Cerca in News Spazio

giovedì 15 giugno 2017

CCI, i cambiamenti climatici monitorati dall'orbita Terrestre, by ESA!

(Credit IUP, Univ. Bremen/SRON/Univ. Leicester/ESA/DLR/JAXA/NIES)

NEWS SPAZIO :- Uno degli aspetti forse meno sotto i riflettori per il grande pubblico è l'utilizzo delle tecnologie spaziali per monitorare la salute della nostra Terra. Abbiamo un solo posto per vivere e comunque la pensiate è bene tenercelo buono.

Ed avere un "occhio" in orbita ci fornisce non solo un differente punto di vista, ma preziosi e fondamentali dati - oggettivi e quindi incontrovertibili! - su cosa sta accadendo al Pianeta Blu.
Più informazioni abbiamo e meglio è. Dati da differenti satelliti, specializzati ognuno nel rilevare specifici eventi, producono differenti informazioni.

Un aspetto cruciale è proprio mettere insieme tutte queste informazioni omogenee in modo da fornire un quadro il più possibile chiaro e comprensibile per evidenziare i fattori che possono avere un impatto globale (globale, quindi che interessa tutta la Terra).

Per questo scopo l'Agenzia Spaziale Europea ESA ha creato la Climate Change Initiative (CCI), che appunto integra i rilevamenti effettuati da differenti missioni spaziali di osservazione della Terra per produrre quelle che sono definite Essential Climate Variables.



Come probabilmente ricorderete, lo scorso anno è stato il più caldo da quando esistono misurazioni.

Il ghiaccio del mare Artico è in declino ed i livelli del mare continuano ad aumentare.
Osservare tutto questo dall'orbita consente di essere testimoni in prima persona degli effetti prodotti su vasta scala.

Facciamo un esempio. Secondo le stime il livello dei mari aumenta globalmente di 3 mm l'anno. E' uno dei pericoli maggiori del riscaldamento globale, specialmente per chi vive nelle zone costiere.

Ma identificare quali sono esattamente le cause di questo innalzamento è una grande e complicata sfida per le scienze climatiche.

I satelliti per l'osservazione della Terra mappano i cambiamenti del livello dei mari, e tali variazioni variano a seconda delle differenti aree del globo. In questo contesto i dati registrati da tali missioni possono essere utilizzati anche per determinare quanta acqua proviene dalle varie "sorgenti", ad esempio ghiacciai che si sciolgono o manti di ghiaccio.
Così come è possibile rilevare l'espansione termica dell'acqua degli oceani dovuta all'aumento delle temperature.

I rilevamenti dallo spazio registrano anche molti altri fenomeni, tra cui le emissioni dei gas ad effetto serra sull'ozono, il ghiaccio marino, l'umidità del suolo.

E tutti i dati mostrano - oggettivamente! - che il clima Terreste sta cambiando.

Guardate il grafico in cima al post. Mostra una panoramica dei livelli di anidride carbonica dal 2003 al 2015. Le linee colorate indicano la quantità media di CO2 atmosferica a differenti bande di latitudine, rosso (da 30° a 60°), verde (da -30° a 30°) e blu (da -60° a -30°).

Dappertutto, nonostante gli sforzi per ridurre le emissioni la CO2 atmosferica è in aumento.

Qui sotto ecco un'altra immagine significativa

(Credit Copernicus Sentinel 2017, dati processati da A. Hogg/CPOM/Priestly Centre, CC BY-SA 3.0 IGO)

Si tratta di due immagini radar registrate dal satellite Sentinel-1 del 7 e del 14 Aprile 2017, che combinate insieme per creare un interferogramma mostrano la crescita della crepa nello strato di ghiaccio Larsen-C in Antartide.

Per dare un'occhiata a questo cambiamento climatico è importante un'altra iniziativa dell'ESA, un'App per i nostri smartphone da scaricare

per Ipad

e per Android

Accedere ai dati è possibile visitando il sito CCI Open Data Portal, a questo URL


Stay focused!

2 commenti:

  1. purtroppo chi deve vedere non guarda la realtà o comunque affermano che il surriscaldamento non è dovuto alla combustione dei derivati dal petrolio.. i cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti, ma c'è chi fa festa e chi piange, fanno festa i trasporti navali e le coste del mare del passaggio a nord-ovest, mentre noi piangiamo.. l'augurio è in un passaggio veloce a fonti alternative, e la possibilità per noi comuni mortali di passare a mezzi elettrici (ma autoalimentati, non a ricarica) o idrogeno (gas detonante derivato dall'acqua, comunque inutile visto le emergenze in essere) con costi contenuti, speriamo non sia fantascienza, perchè la tecnologia c'è ed ha piu di 100 anni.. e la chiamano nuova!

    RispondiElimina
  2. Qualcuno dovrebbe capire che di pianeta dove vivere ne abbiamo solo uno e dobbiamo tenercelo stretto.

    RispondiElimina

Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.