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mercoledì 15 dicembre 2010

Marte, acqua e vento hanno plasmato Schiaparelli


NEWS SPAZIO :- Schiaparelli è un grande bacino da impatto (circa 460 Km di diametro) che si trova nella regione Terra Meridiani dell'equatore di Marte. Il suo nome è un omaggio all'astronomo Italiano Giovanni Schiaparelli (1835-1910), conosciuto per le sue osservazioni del Pianeta Rosso.
Durante la 'Grande Opposizione' del 1877, quando cioè Marte passò vicino alla Terra, Schiaparelli ne fece una mappa, registrando un certo numero di lunghe linee scure e diritte che ne attraversavano la superficie. Egli assunse che si trattasse di canali naturali percorsi da acqua ed usò per definirli - appunto - la parole 'canali'.

Tuttavia altri astronomi ritennero che Schiaparelli intendesse 'canals', parola inglese che indica canali artificiali di irrigazione e di trasporto. Questo portò quindi alcuni astronomi ed un grande numero di pubblico a ritenere che tali canali fossero stati creati da una civiltà intelligente di Marziani.

La scienza della nostra era ci ha fatto scoprire la verità, cioè che i canali di Schiaparelli non sono altro che un'illusione creata dalla bassa risoluzione dei telescopi di allora e che non c'è traccia di acqua nella superficie di Marte.

Ma le recenti osservazioni spaziali hanno provato che l'acqua una volta era presente anche nella regione marziana Schiaparelli, probabilmente addirittura un lago.
La bellissima immagine che vedete è stata ripresa il 15 Luglio 2010 dalla High-Resolution Stereo Camera (fotocamera stereo ad alta risoluzione) a bordo della sonda Europea Mars Express.
La scena mostra un piccola parte dell'area nord-ovest del bacino Schiaparelli con il bordo del cratere, il suo interno e parte delle highlands circostanti. Le prove di una lontana presenza d'acqua sono visibili nella forma di sedimenti scuri che compaiono in superficie, i quali richiamano i depositi di laghi evaporati qui sulla Terra.

L'interno dell'intero bacino è stato modificato da molteplici processi geologici, tra cui la ricaduta del materiale eiettato a seguito dell'impatto iniziale, il fluire di lava che ha creato le pianure ed i sedimenti dell'acqua. Parte di questi sedimenti sono visibili nel riquadro 1.

I sedimenti che hanno formato le pianure (vedi riquadro 2) sono stati modificati dall'erosione del vento e/o dell'acqua per formare contorni smussati come si osserva in basso a sinistra. In altre zone i materiali depositati hanno formato colline e dune.

Il cratere che si vede nel riquadro 3 ha un'ampiezza di 42 Km e si trova nel bordo interno di Schiaparelli. Esso appare riempito da sedimenti che sembrano formare una terrazza nella parte più a Nord ed una struttura a delta vicino il centro.
Qui sotto avete l'immagine in 3D

Fonte dati, ESA.

1 commento:

  1. Ogni qualvolta che guardo le immagini e leggo i resoconti "teorici" ma supportati fa fatti concreti..mi viene una tristezza infinita..

    Marte poteva essere abitato ma che "vita" hanno passato (ipotizziamo,tanto non succede nulla) le creature di marte?
    Crateri giganteschi,un probabile megaimpatto che addirittura ha spazzato la iono sfera..

    E' la "probabile fantastica" storia di un Pianeta Vivente "perduto".
    Se fosse cosi',e tutto sommato mi auguro di no,l'Universo è veramente di un cinismo ateo mostruoso.
    E i pianeti,solitari pezzi di smeraldi,sono li alla merce del "fato".
    Con tutti noi a bordo,esseri biologici.

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