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martedì 6 agosto 2019

Curiosity, nuove evidenze di una storia dell'acqua su Marte più complicata


NEWS SPAZIO :- Marte, grande cratere di Gale. Da 7 anni il rover Curiosity, il NASA Mars Science Laboratory, è all'opera nel suo compito di esplorazione.

Da quando è atterrato ha percorso 21 km, 368 metri di elevazione. Subito al 1° anno di missione ha scoperto che nel passato del Pianeta Rosso vi erano le condizione per sostenere la vita microbica. Trovate tutto nella sezione dedicata del blog, qui


Ad oggi ha effettuato 22 perforazioni della superficie per analizzare differenti campioni di suolo e ci vorranno ancora anni prima che la usa batteria nucleare possa iniziare a limitare le sue operazioni.

Vediamo cosa ha scoperto in questi giorni.



Curiosity si trova adesso a metà strada in una regione denominata "clay-bearing unit", su un fianco del Monte Sharp. Miliardi di anni fa c'erano ruscelli e laghi all'interno del del cratere Gale.

L'acqua ha alterato i sedimenti depositati al'interno dei laghi, lasciandosi dietro  si sé molti minerali argillosi. Quel segnale di argilla è stato rilevato per la prima volta dallo spazio, dalla sonda orbitale NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter), anni prima del lancio di Curiosity.

Kristen Bennett (U.S. Geological Survey, uno dei codirettori della campagna clay-unit): "Quest'area è una dei motivi per cui siamo venuti nel cratere Gale. Abbiamo studiato le immagini orbitali di quest'area per 10 anni e ora finalmente possiamo guardare più da vicino".

Ecco l'area, esploratela in 3D




Queste fantastiche immagini sono state riprese lo scorso 18 Giugno in un luogo dal nome "Teal Ridge" che fa sempre parte di "clay-bearing unit".

I campioni di roccia che il rover ha studiato a seguito delle perforazioni hanno rilevato la più alta concentrazione di minerali argillosi dall'inizio della missione.

Ma Curiosity ha già rilevato qualcosa di simile in altre parti del Monte Sharp, incluso in zone dove MRO dall'orbita non aveva rilevato argilla. E ciò ha portato naturalmente gli scienziati a chiedersi cosa potesse causare queste differenze di rilevamento.

Il team scientifico sta pensando a possibili ragioni per cui qui in questa zona i minerali d'argilla siano stati rilevati da MRO. Il rover ha incontrato una zona piena di ghiaia e ciottoli quando è entrato per la prima volta nell'area, come ha dichiarato  Valerie Fox, un altro codirettore della campagna.

Una possibile idea è che i ciottoli possano essere la chiave: sebbene presi singolarmente i ciottoli siano troppo piccoli per essere individuati da MRO, potrebbero tutti insieme apparire dall'orbita come un singolo segnale di argilla sparso per tutta l'area.

La polvere poi si deposita anche più facilmente sulle rocce piatte, più di quanto non faccia sui ciottoli. E questa stessa polvere può oscurare i segnali visti dallo spazio.
I ciottoli erano troppo piccoli anche per la trivella di Curiosity. Il team scientifico sta cercando altre prove.


Curiosity ha lasciato la zona piena di ciottoli lo scorso Giugno ed ha iniziato ad incontrare caratteristiche geologiche più complesse. Si è fermato a riprendere un panorama a 360° su di un affioramento roccioso denominato "Teal Ridge". Lo potete vedere nel video che avete qui sopra.

Più di recente, ha ripreso immagini dettagliate di "Strathdon", una roccia composta da dozzine di strati di sedimenti che si sono induriti in un insieme fragile ed ondulato. Eccolo


A differenza dei sottili strati piatti associati ai sedimenti lacustri che il rover ha già studiato, gli strati ondulati di questi nuovi rilevamenti suggeriscono un ambiente geologico più dinamico. Vento, acqua che scorre, o entrambi, potrebbero aver modellato l'area.

Sia Teal Ridge che Strathdon rappresentano cambiamenti nel paesaggio. Fox: "Stiamo vedendo un'evoluzione nell'antico ambiente lacustre registrato da queste rocce. Non era solamente un lago statico. Ci sta aiutando a passare da una visione semplicistica di Marte che passa da umido a secco. Invece di un processo lineare, la storia dell'acqua [su Marte] è stata più complicata".

Immagini, Credit NASA/JPL-Caltech/MSSS.

Fonte dati, NASA.

2 commenti:

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