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lunedì 26 luglio 2010

La più accurata mappa di sempre della superficie di Marte, by Mars Odyssey!


NEWS SPAZIO :- Un grandissimo regalo per la comunità scientifica ed il pubblico di tutto il Mondo. Ecco di cosa parliamo oggi.

I ricercatori dell’Arizona State University's Mars Space Flight Facility (Tempe), in collaborazione con il laboratorio NASA JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena hanno realizzato una mappa globale del Pianeta Marte utilizzando i dati della sonda NASA Mars Odyssey, sin da quando questa ha iniziato ad esplorare il Pianeta Rosso otto anni fa.
Odyssey è infatti in orbita intorno a Marte dall’ormai lontano Ottobre 2001 ed ha iniziato la propria attività scientifica sin dal Febbraio 2002.


Si tratta di un lavoro immenso, più di 21.000 immagini riprese dallo strumento di bordo THEMIS (Thermal Emission Imaging System), una fotocamera multi banda ad infrarossi. Le foto sono poi state normalizzate, concatenate e controllate cartograficamente per realizzare un gigantesco mosaico.

La risoluzione massima ottenuta è di 100 metri. Si tratta della più accurata mappa di Marte fino ad oggi. Ecco l’URL da visitare

http://www.mars.asu.edu/maps/?layer=thm_dayir_100m_v11

La mappa ad alta risoluzione può essere scaricata a sezioni visitando a partire da questa pagina web

http://www.mars.asu.edu/data/thm_dir_100m

Ricordate l’iniziativa “Be a Martian?” Ne avevamo parlato qui

http://newsspazio.blogspot.com/2009/11/chi-vuole-diventare-un-cittadino.html

Andate qui sotto per contribuire all’esplorazione di Marte supportando gli scienziati proprio nella realizzazione della mappa di Marte.

http://beamartian.jpl.nasa.gov/maproom#/MapMars

“Il team del Mars Odyssey THEMIS ha assemblato uno spettacolare prodotto che sarà la mappa di base per i ricercatori di Marte per molti anni a venire “ è quanto dichiarato da Jeffrey Plaut, Odyssey project scientist al JPL. “La mappa costituisce il framework per gli studi a livello globale di proprietà quali la composizione dei minerali e la natura fisica dei materiali in superficie”.

L’immagine che vedete in alto è Valles Marineris, il “Gran Canyon di Marte”. Il rettangolo the vedete è l’area ricoperta dalla seguente foto ad alta risoluzione (100m/pixel) e ricopre una lunghezza di quasi 145 Km (90 miglia).


Immagini, credit NASA/JPL/Arizona State University.

Fonte dati, NASA.

2 commenti:

  1. Questo lavoro qualche decennio fa avrebbe avuto il sapore della Fantascienza,per non parlare degli anni60.

    Mappare a 100mt+pixel marte è assolutamente fondamentale per ogni futura esplorazione.E da il "Là" a progetti,immagino,di Esplorazione delle varie Lune più strategiche attorno ai giganti Gassosi..anche se con l'atmosfera di alcuni non sarà così semplice.Ma la tecnologia cè,no Sergio?
    Un super tassello e strumento veramente da "Pietra miliare" della Mappazione Esoterrestre (azz..ma ho usato un termine giusto?:)))

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  2. In effetti si dice "mappatura" (e non mappazione), ma non credo possa considerarsi una faccenda grave... Il discorso è un altro, e non riguarda minimamente il commento, che lei, con moltà onestà e buona fede, ha inserito. Quello che lei dice è indice di un pulito desiderio di conoscenza che, in quanto tale, va in ogni caso rispettato. La questione è: sulla base di quali immagini viene proposta una mappatura generale del pianeta Marte? La qualità di un'immagine satellitare è una funzione del rapporto fra la distanza di ripresa (distanza fra il sensore ottico e la struttura rilevata a terra) e l'indice della risoluzione geometrica, ovvero del particolare più piccolo (il cosiddetto "pixel")rilevabile, e misurabile, in un data immagine satellitare. Ora tale rapporto, nelle rilevazioni proposte dalle rilevazioni della "Mars Odyssey 2001" (questa è la denominazione esatta della missione) è abbastanza scadente, addirittura inferiore ai risultati ottenuti, nelle medesime condizioni osservative (ovvero alle medesime distanze di ripresa), dalla "Camera B" della sonda "Mariner 9" del 1971-72. Proporre dunque una tale mappatura di Marte, presentandola, immagino come eccezionale, è un non senso. Le bellissime immagini di quelle missioni (le due Viking del 1975-1982, compresi i due moduli di discesa, e la Mariner 9, già citata), oggi, ce le possiamo solo sognare. Le mappature attuali servono ad ltro che a rilevare la "realtà di un pianeta" e poiché compito della "fotografia" è rilevare la realtà, queste missioni fanno dell'altro... Gianni Viola - Responsabile Commissione Tecno-Scienifica (Free Lance International Press - Roma). Curatore Fototeca NASA - Area Ricerca Roma2 Tor Vergata.

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