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venerdì 30 luglio 2010

Asteroide (101955) 1999 RQ36 e le sue probabilità di colpire la Terra nel 2182 e fino al 2200

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Parliamo dell'asteroide '(101955) 1999 RQ36', un corpo celeste scoperto nel 1999 dal diametro di circa 560 metri. Esso fa parte dei Potentially Hazardous Asteroids (PHA), oggetti di dimensione maggiore di 100 metri e monitorati con attenzione a causa della loro possibile vicinanza con la Terra (fino ad oggi se ne contano 1140).

Secondo un recente studio pubblicato nella rivista Icarus, l'asteroide (101955) 1999 RQ36 avrebbe poco meno di una probabilità su mille di colpire la Terra entro il 2200, con il massimo della probabilità previsto il 2182.
Il co-author della ricerca è María Eugenia Sansaturio, ricercatore dell'Universidad de Valladolid (Spagna). Altri enti coinvolti nello studio sono l'Università di Pisa, il laboratorio NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) di PAsadena (USA) e l'INAF-IASF-Roma.

Gli scienziati hanno monitorato i potenziali impatti tra l'asteroide e la Terra fino all'anno 2200 utilizzano due modelli matematici (il metodo Monte Carlo ed il metodo Line Of Variations). Il risultato è che la probabilità totale che si verifichi un impatto (Total Impact Probability) è stimata essere 0,00092 (circa 1/1000, per l'esattezza 0,92 su mille), ma la cosa più importante è che più della metà della probabilità (0,00054) è prevista per l'anno 2182.
In altre parole questo vuol dire che da qui al 2200 vi è circa 1/1000 possibilità di un impatto. Per il solo anno 2182 queste possibilità sono più di 1/2000.

Nonostante l'orbita di (101955) 1999 RQ36 sia ben monitorata e nota grazie a 290 osservazioni ottiche ed a 13 misurazioni radar, rimane però un certo grado di incertezza dovuto a quello che si chiama effetto Yarkovsky.
In breve, il Sole riscalda la superficie di un asteroide e questo ruotando emette radiazione termica (nella sua zona non esposta al Sole). Questa emissione, al pari di un effetto razzo, potrebbe produrre una spinta propulsiva in grado di alterarne l'orbita in maniera difficilmente prevedibile. Questo effetto è valido per piccoli corpi celesti, proprio come gli asteroidi di cui stiamo parlando.

Se potessimo affermare adesso con certezza che vi sarà un impatto nel 2182, allora secondo i ricercatori sarà fondamentale mettere in atto (con le attuali tecnologie) procedure di deflessione entro il 2080, o meglio ancora entro il 2060. Sempre secondo i ricercatori se questo oggetto fosse stato scoperto dopo il 2080, la deviazione della sua rotta avrebbe richiesto tecnologie ad oggi non disponibili/esistenti.
Tutto questo per suggerire che il monitoraggio degli impatti di corpi celesti sulla nostra Terra, che attualmente non copre più di 80-100 anni, dovrebbe invece estendersi e riguardare più di un secolo.

Giusto perché i media parlano da tanto tempo del famigerato Apophis, (101955) 1999 RQ36 è circa grande il doppio. Inoltre Apophis ha una probabilità di impatto 1/250.000 (ridotta rispetto ai primi calcoli che lo davano a 1/45.000).

Per concludere vi rimando a questo link NASA che presenta la tabella dei rischi di impatto per l'asteroide '(101955) 1999 RQ36'

6 commenti:

  1. Mi è venuto spontaneo la classica frase accompagnata dal sorrisone.."evvai con le BELLE notizie dallo Spazio Misterioso hihihi"..
    Scusa Serio.Sai che se qui in Italia cè almeno UNO che lo Spazio NON lo vede piene di "marziani" (io lo vedo PIANO di ESSERI il che è ben diveso) MA lo vede come un PERICOLOSO "amico" e compagno di viaggio,beh quello sono io.
    Ovvio che con la microcefalicità politica,se gli dici che al 2182 ci sarà una possibilità su UNA (cioè il 100% (ipotesi eh!ESEMPIO!) di impatto sai cosa ti risponderanno i Geriatrici?Ma da qui al DUEMILACENTOOTTANTANTDUE!!! Ma satrai scherzando??ma ti PREOCCUPI ADESSO???

    Questa è la realtà politico-Umana di noi terrestri.NON sappiamo fare nella realtà un bel tubo di prevenzione e PREVISIONI oltre la sfera delal propria linea vitale.
    Perchè se fossimo capaci di farlo..non saremmo ridotti cosi' sulla Terra.
    guarda..ce lo meritiamo come Razza IDIOTA di perire sotto un'asteroide mangia-dinosauri.Perchè non siamo altro che quello.

    Ok fine del sarcasmo.Grandiosa notizia avevo iniziato sorridendo dicendo tra me e me,non ce nè abbastanza di cesso sul pianeta,ecco che con una prob su MILLE ti arriva un 560KM (!!!) di asteroide..
    Capperi,ci sono "lune" di Saturno grandi 8 kilometri e sto coso invece naviga tutto bello libero e paccioccoso nello spazio "vicino" alla terra:DDD..

    Ce ne sarebbe da ridere per non piangere eh Sergio?

    Comunque temo che se gli dici che "basterà" pensarci del 2080..i politici inizieranno nel 2100 a preoccuparsi.Amen

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  2. Scusate i molti errori ortografici.

    E comunque ho scritto male:D..560 METRI non kilometri..

    beh sopra i 100metri e sopra i 500metri son asteroidi "macchine da guerra" comunque.

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  3. Per il 2200 saremo già tutti belli che a miglior vita...compresi i nostri figli e nipoti!

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  4. Caro Astorre prima o poi la Terra schiatterà e tutti noi faremo lo stesso quindi non preoccuparti adesso.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. 101955 Bennu è un asteroide Apollo del Sistema solare. È stato scoperto l'11 settembre 1999, nell'ambito del programma LINEAR.
    È stato selezionato quale obiettivo della missione OSIRIS-REx della NASA che prevede, tra le altre cose, il recupero di campioni dalla superficie dell'asteroide ed il loro trasporto a Terra. Il lancio è previsto per il 2016, l'arrivo sull'asteroide per il 2020 ed il ritorno dei campioni a Terra per il 2023.

    URL: it.wikipedia.org/wiki/101955_Bennu

    Cosa dobbiamo aspettarci dalla missione Osiris-Rex della Nasa?
    Una sonda è pronta per partire alla scoperta dell’asteroide Bennu, che potrebbe aiutarci a svelare alcuni dei misteri del Sistema solare
    Lo raggiungeremo, lo toccheremo e ne porteremo un pezzetto sulla Terra. È l’asteroide Bennu, un corpo roccioso di oltre 500 metri di diametro che, nei prossimi anni, sarà meta della missione Osiris-Rex, ai blocchi di partenza per il prossimo settembre.

    Cosa impareremo da questo lunghissimo viaggio? Probabilmente, spiegano gli scienziati, i dati che possiamo raccogliere dagli asteroidi possono fungere da piccole macchine del tempo e fornirci nuovi strumenti per provare a far luce sui misteri del Sistema solare. E, forse, persino sull’origine della vita.
    Pubblicato
    maggio 6, 2016
    (Credits: Nasa)
    URL: www.wired.it/tv/dobbiamo-aspettarci-dalla-missione-osiris-rex-nasa/

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