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lunedì 22 dicembre 2008

I risultati scientifici della sonda Mars Phoenix, presentati all°AGU 2008: TEGA (parte 1)

Continuiamo a parlare dei risultati scientifici della sonda Mars Phoenix, presentati all'AGU (American Geophysical Union) svoltosi la settimana scorsa a San Francisco. Alcuni primi risultati li avevo già presentati qui.

Ricordate la storia del perclorato su Marte? Avevo concluso quel post dicendo che il lavoro degli scienziati stava continuando, e che ci sarebbero volute settimane se non mesi prima di avere nuovi risultati. Ecco i dati scientifici ottenuti fino ad ora e presentati all'AGU dal team di scienziati della missione. In particolare, di grande interesse sono i risultati degli strumenti TEGA (Thermal and Evolved Gas Analyzer) e WCL (Wet Chemistry Laboratory).

TEGA
TEGA è lo strumento che, prese piccole quantità di suolo marziano, le riscalda lentamente fino ad una temperatura massima di 1000°C, ed "odora" i gas che ne vengono generati (con il suo spettrometro
di massa).

Le specifiche temperature alle quali i gas arrivano allo spettrometro indicano da quali minerali, o composti chimici, erano composti i campioni di suolo esaminati (e da cui questi gas si sono generati), anche se talvolta i risultati possano presentare un certo grado di ambiguità.
TEGA è anche un calorimetro, nel senso che è in grado di registrare eventi quali le variazioni di temperatura, i momenti in cui tali variazioni cessano o aumentano velocemente. In altre parole è possibile determinare gli istanti in cui il "qualcosa" attualmente nel forno subisce una transizione di fase (esempio quando l'acqua diventa da ghiaccio a gas). Tra i risultati di TEGA, il responsabile dello strumento Bill Boynton ha riportato i seguenti:

Sono tre le sostanze trovate nel suolo di Marte con forte evidenza. Esse sono: ghiaccio d'acqua, carbonato di calcio (CaCO3) (probabilmente calcite ma potrebbe anche essere uno degli altri polimorfi come l'aragonite), e sali di perclorato.

Ci sono altri casi poi in cui sono state ottenute alcune informazioni molto suggestive, ma ci sono ancora parecchi studi di laboratorio da effettuare. Un esempio è che è stato osservato un rilascio a bassa temperatura di diossido di carbonio (CO2, o biossido di carbonio, o anche anidride carbonica). Questo fatto potrebbe significare molte cose: carbonati di ferro o di magnesio; CO2 adsorbita, oppure potenzialmente più eccitante, potrebbe essere il prodotto della combustione di "qualcosa di organico" (nel testo originale l'espressione è 'combusted organics').

Ma che significa "combustione di qualcosa di organico"? Il problema è la presenza di perclorato nel suolo. Si tratta di un potente ossidante, specialmente quando si inizia a riscaldare il suolo. Quindi, mentre il campione di suolo marziano viene riscaldato il perclorato potrebbe effettivamente "bruciare" insieme ad ogni materiale organico presente nel campione stesso, producendo così CO2 che il TEGA individua a basse temperature, rendendo quindi non rilevabile ogni materiale organico invece presente.
In sostanza, non sono stati rilevati composti organici, e questo è un fatto. Ma anche se questi fossero stati presenti, avrebbero potuto essere stati distrutti dal perclorato durante la fase di riscaldamento prima che TEGA potesse essere stato in grado di rilevarli.

L'acqua (H2O) è stata rilevata sia a basse che ad alte temperature. Sono parecchie le sostanze in grado di rilasciare acqua. Alcuni esempi: il rilascio di H20 a basse temperature potrebbe essere causato da minerali quali goethite, nontronite, caolinite, solfati di ferro come jarosite, o solfati di magnesio come like kieserite, ecc. Il rilascio i H2O ad alte temperature, invece, potrebbe essere stato causato da altri minerali quali smectite, cloriti, talco, anfiboli, prehnite, ecc.
Occorreranno ulteriori studi di laboratorio per definire una teoria consistente con i risultati sperimentali ottenuti, teoria in grado di spiegarli in un modello consistente.

Un altro risultato importante di TEGA è la NON-individuazione di alcun tipo di solfati. Tuttavia la loro presenza non può essere esclusa a priori perché questi potrebbero trovarsi in alcuni minerali termicamente più stabili, che non si decompongono cioè se riscaldati fino alla temperatura di 1000°C fornita da TEGA.
La cosa strana è che l'aspettativa era invece quella di trovare molti solfati, sulla base dei risultati ottenuti da precedenti missioni atterrate su Marte. Gli studi continuano.

Ok, per adesso mi fermo. In un prossimo post parlerò dei risultati prodotti dal Wet Chemistry Laboratory e presentati anch'essi all'AGU.

Immagine, fonte University of Arizona.

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2 commenti:

  1. Bel lavoro! Grazie e ... puntuale come sempre!

    P.S. Ma non si sarebbe fatto prima se i campioni di suolo marziano fossero stati portati sulla Terra?
    Quenti dubbi ancora e nulla ma proprio nulla di certo su questo pianeta!
    Io propendo per una missione risolutiva, magari più costosa ma che ci tolga subito i dubbi sui composti organici sul pianeta rosso. Anche se a mio parere non verrà trovata mai traccia!
    Della serie: se volete la vita...restate sul pianeta Terra!

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  2. Riportare qualcosa a Terra è di per sé un'altra missione, molto più complessa dal punto di vista tecnologico e quindi con un costo molto più alto. La missione Phoenix è costata "appena" circa 420 milioni di dollari americani.

    La missione NASA Mars Science Laboratory, il prossimo rover ad andare su Marte, ha per ora un budget di 2 miliardi di dollari, ed al momento soffre di tagli.

    E' poi prevista dall'ESA una missione che riporti a casa dei campioni di suolo marziano, la MSR (Mars Sample Return).

    A ogni modo recenti sviluppi nella collaborazione internazionale hanno portato ad un agreement tra NASA ed ESA per l'esplorazione di Marte. Trovi alcune notizie in questo post

    http://newsspazio.blogspot.com/2008/12/stati-uniti-ed-europa-insieme-per.html

    Ovviamente per me questa è un'ottima notizia: in questo modo le spese vengono divise, e le probabilità di riuscita sono quindi molto più alte.

    Relativamente poi alle tracce di vita esistenti sì/no, la mia personalissima convinzione è che la vita sia un fenomeno "obbligato", nel senso che se ci sono le condizioni adatte allora la vita fiorisce. Tutto un altro discorso per la vita intelligente!
    Ciao.

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