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lunedì 11 agosto 2008

Sensori SPAZIALI per analisi mediche TERRESTRI

(immagine, fonte ESA)

Ecco un altro esempio di applicazioni progettare in ambito spaziale convertite poi in attività "terrestri".

Si tratta di una tecnologia usata per la realizzazione di sensori miniaturizzati in ceramica per il rilevamento di gas, sviluppati per misurare i livelli di ossigeno per la fase di rientro dei veicoli spaziali.

Questi piccoli sensori hanno attirato l'interesse di molti industriali, una volta presentati nell'ambito del programma dell'Agenzia Spaziale Europea di trasferimento di tecnologia. E sono molteplici le applicazioni "terrestri" che possono trarre beneficio dall'utilizzo di questi sensori, che oltre ad essere molto piccoli, presentano una velocità di risposta particolarmente alta.

Un esempio è la misurazione del respiro umano. Con questi sensori è possibile misurare ossigeno, anidride carbonica ed in generale tutto il flusso dell'atto respiratorio in tempo reale, ottenendo immediatamente i risultati, cosa impossibile con i sistemi convenzionali. La risposta molto veloce di questi sensori rende possibile ottenere un' accuratissima analisi, respiro dopo respiro. Poiché tali dispositivi sono molto leggeri e piccoli possono essere agevolmente integrati all'interno di normali maschere ed usati, per esempio, negli ospedali e nelle cliniche, e addirittura dagli atleti durante i loro esercizi sotto sforzo.

Un'altra possibile applicazione di questa tecnologia è il controllo dei gas di scarico prodotti sia da dispositivi industriali che da dispositivi domestici, consentendo di avere analisi più accurate, con l'obiettivo di ottimizzare i processi di combustione per arrivare poi ad una diminuzione dell'inquinamento.

All'interno del programma di trasferimento tecnologico dell'ESA è nata la società ESCUBE Space Sensor Systems che ha sviluppato questa tecnologia, il cui utilizzo per applicazioni terrestri si è poi allargato per essere usati nuovamente all'interno di applicazioni spaziali. Un esempio è la realizzazione di particolari maschere per monitorare e valutare la salute degli astronauti durante le missioni spaziali.

Questi sensori miniaturizzati sono attualmente utilizzati in vari esperimenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Un esempio è il FIPEX (Flux (Phi) Probe Experiment - Time resolved Measurement of Atomic Oxygen), per la misurazione dei gas all'esterno della ISS, specificatamente per:

  • misurare il flusso dell'ossigeno atomico in orbita bassa (LEO) per un lungo periodo di tempo
  • controllare eventuale contaminazione della ISS durante i periodi di re-boost e di proximity operations dei veicoli logistici
  • investigare il comportamento degli elettroliti di ceramica ed i differenti rivestimenti degli elettrodi durante l'esposizione diretta al vuoto spaziale

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