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mercoledì 27 agosto 2014

Galileo FOC 1 e 2 in ottima salute, a dispetto dell'orbita errata

(Credit ESA–J. Huart, 2014)

NEWS SPAZIO :- L'Agenzia Spaziale Europea ha pubblicato un piccolo aggiornamento sulle condizioni dei due nuovi satelliti Galileo FOC 1 e 2 lanciati Venerdì scorso.

Galileo è il progetto del nuovo sistema di localizzazione e navigazione satellitare tutto Europeo in corso di realizzazione. Trovate tutto qui

I due nuovi satelliti sono stati lanciati da un vettore Russo Soyuz dallo Spazioporto Europeo di Kourou (Gujana Francese). Come descritto in un post precedente il lancio si è apparentemente concluso con successo. Però alcune ore dal termine delle operazioni è stata rilevata un'anomaliza tra l'orbita di destinazione e quella effettivamente raggiunta. I due satelliti avevano raggiunto sì l'orbita Terrestre, ma un'orbita errata.



L'orbita errata è stata individuata parecchie ore dopo il lancio, con i dati di rilevamento dello U.S. Space Surveillance, il quale ha individuato tre oggetti, i due satelliti Galileo e l'ultimo stadio del lanciatore Soyuz, di nome Fregat, che orbitano a poco meno di 26.000 km, in orbita ellittica e con inclinazione di 49,69°.

L'orbita "giusta" invece è circolare, con altitudine 23.522 km ed inclinazione 55,04°.

L'ipotesi più probabile è che sia avvenuta un'anomalia proprio all' upper stage Fregat, il quale ha depositato i due satelliti in un'orbita differente da quanto programmato.
Naturalmente le investigazioni sono in corso. Roscosmos, ESA, Arianespace e NPO Lavochkin (l'azienda aerospaziale che costruisce Fregat) stanno lavorando per venire a capo della cosa.

E per quanto riguarda i due satelliti, questi sono sotto controllo e la loro posizione orbitale viene monitorata dai team di terra al centro ESA di ESOC a Darmstadt in Germania.
I controllori di missione insieme ad un team di OHB (l'azienda che ha realizzato i satelliti) confermano che Galileo FOC 1 e 2 sono in "ottima salute". Entrambi puntano al Sole, sono correttamente alimentati e completamente sotto il controllo dei team ESA/CNES e OHB.

In parallelo i team stanno lavorando per valutare la varie possibilità di utilizzo dei due satelliti, a dispetto dell'orbita non-nominal e delle loro limitate capacità di propulsione.

Fonte dati, ESA.

3 commenti:

  1. Traduco l'articolo scritto in pseudo italiano
    Upper Stage = Ultimo Stadio
    non-nominal = non nominale o fuori progetto

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  2. Grazie del tuo sforzo Anonimo, anche se percepisco più sarcasmo che altro nel tuo commento.
    E' la terza volta che visiti questo sito e purtroppo sempre con molta supponenza e negatività.

    Faccio finta che ti interessi davvero capire e voglio ricordarti ancora un volta che questo blog tratta di un argomento di nicchia, molto tecnico e con un proprio vocabolario. Il mio sforzo è quello di avvicinare lo spazio a chi non è un addetto ai lavori, e per far questo ho scelto un mio stile editoriale.

    In tema di spazio poi ritengo FONTAMENTALE che il lettore impari a conoscere anche i principali termini nella loro lingua d'origine. E puoi pensarla come ti pare ma lo spazio parla Inglese.

    Questa è la mia scelta, puoi condividerla oppure no. Se ne può parlare, certamente, e puoi senz'altro mostrarti contrario al riguardo, ma se vuoi che a quello che scrivi venga data la giusta attenzione ti devi sforzare di essere civile ed usare una terminologia che mostri rispetto.
    E' l'unica condizione che impongo, a te ed a tutti. E considerato che questo sito è come se fosse casa mia, un ospite DEVE portare rispetto.
    E magari smetti anche di nasconderti dietro ad uno sciocco anonimato. Detto questo ora basta.
    E se continui ad essere basito da quello che leggi qui, te l'ho già detto, sentiti libero di andare a leggere da qualche altra parte.

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  3. Questa tua linea editoriale Sergio, mi è sempre piaciuta.
    Ho imparato moltissimo dai tuoi post, anche termini ed inglesismi che ignoravo.
    Anonimo quando non so cosa significa un termine, anche italiano vado a vedere il significato, cosi facendo imparo nuovi vocaboli...è normale e necessario leggere e trovare parole che non si usano correntemente.
    A volte uso anch'io come fa Sergio, parole inglesi...non sono necessarie ma fanno in qualche modo cultura...cosmopolita!
    Al lavoro conosco un marocchino che parla arabo, male francese ed italiano, poco l'inglese...anche un po di dialetto milanese e napoletano e mischia insieme tutte queste lingue e si fa capire molto bene.!
    E' un vero spasso, ma invidio il suo spirito di adattamento e la sua cultura prodotta da una miscellanea di esperienze vissute.
    E' per questo motivo che mi piace questa linea editoriale di Sergio, che mi arricchisce anche lessicalmente.

    By Simo

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