è di 150 milioni di Km - MESSENGER si è girato per dare un'occhiata alla sua casa ed ha fotografato ciò che state vedendo. L'immagine è stata ripresa con la fotocamera Wide Angle Camera (WAC) del Mercury Dual Imaging System (MDIS).

Ma anche se la foto è di una bellezza sconvolgente (vero?) l'intento è stato assolutamente scientifico.
Uno dei compiti della sonda americana è infatti anche quello di cercare i "Vulcanoidi", piccoli corpi rocciosi la cui esistenza è stata postulata in orbita tra Mercurio ed il Sole. Anche se fino ad ora non ne è stato trovato nessuno, MESSENGER si trova in una posizione privilegiata, specialmente quando la sua orbita lo porta nel punto più vicino al Sole.

Non è certo la prima volta che vediamo il sistema Terra-Luna da posizioni inconsuete per noi. Un'immagine "speciale" è certamente la Terra che sorge nell'orizzonte lunare così come la videro gli astronauti di Apollo 8 nel 1968, anche se forse la più densa di significato è senza dubbio Pale Blue Dot.

mercoledì 4 novembre 2009

Le nuovissime scoperte ed immagini di Mercurio, by NASA e MESSENGER!


NEWS SPAZIO :- Come annunciato qui la NASA ha rilasciato ieri 3 novembre 2009 nuovi dati scientifici e nuove immagini del terzo passaggio ravvicinato (flyby) che la sonda Messenger (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) ha effettuato sul pianeta Mercurio lo scorso 29 settembre 2009.

Al link qui sotto trovate le prime bellissime immagini pubblicate
http://newsspazio.blogspot.com/2009/10/la-sonda-nasa-messenger-il-suo-flyby-e.html

Ecco adesso le novità. La prima immagine pubblicata qui in alto è un'osservazione a colori del pianeta ottenuta durante l'approccio al flyby. I filtri a 100, 700 e 439 nm sono stati combinati in rosso, verde e blu per creare questa immagine a colori la cui risoluzione è di circa 5Km/pixel.

Circa il 98% della superficie del pianeta è stata mappata, come mostrato dall'immagine qui sotto.


Le uniche aree ancora mai registrate sono
le regioni polari, che verranno riprese una volta che la sonda sarà in orbita stabile.

Nelle nuove immagini gli scienziati hanno potuto individuare molte sorprese entusiasmanti. Le parole di Sean Solomon, Principal Investigator della missione e direttore del Department of Terrestrial Magnetism al Carnegie Institution di Washington: "Sebbene l'area vista per la prima volta dalla sonda era meno di 350 miglia attraverso l'equatore, le nuove immagini ci rammentano che Mercurio continua a darci delle sorprese".

Durante questo terzo flyby sono molte le nuove caratteristiche di Mercurio individuate, tra le quali una regione con una superficie luminosa che circonda una depressione irregolare, probabilmente di origine vulcanica.


Tra le altre nuove immagini vi è anche la sottostante che rappresenta una zona con un doppio anello da impatto di circa 290 Km di diametro.


Questo bacino è simile ad una zona osservata durante il primo flyby nel gennaio 2008 e che gli scienziati chiamano Raditladi.

Una cosa importante di questo terzo flyby è che è stato possibile condurre osservazioni approfondite sulla esosfera di Mercurio, la sua debole atmosfera. E' la prima scansione dettagliata che riguarda i poli Nord e Sud del pianeta. La sonda ha anche iniziato a rivelare come l'atmosfera varia con la distanza dal Sole.
L'immagine seguente mostra quali sono i processi che sono alla base della creazione, evaporazione e mantenimento della debole atmosfera su Mercurio.


Fotoni che colpiscono la superficie eccitando atomi esterni, calore che genera evaporazione, impatti di meteoroidi e di ioni sono alla base della generazione della esosfera, le cui particelle sono poi accelerate dalla pressione di radiazione in direzione opposta al Sole. Atomi e molecole che riescono a sfuggire alla forza di gravitazione del pianeta vanno a far parte della "coda" di Mercurio.
Un esempio degli effetti "stagionali" nella esosfera di Mercurio è la coda di Sodio (Sodio neutro), che come si vede nell'illustrazione qui sotto, rispetto ai primi due flyby è 10-20 volte inferiore.


questa differenza è dovuta a variazioni nella pressione che la radiazione solare esercita sugli atomi di sodio durante il movimento di Mercurio nella propria orbita, e "... dimostra perché la esosfera di Mercurio è una delle più dinamiche nel sistema solare..." ha dichiarato lo scienziato Ron Vervack del Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory (APL) a Laurel (Md).

Le osservazioni hanno evidenziato che anche il Calcio ed il Magnesio mostrano cambiamenti stagionali. Lo studio delle variazioni di tutti gli elementi presenti nella esosfera del pianeta fornirà dati importanti per la comprensione dell'intero processo alla base dell'atmosfera di Mercurio.

Un'altra importante novità rilevata da MESSENGER in quest'ultimo flyby è l'abbondanza di ferro e titanio nella superficie di Mercurio, contrariamente a quanto indicato dalle precedenti osservazioni.


David Lawrence, scienziato APL di missione ha dichiarato: "Ora sappiamo che la superficie di Mercurio ha una abbondanza media di ferro e titanio superiori a quanto la maggior parte di noi si sarebbe aspettato, simile ad alcuni mari lunari di basalto".

Immagini, fonte NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington.

Fonte dati, NASA.

sabato 31 ottobre 2009

Nuovi dati scientifici e nuove immagini di Mercurio, by NASA e MESSENGER!

NEWS SPAZIO :- La NASA terrà una teleconferenza il prossimo 3 novembre 2009 alle ore 1 p.m. EST (18:00 ora italiana) per annunciare nuovi dati scientifici e pubblicare nuove immagini relative al terzo flyby di Mercurio da parte della sonda MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging), flyby avvenuto lo scorso 29 settembre 2009 (Immagine, fonte NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington).

Immagini spettacolari del terzo passaggio ravvicinato di MESSENGER al pianeta Mercurio erano già state pubblicate all'inizio del mese, al seguente post

http://newsspazio.blogspot.com/2009/10/la-sonda-nasa-messenger-il-suo-flyby-e.html

Aspettiamo quindi per conoscere le novità.

Fonte dati, NASA.

venerdì 2 ottobre 2009

La sonda NASA Messenger, il suo flyby e le nuovissime immagini del pianeta Mercurio


NEWS SPAZIO :- Come promesso ecco le nuovissime immagini di Mercurio che la sonda NASA Messenger (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) ha ripreso durante il suo terzo volo ravvicinato (o flyby) dello scorso 29 settembre 2009. A dispetto del problema che si è verificato a bordo poco prima del massimo avvicinamento a Mercurio, problema che ne ha causato il passaggio allo stato di Safe-Mode interrompendo così tutte le attività scientifiche, gli obiettivi di missione sono stati ugualmente raggiunti, prima tra tutti la manovra di 'gravity assist' che ne ha frenato la corsa e che ne consentirà l'immissione in un'orbita stabile prevista per l'8 marzo 2011 (vedere qui per i dettagli).

Messenger ha anche ripreso immagini ad alta risoluzione di Mercurio che coprono circa la metà del 10% del pianeta che non era ancora mai stato esplorato in precedenza.

La prima immagine pubblicata qui in alto (ripresa il 29/09/2009, altitudine 16.200 Km, risoluzione 410 metri/pixel, strumento NAC - Narrow Angle Camera del MDIS - Mercury Dual Imaging System) è un mosaico di 62 fotografie, molte delle quali mostrano per la prima volta regioni del pianeta mercurio mai viste in precedenza.

L'immagine qui sotto (29/09/2009, altitudine 15.600 Km, risoluzione 400 metri/pixel, NAC) è anch'essa una novità, ripresa per la prima volta in assoluto. Essa mostra un bacino con una doppia struttura ad anello, il cui diametro esterno è di circa 260 Km.


L'immagine seguente (29/09/2009, altitudine 26.900 Km, risoluzione 4,8 Km/pixel, WAC - Wide Angle Camera del MDIS), ripresa durante l'approccio al pianeta, ne evidenzia la regione mai esplorate in precedenza (all'interno della zona delimitata in rosso), pari a circa la metà del 10% del pianeta mai osservato prima.


Qui sotto invece (29/09/2009, altitudine 27.000 Km, risoluzione 690 metri/pixel, NAC) il cratere centrale è ripreso anch’esso per la prima volta. Al suo interno vi è una depressione a forma di arco definita "pit crater", quest’ultima già osservata in precedenza.


La superficie di Mercurio è ricoperta di crateri di molte forme e dimensioni, risultato di impatti avvenuti in miliardi di anni. Qui sotto (29/09/2009, altitudine 31.500 Km, risoluzione 800 metri/pixel, NAC) si vedono un insieme di tali crateri da impatto. Uno piuttosto "curioso" è stato evidenziato, a forma di impronta di piede.


Al centro dell'immagine successiva (29/09/2009, altitudine 23.300 Km, risoluzione 600 metri/pixel, NAC) vi è un cratere anch'esso osservato per la prima volta, registrato appena due ore prima del raggiungimento del punto più vicino. Esso ha un diametro di circa 134 Km.


Per ultima ecco la seguente immagine (29/09/2009, altitudine 15.800 Km, risoluzione 400 metri/pixel, NAC) che mostra una regione "chiara" nella superficie di Mercurio. Vista da Terra appare come un semplice punto più luminoso.


Cliccate sulle immagini per vederle alla loro risoluzione originale.

Immagini, fonte NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington.

giovedì 1 ottobre 2009

La sonda NASA Messenger, il suo terzo passaggio ravvicinato intorno al pianeta Mercurio e la °piccola° sfortuna del Safe-Mode

(Immagine, fonte NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington)

NEWS SPAZIO :- Lo scorso 29 settembre 2009 la sonda NASA Messenger (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) ha effettuato il suo terzo passaggio ravvicinato con il pianeta Mercurio raggiungendo un'altitudine di appena 228 Km dalla superficie ad una velocità relativa di 5,4 Km/sec.

Il "flyby" ha avuto l'obiettivo principale di "rallentare" la sonda abbastanza in modo tale che al successivo passaggio in prossimità di Mercurio, l'8 marzo 2011, Messenger potrà immettersi in orbita intorno al pianeta.

La sonda ha anche ripreso immagini ad alta risoluzione di Mercurio pari a circa la metà del 10% del pianeta che non era ancora mai stato osservato in precedenza dallo spazio.

Ad una conferenza stampa, Sean Solomon project scientist della missione ha dichiarato: "Siamo a meno di 18 mesi dall'inserimento orbitale, perciò sappiamo che ritorneremo su Mercurio e che saremo in grado di osservare il pianeta più interno [del nostro sistema solare] con grande dettaglio".

Tuttavia poco prima del raggiungimento del punto più vicino a Mercurio c'è stato un problema e Messenger si è automaticamente messo in Safe-Mode (23:51 ita del 29 settembre). Questo ha comportato la non-effettuazione delle osservazioni scientifiche per il resto del flyby.

Brevemente il dettaglio: quattordici minuti prima dell'arrivo al punto più vicino Messenger è passato all'interno dell'ombra del pianeta, rendendo necessario per la sonda passare dall'alimentazione elettrica solare alle sue batterie.
Dieci minuti dopo l'ingresso in ombra e quattro minuti prima del raggiungimento del punto più vicino il controllo di missione a Terra ha perso il contatto radio con la sonda.
Tuttavia, otto minuti dopo il raggiungimento del punto più vicino a Mercurio, era previsto che Messenger passasse "dietro" il pianeta (rispetto alla visuale da Terra), con conseguente perdita di contatto radio del tutto prevista per i successivi 52 minuti.

Gli ingegneri di missione hanno stabilito che la perdita di segnale "non prevista" è stata causata proprio dal passaggio automatico allo stato di Safe-Mode, una modalità in cui navicella spaziale interrompe ogni attività non necessaria (alla propria "sopravvivenza") e direziona il proprio sistema di comunicazione verso la Terra in attesa di istruzioni. Questo accade tipicamente quando a bordo si verifica un qualche problema/errore/evento non previsto.

La buona notizia è che Messenger si è messo in collegamento con la Terra ed è stato riportato nello stato operativo ("Operational Mode") alle ore 12:30 am EDT (06:30 ita del 30 settembre) con tutti i sistemi funzionanti. Inoltre tutti i dati registrati sono stati inviati a Terra.

Eric Finnegan, systems engineer di missione ha detto: "Riteniamo che il passaggio allo stato di Safe-Mode sia stato causato dal sistema di gestione degli errori ("fault management system") di bordo per via una configurazione inaspettata del sistema di alimentazione elettrica durante l'eclissi [quando Messenger è entrato nell'ombra di Mercurio]".

Ancora Finnegan: "Sebbene le cose non siano andate come previsto il principale obiettivo del flyby, la manovra di 'gravity assist', è stata un completo successo. In aggiunta tutte le sequenze di osservazione durante l'avvicinamento sono state registrare, riempiendo aree addizionali di superficie in precedenza inesplorate ed in più esplorando la esosfera di Mercurio".

Messenger riprenderà le sue osservazioni scientifiche a partire dal prossimo 3 ottobre.

In un prossimo post pubblicherò le nuove immagini di Mercurio così come registrare da Messenger.

Fonte dati, NASA, jhuapl, The Planetary Society.

venerdì 4 luglio 2008

La sonda Messenger rileva acqua sul pianeta Mercurio

Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, sembra avere almeno una sorgente di acqua, anche se la temperatura può raggiungere 427 gradi Celsius.

Questa è una delle sensazionali scoperte effettuate dalla sonda Messenger (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) nel suo passaggio ravvicinato a circa 200 chilometri di distanza dal pianeta lo scorso 14 gennaio, così come riportato lo scorso martedì dagli scienziati della Nasa
(immagine, fonte Nasa).

Altre scoperte rilevano segni di un campo magnetico attivo, vulcanismo ed un’ancora più sorprendente contrazione della superficie di Mercurio. Gli scienziati sperano di approfondire gli studi sul pianeta quando la sonda passerà nuovamente vicino al pianeta il 6 ottobre prossimo per poi completare le manovre orbitali che la porteranno ad assumere un'orbita stabile a partire dal marzo 2011, dove sarà possibile effettuare un anno di osservazioni costanti.

Lanciata il 3 agosto del 2004 la sonda Messenger è la prima ad osservare Mercurio dopo il Mariner 10 della Nasa nel lontano 1975. Obiettivo della missione è studiare le caratteristiche e l'ambiente di Mercurio direttamente dall'orbita. Tra gli obiettivi principali:
  • caratterizzare la composizione chimica in superficie
  • studiarne la storia geologica
  • studiare la natura del suo campo magnetico
  • indagare sulla dimensione e lo stato del suo nucleo interno
  • determinare la natura della sua esosfera e magnetosfera
per un periodo di tempo di circa un anno terrestre.

Uno dei misteri più grandi di Mercurio è il suo grande nucleo di ferro, che costituisce quasi il 60% dell'intero corpo celeste. Tale dimensione ha suggerito ad alcuni scienziati che nel passato Mercurio potesse essere stato più largo e che i suoi strati più esterni fossero stati "strappati via" da un processo ancora ignoto.

Nel suo passaggio ravvicinato lo scorso gennaio Messenger ha scoperto che:
  • il nucleo metallico è responsabile di un campo magnetico attivo intorno al pianeta, e questo al pari di quanto accade nella nostra Terra
  • vi è la presenza di bocche vulcaniche, non individuate dal Mariner, che mostrano che gli antichi flussi di lava hanno contribuito al materiale che ricopre gran parte della superficie del pianeta
  • vi sono scogliere e linee di frattura o zone di stress geologico (individuate dalle sue telecamere), che indicano che Mercurio si sta contraendo mano a mano che il suo grande nucleo si raffredda. La velocità di raffreddamento è più veloce di quanto supposto in precedenza, ha dichiarato Sean Salomone, un ricercatore del "Carnegie Institution of Washington".
Una volta che Messenger sarà in orbita stabile intorno a Mercurio i ricercatori sperano di trovare nuove evidenze e maggiori informazioni per una migliore comprensione non solo del pianeta più vicino al Sole ma anche della nostra Terra e degli altri pianeti interni del nostro sistema solare.