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giovedì 23 febbraio 2017

TRAPPIST-1, la spettacolare scoperta di un nuovo sistema solare con sette pianeti "simili" alla nostra Terra

(Credit NASA/JPL-Caltech/R. Hurt, T. Pyle IPAC)

NEWS SPAZIO :- E' la notizia del giorno, ne parlano proprio tutti, anche i media tradizionali sono lanciatissimi. La rete poi è piena di articoli sulla scoperta diffusa ieri dalla NASA in una conferenza stampa indetta nella loro sede centrale di Washington proprio per annunciare che è stato individuato un sistema solare non troppo lontano da noi, ad appena 40 anni luce, composto da 7 pianeti di "dimensioni" simili alla Terra.

Inoltre 3 di questi esopianeti orbitano all'interno della "zona abitabile" della stella, che come ho già scritto varie volte in altrettanti post precedenti è quella regione di spazio intorno ad un astro la cui distanza (dalla stella stessa) è tale che un pianeta che vi orbita al suo interno presenta le condizioni ambientali "giuste" per sostenere la presenza di acqua liquida in superficie.
E come noi sappiamo l'acqua liquida è un componente necessario, indispensabile per far sì che possa svilupparsi la vita. E' quindi condizione necessaria (ci deve essere per forza) ma non sufficiente, da sola non basta per affermare che un mondo ha vita.

Si tratta di una scoperta eccezionale dal punto di vista scientifico, anzi riformulo, eccezionale dal-punto-di-vista-scientifico, che terrà impegnati - ed eccitati! - gli astronomi per parecchi anni a venire.

Differenti siti hanno proposto la notizia in differenti modi. Non può mancare anche il mio contributo e come è nel mio stile approfondisco in questo post la notizia mettendo in evidenza gli aspetti davvero importanti.
Non vi sarà sfuggito il virgolettato nel titolo, ebbene let's go deep!

giovedì 25 agosto 2016

Proxima Cen b, l'esopianeta simile alla Terra più vicino che mai, nella zona abitabile di Proxima Centauri, by Pale Red Dot di ESO!

(Credit ESO/M. Kornmesser)

NEWS SPAZIO :- Ho volutamente aspettato alcuni giorni prima di scrivere questo articolo, attendendo un comunicato ufficiale che era previsto per la fine di questo mese.

Nei giorni scorsi si era infatti sparsa la voce, subito rimbalzata in tutto il mondo, che era stato individuato un nuovo pianeta all'interno della zona abitabile della propria stella, un esopianeta fuori dal nostro Sistema Solare ma molto significativo per noi, per due motivi. Il primo è che questo nuovo corpo celeste è simile alla Terra per dimensioni, il secondo perché è relativamente vicino alla Terra.

Si trova infatti in orbita intorno a Proxima Centauri, la stella più vicina a noi dopo il nostro Sole, distante appena 4 anni luce.

E' una notizia di grande impatto ed ora che è stata pubblicata ufficialmente da chi ha effettuato la scoperta, la cosa non è più un'indiscrezione (di nullo valore scientifico), ma è un fatto oggettivo di grande rilevanza scientifica, che senza alcun dubbio guiderà molte delle nostre attività future in campo astronomico e spaziale.

Il progetto di ricerca che ha prodotto questo grande risultato è Pale Red Dot (qui sotto il logo)

(Credit ESO/Pale Red Dot)

e l'ente di ricerca protagonista di questa spettacolare scoperta è l'ESO, lo European Southern Observatory (Osservatorio Australe Europeo).

Ma vediamo di conoscere meglio questo nuovo "vicino", davvero dietro l'angolo questa volta.

giovedì 3 settembre 2015

Back online, ecco le principali notizie!

(Credit NASA/JPL-Caltech/MSSS)

NEWS SPAZIO :- Eccoci nuovamente sulla rampa di lancio dopo la pausa estiva. Vediamo insieme cosa è successo durante questi giorni, tanto per rimetterci in pari.


12 Agosto

SpaceX ha svolto un test sull'avionica di bordo della nuova capsula Dragon V2 (SpaceX avionics test bed) effettuando una simulazione di una missione umana sulla Stazione Spaziale Internazionale.
E' stato testato il "cervello" del veicolo spaziale, verificando il funzionamento di harwdare e software di bordo e loro interazioni.

Procedono le attività di sviluppo per i prossimi lanciatori dell'Agenzia Spaziale Europea Ariane 6 e Vega C. L'ESA ha infatti firmato i contratti con Airbus Safran Launchers (ASL), con l'Agenzia Spaziale Francese CNES e con ELV. Si precede che il 1° volo di Ariane 6 venga effettuato nel 2020, mentre Vega C dovrebbe essere operativo per il 2018.


giovedì 27 giugno 2013

Gliese 667C "Reloaded", trovati almeno sei pianeti in orbita in una stella vicina, tre dei quali nella sua zona abitabile, by ESO!


NEWS SPAZIO :- Un team di astronomi combinando nuove osservazioni con dati già esistenti relativi alla stella Gliese 667C ha individuato un sistema con almeno 6 pianeti, tre dei quali sono super-Terre che si trovano tutti all'interno della zona abitabile della stella stessa.

Un corpo celeste che orbita all'interno di questa zona, una fascia che circonda la stella e la cui dimensione ed estensione dipende dalle caratteristiche dell'astro stesso, presenta nella sua superficie particolari condizioni ambientali tali da consentire la presenza di acqua allo stato liquido, condizione quest'ultima molto importante poiché è ritenuta indispensabile per la vita.

venerdì 9 novembre 2012

HD 40307g, un nuovo candidato esopianeta nella zona abitabile della sua stella?

(Immagine, credit G. Anglada-Celestia)

NEWS SPAZIO :- Un team Internazionale di astronomi ha individuato un nuovo potenziale candidato esopianeta che si troverebbe nella zona abitabile della propria stella, e quindi avere acqua allo stato liquido nella sua superficie.

Il gruppo di ricerca guidato da Mikko Tuomi dell'University of Hertfordshire Centre for Astrophysics Research (UK) ha analizzato dati disponibili pubblicamente generati dallo spettrografo HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) del telescopio di 3,6 metri dell'ESO (European Southern Observatory, Cile).

venerdì 30 marzo 2012

Sarebbero molti miliardi i pianeti all°interno della zona abitabile delle proprie stelle nella nostra Galassia, by ESO!

(Immagine, credit ESO/L. Calçada)

NEWS SPAZIO :- Ecco un nuovo studio che descrive risultati astronomici del tutto affascinanti.

Utilizzando lo spettrografo HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) del telescopio di 3,6 metri dell'ESO (European Southern Observatory, Cile) un team internazionale di ricercatori è arrivato alla conclusione che i pianeti rocciosi non molto più grandi della nosta Terra che orbitano all'interno della zona abitabile di particolari stelle chiamate nane rosse sarebbero davvero tanti.

E' la prima misurazione diretta della frequenza delle Super-Terre, pianeti cioè aventi massa fino a 10 volte la massa del nostro Pianeta, che orbitano intorno a nane rosse. Si parla di decine di miliardi, solamente nella nostra Galassia.

venerdì 13 gennaio 2012

Nuova visione rivoluzionaria della nostra Via Lattea, ci sono più pianeti che stelle

(Immagine, credit ESO/M. Kornmesser)

NEWS SPAZIO :- Nel numero di ieri 12 Gennaio 2012 della rivista scientifica Nature vengono pubblicati i risultati di una ricerca molto particolare, se ci pensate bene parecchio rivoluzionaria.

Un team internazionale di astronomi ha utilizzato una particolare tecnica di indagine detta ‘gravitational microlensing’ per stimare quanto sono comuni i pianeti nella nostra Galassia. Andando nella direzione opposta rispetto a quello che era il pensiero comune i risultati indicano qualcosa di molto interessante.

Dopo un periodo di osservazione durato sei anni in cui sono state analizzate milioni di stelle i ricercatori hanno concluso che i pianeti intorno alle stelle sono “la regola” e non l’eccezione.

venerdì 30 dicembre 2011

Due timelapse video eccezionali della cometa Lovejoy, ripresi dalla Stazione Spaziale Internazionale e dal Very Large Telescope array ESO in Cile

(Immagine, credit G. Brammer/ESO)

NEWS SPAZIO :- Conosciamo ormai molto bene la cometa Lovejoy che ci sta accompagnando in questo periodo di feste. Prima è passata vicinissima intorno al Sole ed è riuscita a riemergere ancora tutta intera

poi è stata fotografata dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale in queste bellissime immagini ad alta risoluzione


In questo post vediamo due meravigliosi filmati che hanno Lovejoy come protagonista. Il primo di questi è stato ripreso dallo spazio, dalla Stazione Spaziale Internazionale. Il secondo invece è stato girato qui sulla Terra, in Cile al Paranal Observatory dell'ESO, lo European Southern Observatory.

Entrambi i video sono stati realizzati con la tecnica del timelapse ed il risultato è davvero sbalorditivo.

giovedì 29 dicembre 2011

Un eccezionale video della nostra galassia girato da Terra in altissima risoluzione con la tecnica del timelapse, by ESO!

(Immagine, credit ESO VLT)

NEWS SPAZIO :- Per chi segue questo blog la parola timelapse ormai dovrebbere abbastanza nota. Ne abbiamo parlato anche pochi giorni fa poiché si tratta della particolare tecnica usata recentemente dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale per realizzare bellissimi video della Terra che scivola via al di sotto della Stazione.

La sensazione è quella di volare al di sopra del nostro Pianeta come se fossimo in un film. Qui sotto trovate alcuni film davvero eccezionali


In questo articolo vi propongo un altro video, questa volta girato sulla Terra con la stessa tecnica del timelapse ed altrettanto spettacolare. Ci mostra la nostra galassia come non l'abbiamo mai vista.

lunedì 29 agosto 2011

Back online, ecco le le principali notizie!

(Immagine, credit Orbital Technologies)

NEWS SPAZIO :- Terminata la pausa estiva - ci voleva per caricare le pile atomiche! - eccomi nuovamente online e  come ormai è consuetudine vediamo cosa è successo sia nello spazio che qui sulla Terra durante questi giorni di vacanza.


Lunedì 15 Agosto

La Russian Astronomic Society è stata ufficialmente invitata a far parte dell'ESO (European Southern Observatory) in Cile che raggruppa quindici paesi Europei.

Si sono conclusi i test funzionali di Curiosity, il Mars Science Laboratory MSL, il nuovo rover Americano che il prossimo Novembre partirà alla volta del pianeta Marte. Adesso inizieranno le attività per preparare il rover al lancio e per impacchettarlo nella configurazione di volo.

Il prossimo 30 Novembre vedrà il lancio del secondo volo di test della capsula spaziale commerciale Dragon della società SpaceX (Space Exploration Technologies) diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale (volo COTS Demo2). E' stato confermato l'aggancio con l'avamposto orbitale, inizialmente previsto solamente al terzo volo di test nell'ambito dei contratti NASA COTS (Commercial Orbital Transportation Services).

giovedì 7 luglio 2011

Trovate per la prima volta molecole di perossido di idrogeno (H2O2) nello spazio interstellare, By ESO!

(Immagine, credit ESO/S. Guisard www.eso.org/~sguisard)

NEW SPAZIO :- Il perossido di idrogeno (H2O2) è una molecola importante sotto molti aspetti. Noi la chiamiamo comunemente acqua ossigenata e ci è molto utile quando abbiamo bisogno di disinfettarci (o se volete schiarire i vostri capelli!).

Ma si tratta anche di una molecola fondamentale sia per i chimici che per gli astronomi. La sua formazione è strettamente legata a due altre molecole a noi molto note, ossigeno (O2) ed acqua (H2O), che come sappiamo molto bene, sono a loro volta indispensabili per la vita.
Poiché si ritiene che la maggior parte dell'acqua nel nostro Pianeta abbia avuto origine nello spazio, gli scienziati sono impegnati nel tentare di capire il come questa si sia creata.

venerdì 18 febbraio 2011

La nebulosa M 78 in tutta la sua meraviglia, by ESO!


 (Immagine, credit ESO e Igor Chekalin)

NEWS SPAZIO :- Guardate che meraviglia! E' la nebulosa M 78 ripresa dal telescopio ottico e near infrared di 2,2 metri di apertura MPG/ESO presso l'Osservatorio La Silla in Cile (2400 metri di altitudine).

M 78 (Messier 78 o NGC 2068) è una nebulosa appartenente alla costellazione di Orione, appartenente al tipo di nebulose "a riflessione", in cui cioè la quantità di radiazione ultravioletta proveniente dalle stelle che la illuminano non è sufficientemente intensa per ionizzare i gas di cui è composta per farla brillare. Le sue particelle di polvere quindi riflettono semplicemente la luce che ricevono.

Nonostante questo ed il fatto che essa disti noi 1350 anni luce, M 78 è una delle più luminose nebulose a riflessione dell'intero cielo, al punto che può essere osservata facilmente con un piccolo telescopio.

giovedì 2 dicembre 2010

Per la prima volta è stata studiata l°atmosfera di un pianeta extra-solare, by ESO! Acqua?


NEWS SPAZIO :- Un team internazionale di astronomi ha studiato per la prima volta l'atmosfera di un pianeta che ruota intorno ad una stella lontana.

Il corpo celeste in questione è GJ 1214b, indicato anche come una 'Superterra': il suo raggio è infatti circa 2,6 volte il raggio del nostro Pianeta ed è 6,5 volte più massivo.

Il pianeta GJ 1214b fu scoperto nel 2009 utilizzando lo strumento HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) del telescopio di 3,6 metri dell'ESO (European Southern Observatory) in Cile.
Le prime osservazioni portarono ad ipotizzare la presenza di un'atmosfera, ora individuata e studiata grazie ad una ricerca guidata da Jacob Bean (Harvard–Smithsonian Center for Astrophysics) ed utilizzando lo strumento FORS (FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph) del Very Large Telescope di ESO, il quale è in grado di analizzare con estrema sensibilità molteplici oggetti nella banda near-infrared dello spettro elettromagnetico.


GJ 1214b si trova a circa 40 anni luce da noi nella Costellazione Ofiuco e ruota intorno all stella GJ 1214, una nana rossa (caratterizzata quindi dall'essere piuttosto debole e di dimensioni relativamente piccole rispetto al pianeta). Il raggio dell'orbita è di 2 milioni di Km ed il periodo orbitale è di 38 ore.

Le parole di Bean: "Questa è la prima Super-Terra di cui abbiamo analizzato l'atmosfera. Abbiamo raggiunto una importante tappa sulla strada della caratterizzazione di questi mondi".

Per studiare l'atmosfera di GJ 1214b il team ha osservato la luce proveniente dalla sua stella mentre il pianeta stesso vi passava davanti.


Durante questi transiti un po' della luce emessa dalla stella attraversava l'atmosfera del pianeta prima di giungere a noi. In base poi alle condizioni atmosferiche ed alla composizione chimica degli strati di atmosfera attraversati, specifiche lunghezze d'onda della luce venivano assorbite dall'atmosfera stessa.
Il team di scienziati ha poi studiato queste misurazioni - immaginate la precisione richiesta! - per estrarre più informazioni possibili.

Cosa è stato scoperto fino ad ora? L'atmosfera pare essere piena di vapore (acqueo) oppure ricoperta di nuvole o nebbia. Sebbene non siano state trovare indicazioni che confermino la presenza di idrogeno sono necessarie ulteriori osservazioni nella banda della luce infrarossa a lunghezza d'onda più lunga per poterne sapere di più.

La ricerca verrà pubblicata domani 2 Dicembre 2010 sulla rivista Nature.

Immagini, credit ESO/L. Calçada.

Fonte dati, ESO.

lunedì 18 ottobre 2010

Virtual Tours a 360°, Galassia inclusa, by ESO - European Southern Observatory ESO

NEWS SPAZIO :- Voglio idealmente continuare il post precedente continuando a parlare dell'ESO, lo European Southern Observatory, proponendovi una collezione di Visite virtuali dei suoi osservatori.

Paranal / Armazones



La Silla



Chajnantor



Milky Way
Per ultimo ecco un fantastico viaggio virtuale nella nostra Galassia


Enjoy!

Immagini, credit ESO.

venerdì 15 ottobre 2010

Panorama mozzafiato a 360° del cielo notturno nell°emisfero Sud, Galassia inclusa!

(Immagine, credit ESO/H.H. Heyer)

NEWS SPAZIO :- Ecco una spettacolare ripresa a 360° del cielo notturno sopra Cerro Paranal, in casa del VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (European Southern Observatory), l
'osservatorio astronomico più avanzato tra quelli "a terra".

L'immagine è una composizione di 37 frame per un tempo di esposizione totale di 30 minuti, catturata nelle primissime ore dell'alba. Qui sotto eccola a 360°:


(Immagine, credit ESO/H.H. Heyer)

La Via Lattea che si allunga per tutto il cielo non è uno spettacolo fantastico?

Giusto per completezza premendo qui avrete l'immagine in formato jpeg alla risoluzione di 4000x1215 pixel.

Sulla superficie del Pianeta, a sinistra nella foto, si vedono le cupole dei telescopi del VLT: i quattro Auxiliary Telescopes (1,8 metri) che possono essere utilizzati insieme in modalità interferometrica ed i quattro giganti Unit Telescopes (8,2 metri).
A destra e sotto l'arco Galattico sono visibili invece due nostre "vicine", le Nubi di Magellano (la Grande e la Piccola), due galassie che ruotano intorno alla nostra Via Lattea.

Una curiosità. Il cielo sopra il VLT è così scuro che nelle notti senza Luna è possibile vedere l'ombra provocata dalla luce della Via Lattea.


Qui sotto ecco un'altra chicca: un bellissimo tour virtuale interattivo di VLT da NON perdere


Enjoy!

giovedì 26 agosto 2010

Il sistema planetario della stella HD 10180

(Immagine, credit ESO)

NEWS SPAZIO :- Sono rimasto molto incuriosito dalla recentissima scoperta di un nuovo sistema solare a 127 anni luce da noi. Vi propongo quindi qualche approfondimento.

Christophe Lovis dell'Observatoire de l’Université de Genève è l'autore principale di una ricerca in cui viene descritta la scoperta da parte di un gruppo di astronomi europeo di quello che è "... probabilmente il sistema con più pianeti mai scoperto fino ad ora", ricerca presentata il 24 Agosto 2010 all'International Colloquium "Detection and dynamics of transiting exoplanets" all'Observatoire de Haute-Provence (Francia).

Per il loro studio il team di astronomi ha utilizzato lo spettrografo HARPS attaccato al telescopio di 3,6 metri dell'ESO (European Southern Observatory) a La Silla (Cile).
HARPS sta per High Accuracy Radial velocity Planet Searcher ed è uno spettrografo dedicato alla scoperta di pianeti extra-solari. E' uno strumento potentissimo con una eccezionale stabilità nelle misurazioni ed una grandissima precisione.

La stella HD 10180 - una stella simile al nostro Sole per dimensioni - è stata studiata per ben SEI anni. Essa si trova a 127 anni luce da noi nella costellazione meridionale dell'Idra Maschio (o Serpente di mare, in latino Hydrus).
Grazie alle 190 misurazioni individuali registrate da HARPS gli scienziati hanno rilevato deboli oscillazioni della stella causate dalla complessa dinamica di attrazioni gravitazionali dovuta a cinque o più pianeti.
I cinque segnali più forti corrispondono a pianeti aventi massa simile a quella del nostro Nettuno - tra 13 e 25 volte la massa terrestre - e che orbitano intorno alla stella HD 10180 con periodi che variano tra 6 a 600 giorni (terrestri). Questi pianeti si trovano ad una distanza dalla loro stella che varia tra 0,06 e 1,4 volte la distanza tra il nostro Sole e la nostra Terra.

Ancora Lovis: "Abbiamo buone ragioni per credere che siano presenti altri due pianeti". Uno di questi sarebbe dello stesso tipo del nostro Saturno, con una massa minima di 65 masse terrestri ed un periodo orbitale di 2200 giorni. Il secondo pianeta sarebbe invece molto più interessante perché si tratterebbe dell'esopianeta con "meno massa" mai scoperto prima d'ora, avente appena 1,4 masse terrestri. Esso è però molto vicino alla sua stella, a solamente il 2% della della distanza Terra-Sole. Il suo periodo orbitale è di solo 1,18 giorni terrestri. Se confermato si tratterebbe di un pianeta roccioso estremamente caldo, un po' come Corot-7b.

Quest'oggetto causa alla sua stella un'oscillazione di solo 3 Km/h - meno di quando camminiamo a passo svelto - e questo movimento è molto difficile da misurare".

Fino ad ora gli astronomi hanno scoperto quindici sistemi con almeno tre pianeti. L'ultimo a detenere il record era 55 Cancri, composto da cinque pianeti due dei quali giganti.
Il nuovo sistema stellare di HD 10180 è però unico per vari aspetti. Prima di tutto esso è più popolato rispetto al nostro Sistema Solare nella sua regione più interna. I suoi almeno-cinque pianeti infatti si trovano tutti all'interno di una distanza dalla stella equivalente all'orbita di Marte.
Inoltre probabilmente non vi sono giganti gassosi come Giove. Ancora, tutti i pianeti sembrano avere orbite circolari.
Utilizzando i dati della nuova scoperta e le informazioni di altri sistemi planetari gli astronomi hanno poi scoperto una regolarità equivalente alla legge Titius-Bode (quest'ultima valida per il nostro Sistema Solare) cioè che le distanze dei pianeti dalla stella intorno a cui orbitano segue un pattern regolare. Ciò potrebbe essere un segno distintivo del processo di formazione di questi sistemi planetari.

Un altro importante risultato raggiunto dagli astronomi che studiano questi sistemi è che vi è una relazione tra la massa di un sistema planetario e massa + contenuto chimico della sua stella: tutti i sistemi planetari massivi scoperti sono stati trovati intorno a stelle massive e ricche di metalli, mentre i quattro sistemi più piccoli in termini di massa hanno a loro volta stelle con massa minore e povere di metalli (in astronomia per metalli si intendono tutti quegli elementi ad esclusione di idrogeno ed elio, elementi che vengono creati dalle varie generazioni di stelle).

Date un'occhiata a questo video



Fonte dati, ESO.

mercoledì 25 agosto 2010

Back on line, ecco le ultime notizie

NEWS SPAZIO :- Eccomi di nuovo on line dopo la pausa estiva. Vediamo subito cosa è successo in questi giorni.


In una votazione tenutasi il 5 Agosto 2010 è stato approvato da tutto il Senato americano il "piano bipartisan" votato in precedenza dal Committee on Commerce, Science, and Transportation.


Si è svolta sabato 7 Agosto 2010 la prima EVA prevista per la riparazione del guasto al sistema di refrigrazione A della Stazione Spaziale Internazionale avvenuto il 31 Luglio scorso. Gli astronauti Doug Wheelock e Tracy Caldwell Dyson hanno lavorato per 8 ore e 3 minuti. A causa però di un tubo bloccato e di una perdita di ammoniaca che ha investito le tute degli astronauti non è stato possibile completare la sostituzione della pompa guasta. Una terza EVA si renderà necessaria per terminare la riparazione.


Il giorno 8 Agosto 2010 Robonaut 2 (R2) è partito dal Johnson Space Center di Houston ed è arrivato al Kennedy Space Center in vista del suo volo spaziale sulla ISS a bordo di Discovery STS-133. R2 troverà posto all'interno del PMM Leonardo, stoccato in uno speciale contenitore realizzato appositamente.


Nuovo lancio spaziale cinese avvenuto il 10 Agosto 2010. Un altro satellite di remote-sensing, lo Yaogan X è stato lanciato dal Taiyuan Satellite Launch Center a bordo di un lanciatore Long March 4C. Secondo l'agenzia di stampa cinese Xinhua il satellite verrà usato per condurre esperimenti scientifici. Secondo il sito SpaceFlightNow invece, il satellite - il sesto dello stesso tipo lanciato quest'anno - è molto probabilmente un satellite militare.


La società Space Exploration Technologies (SpaceX) ha completato la prima capsula Dragon completamente operativa (fully operational) e nella settimana dal 9 al 15 Agosto effettuerà i controlli pre-lancio in previsione del primo test flight di nome COTS 1 (ne sono previsti tre). Si tratterà contemporaneamente del primo volo di test per Dragon e del secondo per il razzo vettore Falcon 9.


Un piccolo aereo da turismo precipita in Alaska. A bordo l'ex amministratore capo della NASA Charles Bolden e suo figlio Kevin che restano feriti ma si salvano. Tra le vittime, almeno cinque, l'ex senatore dell'Alaska Ted Stevens.


Mercoledì 11 Agosto si è svolta la seconda EVA per la riparazione del sistema A di refrigerazione della Stazione Spaziale Internazionale. Questa volta gli astronauti NASA Douglas Wheelock e Tracy Caldwell Dyson sono riusciti a disinstallare la pompa guasta. Ancora due EVA per completare il lavoro.


L'Agenzia Spaziale Europea ha pubblicato la roadmap per le prossime missioni di esplorazione in programma tra il 2011 ed il 2015: LISA Pathfinder (lancio nel 2012), un dimostratore tecnologico per l'ambizione missione NASA/ESA LISA per il rilevamento di onde gravitazionali mediante registrazione delle deformazioni da loro causate nello spazio-tempo; MICROSCOPE (lancio nel 2012), un progetto di collaborazione tra ESA e CNES che testerà l'equivalenza tra massa gravitazionale e massa inerziale con una precisione mai raggiunta prima; ACES una nuova generazione di orologi atomici che verranno installati nella Stazione Spaziale Internazionale nel 2013; EUCLID (possibile lancio tra il 2017 ed il 2018), per mappare la distribuzione delle galassie nell'Universo.


Per la prima volta è stato scoperto un oggetto astronomico mediante il progetto Einstein@Home, un progetto su base volontaria (262.000 in 192 paesi) di distributed-computing per l'elaborazione dei dati registrati dall'antenna di Arecibo. Si tratta di una pulsar dalle caratteristiche molto rare la cui sigla è PSR J2007+2722.


La Commissione governativa Giapponese Space Activities Commission ha approvato la realizzazione della missione Hayabusa 2, il cui obiettivo sarà l'asteroide 1999JU3, che sembra essere ricco di minerali idrati e di molecole organiche. La nuova sonda partirà nel 2014 e tornerà nel 2020 con dei campioni di materiale prelevati dall'asteroide, un po' come la precedente missione Hayabusa conclusasi recentemente.


Il 14 Agosto è stato lanciato con successo un razzo Atlas V con a bordo il primo satellite militare americano del programma AEHF (Advanced Extremely High Frequency) per l'aumento della sicurezza nelle comunicazioni a massima priorità.


Pubblicata il 15 Agosto dal sito giapponese del The Mainichi Daily News la notizia che l'Agenzia Spaziale Giapponese ha reso noti tre principali scenari evolutivi per la navetta HTV di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale. Il primo di questi prevede di equipaggiare la navetta con una piccola capsula di poche dozzine di centimetri di diametro. Il secondo prevede invece di dotare l'HTV di una capsula di rientro simile al modulo di rientro della navetta russa Soyuz dal diametro di 2,6 metri. Il terzo studio consiste nel rimodellare lo spazio di HTV in una grande capsula di 4 metri di diametro e di 3,8 metri di lunghezza. La decisione su quale piano adottare per realizzare la nuova HTV-R verrà presa entro l'anno.


Dall'Agenzia di stampa russa Ria Novosti ecco la notizia datata 16 Agosto in base alla quale il Ministero Russo per lo Sviluppo Economico avrebbe proposto il lancio del satellite Arktika a partire dal 2014. La missione del valore di 70 miliardi di rubli (2,5 miliardi di dollari americani) avrà il compito di monitorare i cambiamenti climatici e di osservare le risorse energetiche nella regione Artica.


Lunedì 16 Agosto ha avuto luogo anch'essa con successo la terza EVA per gli astronauti NASA Doug Wheelock e Tracy Caldwell Dyson durata 7 ore e 20 minuti. E' stata installata la nuova pompa per l'ammoniaca in sostituzione di quella che si era guastata il 31 Luglio scorso nel Sistema A di refrigerazione della Stazione Spaziale Internazionale. Una quarta EVA potrà essere necessaria per concludere alcune attività minori ma al momento non è di alcuna urgenza.


Secondo l'agenzia di stampa russa Ria Novosti Martedì 17 Agosto 2010 il Ministro Cinese della Difesa ha dichiarato che la Cina ha completato la costruzione del modulo spaziale Tiangong-1, il cui lancio è previsto per il 2011. Tiangong-1 è il nodo iniziale di quella che nei programmi della Cina diverrà una Stazione Spaziale abitata. Vedi qui per dettagli.


E' del 18 Agosto la notizia che nella Stazione Spaziale Internazionale sono stati riattivati sia il Sistema A di refrigerazione (in seguito al cambio della pompa guastatasi a Luglio) sia i dispositivi che erano stati spenti a dopo il guasto. A seguire riprenderà l'attività scientifica.


Durante il suo 37° volo di test svoltosi il 19 Agosto l'aereo carrier WhiteKnightTwo di Virgin Galactic ha avuto un incidente alla ruota posteriore sinistra durante la fase di atterraggio. Non vi è stato nessun ferito e nessun danno alla navetta suborbitale SpaceShipTwo che non era agganciata alla nave madre. In un comunicato della società Scaled Composites si parla di un "... minor incident...". Pubblicherò un aggiornamento appena disponibile.


Pubblicato su Science del 20 Agosto uno studio che mostra che la Luna si sta contraendo (ma molto lievemente). Si tratta di un processo globale che si ritiene essere innescato dal raffreddamento del suo interno. E' stato calcolato dal team di scienziati che nell'ultimo miliardo di anni il diametro lunare è diminuito di 200 metri. Rimando ad un successivo post dettagli ed immagini riprese dalla sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO).


Il 20 Agosto si è svolto con successo il test di lancio con il paracadute di un MockUp della capsula Dragon (Dragon Test Article) della società Space Exploration Technologies (SpaceX).
Dragon è stata lanciata da un'altitudine di circa 5000 metri da un elicottero Erikson S-64F Air-Crane. I tre paracaduti (che sono gli stessi previsti nella versione manned della capsula) si sono aperti regolarmente e Dragon è ammarata nell'Oceano Pacifico.


E' del 22 Agosto la notizia che la capsula spaziale Orion, il cui primo modello "strutturale" (noto come GTA, Ground Test Article) è stato costruito dalla Lockheed Martin, è pronta per iniziare la fase dei test di pressione al centro NASA Michoud Assembly Facility in New Orleans, Louisiana. Si tratta di una fase fondamentale che rivelerà se i margini di pressione entro i quali la capsula è operativa saranno effettivamente quelli previsti in progettazione.


L'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA ha deciso di posporre da Settembre a Dicembre la pubblicazione dei risultati delle analisi dettagliate compiute sulle particelle di materiale ritrovare nel contenitore della sonda Hayabusa tornato a Terra dopo un viaggio di oltre 2 miliardi di Km e dopo aver collezionato campioni della superficie dell'asteroide Itokawa. La fase di raccolta delle particelle dal contenitore ha richiesto molto più tempo del necessario a causa della loro dimensione, più piccola di quanto stimato.


Ancora un lancio spaziale per la Cina. E' partito il 24 Agosto 2010 dal Jiuquan Satellite Launch Center un razzo Long March 2-D con a bordo il satellite Tian Hui-1 (TH-1). I suoi compiti sono di mapping stereo, esperimenti scientifici, monitoraggio di risorse ambientali.


Utilizzando lo spettrografo HARPS dell'ESO (European Southern Observatory) agganciato al telescopio di 3,6 metri di diametro a La Silla (Cile) un gruppo di astronomi ha scoperto un sistema planetario contenente almeno cinque pianeti in orbita intorno ad una stella simile per dimensioni al nostro Sole di nome HD 10180. Gli studiosi hanno poi ipotizzato la presenza di altri due pianeti, uno dei quali è un pianeta roccioso di massa pari a circa 1,4 masse Terrestri.
Altra cosa importante è che i ricercatori hanno scoperto che le distanze dei pianeti dalla loro stella seguono un pattern regolare, così come avviene anche nel nostro Sistema Solare.

lunedì 5 luglio 2010

Una meravigliosa pennellata di acquarelli cosmici, by ESO!

(Immagine, credit ESO)

NEWS SPAZIO :- 420 anni luce. E' questa la distanza che ci separa dalla costellazione Corona Australe, non visibile ad occhio nudo. Questa regione di spazio è la protagonista della spettacolare immagine che vedete.

In effetti si tratta di un mosaico di 12 frame, ciascuno dei quali pari a 67 Megapixel, ripresi con filtri rosso, verde e blu dal Wide Field Imager (WFI) del telescopio MPG/ESO di 2,2 metri dell'Osservatorio ESO (European Southern Observatory) a La Silla in Cile.

La foto mostra la regione intorno alla stella R Coronae Australis, nel bel mezzo di un'area (vicina) in cui nascono nuove stelle, la cui ampiezza (della foto) è di circa 4 anni luce.

Gas e polvere tutt'intorno creano la bellezza dei colori che noi vediamo. In realtà le intense radiazioni prodotte dalle caldissime nuove stelle interagiscono con il gas circostante e vengono riflesse oppure ri-emesse a differenti lunghezze d’onda.

Le nuvole blu che vediamo sono principalmente dovute alla riflessione della luce stellare da parte di piccole particelle di polvere.

Fate click alll'interno dell'immagine per vederla alla sua risoluzione originale.

fonte dati, ESO.

venerdì 6 novembre 2009

WFC3, la spettacolare nuova fotocamera di Hubble e le sue immagini meravigliose della galassia M83


NEWS SPAZIO :- Trovo le immagini di questo post letteralmente meravigliose. Dopo il successo della missione Space Shuttle Atlantis STS-125 dello scorso maggio il "nuovo" Telescopio Spaziale Hubble mantiene le sue promesse e ci mostra nuove ed entusiasmanti scoperte scientifiche.

L'oggetto di questa osservazione è la galassia M83 (NGC 5236) detta la Galassia Girandola del Sud che si trova nella costellazione dell'Idra, a circa 15 milioni di anni luce da noi.

All'interno di M83 vi sono processi di formazione di nuove stelle i quali sono molto più "rapidi" rispetto a quanto accade nella nostra Via Lattea, specialmente nel suo nucleo.

Nella foto in alto l'immagine a sinistra mostra l'intera galassia M83 ripresa dalla Terra, dal Wide Field Imager del telescopio di 2,2 metri ESO/MPG dello European Southern Observatory a La Silla in Cile.
Il riquadro bianco indica l'area ripresa dalla WFC3 (Wide Field Camera 3) di Hubble nel mese di agosto 2009, riportata nell'immagine a destra.

Hubble è riuscito a catturare la miriade di stelle vicino il centro della galassia, la regione luminosa biancastra distinguibile all'estrema destra. La grande sensibilità di WFC3 e la sua ampiezza sulle lunghezze d'onda, dall'ultravioletto al vicino-infrarosso rivela stelle in differenti stadi evolutivi.

Qui sotto ripropongo entrambe le immagini di cui sopra con una risoluzione maggiore.

Da Terra


e da Hubble


cliccate sulle immagini per vederle alla massima risoluzione.

Andate a vedere questa ricostruzione video davvero spettacolare
http://imgsrc.hubblesite.org/hu/db/videos/hs-2009-29-a-1280x720_wmv.wmv

Immagine Hubble, fonte NASA, ESA, R. O'Connell (University of Virginia), B. Whitmore (Space Telescope Science Institute), M. Dopita (Australian National University), and the Wide Field Camera 3 Science Oversight Committee.

Immagine ESO, fonte European Southern Observatory.

lunedì 28 settembre 2009

La terza ed ultima immagine mozzafiato ad altissima risoluzione della nostra galassia, by GigaGalaxy Zoom!

(Immagine, fonte ESO)

NEWS SPAZIO :- La trilogia è ora completa! E' stata appena pubblicata la terza immagine del progetto GigaGalaxy Zoom dell'ESO (European Southern Observatory).

Dopo la prima
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/panorama-mozzafiato-interattivo-360.html

e la seconda
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/il-centro-della-nostra-galassia-ad.html

adesso tocca alla terza immagine del progetto che completa questo viaggio nel cuore della nostra galassia.

Ecco 370 milioni di pixel che riprendono la Nebulosa Laguna (Lagoon Nebula o M8 o NGC 6523), ottenuti con il Wide Field Imager attaccato al telescopio MPG/ESO di 2,2 metri all'osservatorio La Silla in Cile.

La Nebulosa Laguna è una delle nebulose più brillanti della volta celeste visibile anche ad occhio nudo nelle notti particolarmente limpide e buie. Dista da noi circa 4100 anni luce, si trova nella costellazione del Sagittario e si estende per circa 100 anni luce.

(Immagine, fonte ESO/S. Guisard/S. Brunier)

"Il sito web dedicato al progetto GigaGalaxy Zoom si è dimostrato un grande successo", sono le parole del coordinatore del progetto Henri Boffin. "Con la trilogia ormai completa, i visitatori potranno esplorare un ambiente cosmico splendidamente dettagliato su molte diverse scale e fare un tuffo mozzafiato nella nostra Via Lattea".

Maggiori informazioni sul progetto GigaGalaxy Zoom qui sotto
http://newsspazio.blogspot.com/2009/09/panorama-mozzafiato-interattivo-360.html

Ecco il sito del progetto GigaGalaxy Zoom
http://www.gigagalaxyzoom.org