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sabato 8 luglio 2017

Contare le calorie nello spazio, il bilanciamento energetico dei cibi

(Credit ESA/NASA)

NEWS SPAZIO :- Un aspetto fondamentale per la permanenza in orbita di un equipaggio è certamente il cibo. Con la Stazione Spaziale Internazionale gli astronauti hanno periodi di attività nello spazio molto lunghi. E pensiamo ad una prossima missione su Marte. Mesi e mesi di viaggio.

Ecco quindi un nuovo studio condotto proprio sulla ISS, in cui i ricercatori proveranno a determinare la quantità esatta di cibo che sarà necessaria per un lungo viaggio spaziale, Luna, Marte ed oltre.



Gli aspetti presi in considerazione sono quelli squisitamente nutritivi del ruolo che l'alimentazione ha per un equipaggio spaziale. Specialmente noi Italiani sappiamo bene che mangiare non è soltanto alimentarsi, è molto molto di più, è cultura, è piacere, è tante cose, tutte altrettanto importanti in orbita. Ma tant'è, per adesso concentriamoci sul bilanciare esigenze energetiche con i giusti nutrienti.

Calcolare la (più possibile) esatta quantità di energia necessaria richiede effettuare molte misurazioni ripetute nel tempo. Il periodo preso in considerazione per l'esperimento è di 10 giorni.

E 10 sono i soggetti umani (gli astronauti sulla ISS) che si prestano a tale ricerca. L'ultimo di questi sarà proprio il nostro Paolo Nespoli che più avanti nel mese raggiungerà la Stazione.

La mattina, per prima cosa, Paolo indosserà una maschera per respirare che consentirà di misurare i livelli di anidride carbonica che produce e la quantità di ossigeno che consuma. Ciò darà modo ai ricercatori di calcolare quanta energia viene consumata dal corpo per mantenere le funzioni base in condizione di riposo.

Prima di colazione Paolo berrà una dose di acqua con elementi traccianti. Ciò permetterà di determinare quanto traccainte verrà eliminato con le urine consentendo di calcolare l'utilizzo totale di energia.

La dieta di Paolo sarà standardizzata ed utilizzando la maschera per respiare per 4 ore sarà possibile calcolare quanta energia il corpo consuma per digerire, processare ed immagazzinare il cibo.

L'ultimo passo di questa ricerca sarà quello di calcolare quanta energia viene usata nell'attività fisica. Durante il periodo di 10 giorni Paolo farà sport con un tracciatore nel suo braccio per registrare tempo ed intensità delle differenti attività fisiche.

Quindi, mettete tutto insieme e troverete quanta energia viene consumata, e da qui tarare l'alimentazione per far sì che agli astronauti venga erogata non meno dell'energia necessaria.

Ancora, facendo confronti con misurazioni fatte prima e dopo il volo sarà possibile gettare maggiore luce su come la mancanza di peso influisce sul corpo umano in termini di variazione di peso. E' noto che agli astronauti che svolgono servizi sulla Stazione, perdono peso.
Ecco, occorre capirne bene il perché.

Comprendere bene come funziona il metabolismo in regime di microgravità e come si rapporta con l'attività fisica è fondamentale per capire come meglio provvedere alle esigenze nutritive per le missioni di esplorazione nello spazio profondo.

E ultimo ma non ultimo, tutto ciò può avere anche ricadute per noi sulla Terra. Comprendere il bilanciamento energetico in relazione alla dieta ed alle attività fisiche potrà migliorare la cura per pazienti costretti a letto.

Fonte dati, ESA.

3 commenti:

  1. Sergio ma che tu sappia gli astronauti quanto ritornano dalle missioni hanno lo stesso peso oppure li cambia(in positivo o in negativo?)

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    1. "E' noto che agli astronauti che svolgono servizi sulla Stazione, perdono peso."

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    2. Scusami ,penso che sia dovuto al atrofizzazione dei muscoli.

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