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mercoledì 6 settembre 2017

La straordinaria siccità in Italia, i dati satellitari del fenomeno, by ESA!

(Credit C3S/ECMWF/TU Wien/VanderSat/EODC/AWST/Soil Moisture CCI)

NEWS SPAZIO :- Incendi nei boschi, scarsità d'acqua e danni all'agricoltura per miliardi di euro, insieme ad un caldo insopportabile sono gli effetti che ognuno di noi ha potuto constatare in prima persona di questa estate qui in Italia. E' delle scorse settimane la notizia della razionalizzazione dell'acqua a Roma.

E nonostante le piogge dei giorni scorsi che hanno dato un po' di tregua alla nostra penisola, persistono le anomale condizioni di bassa umidità al suolo, specialmente nel centro Italia.

Un aiuto importante per gli scienziati che studiano il fenomeno è dato anche dai dati registrati dai satelliti in orbita.



Questi dati mostrano che il terreno della Toscana meridionale è più secco del normale, e lo è già a partire dal Dicembre 2016.
Sebbene tale condizione abbia una sua regolarità, la situazione attuale è da considerarsi del tutto straordinaria per la sua intensità e per la sua durata, simile alle siccità verificatesi nel 2007 e nel 2012.

Luca Brocca (IRPI-Cnr, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche): "Nei primi sei mesi del 2017 abbiamo visto meno della metà delle precipitazioni medie in Italia centrale. La combinazione di scarse precipitazioni e temperature elevate ha portato alla siccità, ed avremo bisogno di una significativa quantità di pioggia per ricostituire l'acqua persa negli ultimi otto mesi".

IRPI-Cnr sta monitorando la siccità che investe in nostro paese utilizzando un nuovo set di dati satellitari del progetto ESA CCI Soil Moisture per l'umidità del suolo, disponibile globalmente ed a lungo termine.

Questo data set è stato sviluppato dall'Università di Tecnologia di Vienna e dall'azienda Olandese VanderSat B.V., e sarà presto reso disponibile tramite il servizio Copernicus Climate Change.

Nella grafica in cima al post vedete le anomalie dell'umidità al suolo all'inizio di Agosto.
Qui sotto ne avete l'andamento, al di sopra della media (in blu) ed al di sotto della media (in rosso), dal 1997 al 2017.

(Credit C3S/ECMWF/TU Wien/VanderSat/EODC/AWST/Soil Moisture CCI)

C'è da aggiungere che la siccità in questa settimana non ha riguardato solamente l'Italia. Anche la Francia ed i Balcani hanno risentito di queste condizioni anomale, sebbene il fenomeno in Italia centrale sia superiore al resto d'Europa.

I dati dell'umidità del suolo sono registrati da sensori radar a bordo dei satelliti che misurano le microonde riflesse o quelle emesse dalla superficie Terrestre. L'intensità del segnale misurato dipende dalla quantità di acqua presente nel terreno.

Questi dati sono importanti per migliorare le previsioni meteorologiche a breve ed a  medio termine, oltre che ad aiutare nella previsione di eventi pericolosi come alluvioni, siccità ed ondate di caldo.

Altri sensori satellitari monitorizzano gli effetti della siccità. Uno di questi è  l'abbassarsi dei livelli dell'acqua nei laghi.

Prendete ad esempio il lago di Bracciano, a 30 km a Nord Ovest di Roma.

(Credit Modified Copernicus Sentinel data 2017, processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO)

Come sappiamo dai telegiornali il lago di Bracciano ha subito una significativa diminuzione del livello dell'acqua.
Il recesso del litorale è così prominente da essere diventato visibile anche dall'orbita, dai satelliti che registrano immagini - ottiche - del suolo.
E la prima conseguenza di tutto ciò è una minore capacità di rifornire Roma d'acqua.

Il livello delle acque a Bracciano è strettamente monitorato dalle autorità locali. Ma nelle aree remote del nostro Pianeta, questo tipo di monitoraggio è possibile farlo utilizzando gli altimetri radar dei satelliti, compito fondamentale per dare supporto ai governi per meglio gestire le risorse idriche.

Fonte dati, ESA.

3 commenti:

  1. Quell'"incendi nei boschi" all'inizio, messo in correlazione alla siccità, però, onestamente, mi fa storcere il naso Sergio.

    Al massimo una bassa umiditò al suolo favorirebbe una maggiore virulenza dell'incendio, una sua maggiore velocità di propagazione e una maggiore difficoltà nello spegnimento. Ma che possa giustificare una marea di combustioni spostanee lo escluderei. Mi sbaglio?
    Magari però il senso che volevi dar tu al tuo incipit è diverso da quello che da a me la sua lettura.

    Ciao

    Massimo

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    1. Il fenomeno dei roghi dolosi é presente da tempo in Italia e non lo vedo scomparire in un futuro prossimo. A parità di questo parametro, la differenza viene fatta dalle condizioni ambientali, che permettono il proliferare e il sostentamento di incendi che sarebbero stati domati con molti meno sforzi altrimenti...

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    2. Ciao Massimo,
      all'inizio del post mia intenzione era elencare alcuni "eventi" che abbiamo avuto nelle scorse settimane. Pur non scrivendo niente su una loro correlazione, mi sembra abbastanza pacifico il fatto che siano legati tra loro.
      Come giustamente tu stesso hai scritto, gli incendi fanno più danni se avvengono in un ambiente più secco come quelli in cui ci siamo trovati in questa estate. E ciò sia che siano dolosi, sia che siano spontanei.
      Il punto di attenzione qui non è la causa scatenante dell'incendio, quanto la disponibilità di dati oggettivi sull'andamento dell'umidità al suolo ed il fatto che in questa estate sono stati toccati valori molto estremi.

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