Cerca in News Spazio

sabato 9 novembre 2013

Il satellite Europeo GOCE ha terminato la sua missione, nelle prossime ore previsto il rientro distruttivo incontrollato in atmosfera Terrestre

(Credit ESA)

NEWS SPAZIO :- Dopo più di 4 anni di attività si avvivicna il termine della bella missione del satellite ESA GOCE (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer), missione che abbiamo seguito sin dal suo inzio ed i cui dettagli li potete trovare nella sezione dedicata del blog, al seguente URL


A metà di Ottobre la missione è arrivata alla sua naturale conclusione con l'esaurimento del propellente del satellite, il quale da un'orbita di 224 Km di altitudine ha iniziato lentamente ma inesorabilmente a perdere quota.

Il rientro con la distruzione in atmosfera è previsto nelle prossime ore, probabilmente entro due giorni.



Questa mattina GOCE era ad un'altitudine di circa 160 Km. L'attrito con gli strati dell'atmosfera  sempre pù densi sta provocando significativi aumenti della temperatura in molte parti del veicolo spaziale.

Naturalmente l'ESA continua a monitorare tutta l'attività di rientro del satellite (in effetti vi è un team internazionale che ne controlla la discesa). Mano a mano che passano le ore diventano sempre più attendibili le stime sulle località al di sopra delle quali potrebbero cadere eventuali detriti sopravvissuti alla discesa.

Quando il satellite scenderà al di sotto dei 100 Km di quota, la densità dell'atmosfera aumenterà drasticamente. La velocità sarà di circa 25.000 Km/h e la pressione aerodinamica più il riscaldamento causerà la distruzione del veicolo, approssimativamente ad un'altitudine di 80 Km, generando così un grande numero di detriti. Il rischio per la popolazione è comunque minimo, sempre secondo quanto dichiarato dall'ESA.
Anche in Italia si sta monitorando l'evoluzione della situazione, in accordo con ESA. Nell'ultimo comunicato che l'ASI ha inviato al gruppo di monitoraggio composto da tecnici del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, dell’ASI stessa, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, dell’ENAV, dell’ENAC, di ISPRA, del Comando Operativo Interforze e del Friuli Venezia Giulia in rappresentanza di tutte le Regioni, la finestra temporale per il rientro incontrollato del satellite va dalle 22 di oggi Sabato 9 Novembre alle ore 13 di Lunedì 11.

Dal comunicato della Protezione Civile : "...Le finestre di interesse per l’Italia sono, per ora, tre: dalle 8.26 alle 9.06 di domenica, 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Centro-Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna); dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni poiché sono ancora in corso le elaborazioni delle traiettorie possibili da parte di ASI...".

Fonte dati, ESA.

5 commenti:

  1. Ora.. vediamo come va a finire.. ma queste menti geniali dell'ESA non potevano usare il residuo di carburante per permettere un rientro controllato in una zona sicura? io obbligherei chiunque volesse mettere in orbita qualcosa, anche un paio di ciabatte, a fornire in anticipo un piano di rientro sicuro , una volta che l'orbita dovesse decadere.. via su.. non si tratta di meteore.. ma di pezzi di tecnologia che ci abbiamo spedito noi.. secondo me far correre certi, seppur minimi rischi, rappresenta un notevole atto di leggerezza!! Davvero una bella prova di scienza applicata!! :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ale, sono completamente d'accordo con te. Una missione spaziale termina con il ritorno sulla Terra (soft landing o rientro distruttivo) ed è necessario pianificare una traiettoria di ritorno assolutamente "safe"

      Elimina
    2. Ale e Sergio avete scritto, anticipandomi, esattamente ciò che pensavo, e che immagino tanti pensano.
      Si dovrà regolamentare in qualche modo questa operazione ed obbligare i costruttori a concepire tecnologie di rientro non invasive o rischiose.

      Deve essere imposto da un autorità sopra le parti, un pó come in USA che avevano imposto ai costruttori di auto, anni fa, una graduale tabella di riduzione, anno dopo anno, degli inquinanti prodotti dai gas di scarico.

      Elimina
  2. ma cadesse un pezzo dentro casa mia senza far feriti.. mi faccio rifare la casa con i soldi dell'esa

    RispondiElimina
  3. Ma come si fa a perseverare nel lasciare i rientri al caso ed al massimo incrociare le dita sperando che non accada una disgrazia?
    Non so, qualcuno di voi è a conoscenza almeno di eventuali discorsi iniziati da scienziati, tecnici o burocrati di turno in direzione di una strategia che non si affidi solo al sedere, oppure il vecchio luogo comune italico, secondo il quale per agire deve prima scapparci il morto, vale per l'homo "insipiens" nella sua interezza?

    Massimo


    P.S. Scusate se forse mi son infervorato un pò troppo, buona serata a tutti.

    RispondiElimina

Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.