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giovedì 26 febbraio 2015

Stazione Spaziale Internazionale, operativa con la Russia fino al 2024 e poi?

(Credit NASA)

NEWS SPAZIO :- In questi giorni in rete si sta facendo un gran parlare della futura evoluzione del segmento Russo della Stazione Spaziale Internazionale. L'agenzia spaziale Russa Roscosmos ha pubblicato sul suo sito web alcune notizie che hanno generato molti articoli e commenti, ciascuno con un proprio "sapore".

Certamente la situazione politica di tensione tra USA e Russia fa da sfondo su quanto accade anche nel settore spaziale e condiziona dichiarazioni e comportamenti. Quanto di tutto ciò che si è susseguito negli scorsi mesi sia vero oppure faccia parte di una strategia politica di contrattazione/dissuasione non ci è dato di saperlo. E' altrettanto vero però che il rapporto di collaborazione Internazionale non può che risentirne.

Ma almeno per le notizie di oggi direi che non c'è molto di cui preoccuparsi, anzi tutto il contrario.



L'argomento è uno di quelli che a me stanno più a cuore. Da sempre vedo nella collaborazione Internazionale la migliore modalità, se non l'unica, di affrontare le sfide ed i costi dell'esplorazione spaziale. E la Stazione Spaziale Internazionale in questo contesto ha anche un ruolo di faro verso ciò che possiamo raggiungere lavorando insieme.

Ma veniamo ai fatti. Nella dichiarazione Russa  (traduzione in Inglese con Google qui) i membri del Consiglio Scientifico e Tecnico di Roscosmos NTS, l'organismo principale per la pianificazione dell'Agenzia Spaziale della Federazione Russa, hanno preso in considerazione un Concept per la programmazione delle attività spaziali Russe con equipaggi fino al 2030 ed oltre.
In base a tale documento viene confermata la partecipazione al programma della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2024, e questa al di là di tutto è certamente una buona notizia.

Dopo il 2014, continua Roscosmos, il programma prevederebbe la realizzazione di una stazione spaziale nazionale basata su alcuni moduli separatisi dal segmento Russo della ISS, quelli più nuovi.

La ISS è composta infatti da due parti principali, il segmento US ed il segmento Russo. Separare quest'ultimo dalla ISS è tecnicamente fattibile, basterebbe chiudere i portelloni di accesso tra il Nodo 1 ed il modulo Zarya e separarli tra loro. In questo modo i due segmenti principali diventerebbero di fatto due veicoli spaziali distinti ed indipendenti.

Nell'attuale configurazione della ISS il segmento Russo da solo sarebbe in grado di aggiustare la propria orbita in quanto la sezione propulsiva della ISS è proprio "in fondo" al segmento Russo. Il cargo Progress è l'unico in grado di innalzare l'orbita dell'avamposto. Proprio per questo motivo, il segmento US non sarebbe in grado di restare in orbita per molto senza un periodico aggiustamento dell'orbita.
D'altro canto il segmento Russo dovrebbe essere dotato di propri pannelli solari per generare energia elettrica. Ma non è questo lo scenario.
Infatti la nota di Roscosmos indica che i moduli che faranno parte della nuova stazione Russa saranno il MLM (Multi-Purpose Laboratory Module), il modulo nodo (UM, Uzlovoi Module) e lo Science and Power Module (NEM), moduli che ancora non sono sulla Stazione.

E tutto questo SE accadrà non avverrà certamente domattina. Sembra che Zarya e Zvezda resteranno a far parte della ISS per consentirne il deorbiting.

Ma continuiamo con Roscosmos. La nuova stazione spaziale sarà al centro dei programmi Russi di esplorazione Lunare basati su sonde automatiche e che culmineranno con una missione con equipaggio a partire dagli anni 2030.

La nota termina con la dichiarazione che dettagliati studi e le successive decisioni finali sono previste dopo le sintesi dei resoconti dei capi delle industrie spaziali nei seguenti incontri del NTS. Frase molto importante, che di fatto dice che tutto è ancora da decidere.

E tornando alla Stazione Spaziale Internazionale ritengo che Roscosmos nel proprio Concept abbia fatto riferimento all'anno 2024 in quanto al momento è l'indicazione che era stata fornita dall'Amministrazione Obama nel 2014 come nuovo limite di estensione dell'operatività della ISS.

Tenderei quindi a pensare che, crisi politiche permettendo, se nei prossimi anni venissero formalizzati nuovi interessi per continuare a far vivere la ISS oltre il 2024, anche la Russia sposterebbe in avanti il momento di separarsi dalla Stazione stessa.
In altre parole non credo che il Concept di NTS possa essere visto come una velata minaccia di voler "staccare la spina" alla ISS da parte della Russia, quanto piuttosto un possibile programma per favorire un ulteriore utilizzo dei moduli Russi dopo la fine del programma Stazione Spaziale Internazionale.

Tra l'altro il futuro presenta molte questioni ancora aperte per il programma spaziale Russo. Secondo le ultime notizie del 2014 il Multi-Purpose Laboratory Module MLM dovrebbe raggiungere la ISS nel 2017. Si tratterebbe di un modulo simile al modulo Zvezda, addirittura realizzato al 60% con sue componenti di ricambio. Ma se dovesse diventare il nodo 'Core' della nuova stazione spaziale Russa dovrebbe restare a Terra ancora per molto tempo per un aggiornamento del suo equipaggiamento.

Inoltre la nuova stazione Russa dovrebbe orbitare con un'inclinazione rispetto all'equatore di circa 68,45° (maggiore rispetto ai 51,6° della ISS) per monitorare più del 90% del territorio Russo.
Ma ciò potrebbe porre qualche problema in più per le capsule Soyuz nella fase di atterraggio.

Insomma, penso che tutto sia ancora da decidere. Come sempre le decisioni sono principalmente politiche. Io continuo - non posso fare altrimenti - a fare il tifo per un aumento della collaborazione Internazionale, invece che ad una sua diminuzione.

Preferirei di gran lunga continuare ad avere un'unica SS "Internazionale" (o magari anche più di una) piuttosto che varie "SS" nazionali. Sarebbe un inutile spreco di risorse, denaro ed una triste ennesima conferma che il "buonsenso" sarebbe merce sempre più rara.

Nell'ultima edizione di YOUSPACE qui nel blog è nata una bella discussione su quale vorremmo che fosse il futuro della ISS dopo la fine del programma, piuttosto che farla deorbitare e distruggere nell'Oceano Pacifico. Io avrei qualche idea in merito, è già un po' che ci sto pensando.

L'argomento è così interessante che mi sta prendendo voglia di fare un nuovo sondaggio a riguardo e coinvolgere tutti i lettori del blog. Direi che la ISS lo merita sicuramente. Date un'occhiata ai post dei prossimi giorni.

6 commenti:

  1. Ottimo articolo chiarificatore, ho apprezzato tantissimo!
    Stavo anche pensando che finalmente uno spunto di discussione, migliore del solito, partito da YOUSPACE è riuscito a stimolare dei contenuti tuoi, in una sorta di inversione della "procedura standard" :-)

    Massimo

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  2. SONO INTERESSATO A CONOSCERE QUESTA IDEA PER IL FUTURO DELLA ISS

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  3. Concordo con Fabio e Max e Sergio,
    la collaborazione della Russia al mantenimento della ISS fino al 2024 mi rende un po più sollevato, io credevo che fosse sicuro solo fino al 2020. Anche il fatto che sia ancora tutto da decidere mi fa pensare che quando la crisi geopolitica finirà, la collaborazione potrà tornare piena e soddisfacente per entrambe le superpotenze.
    Non ci vuole un genio per capire che nello spazio più nazioni collaborano e prima si raggiungono gli obbiettivi importanti per la ricerca interna, ma che sopratutto progredisce unitariamente tutta l'umanità e sicuramente la comunità scientifica di entrambe cercherà di fare pressioni sul proprio governo.
    Lo scambio di informazioni e esperienze è alla base del la proficua collaborazione...
    Spero vivamente per il bene dell'umanità e del pianeta, che gli stati che collaborano nello spazio come sulla terra aumentino e non diminuiscano, uniti verso un'obbiettivo più grande, più importante e determinante di qualunque altro , garantire la sopravvivenza della specie umana, utilizzando anche le risorse del sistema solare.

    By Simo

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  4. I russi di solito sono pragmatici. Faranno quello che ha più senso fare con i limiti che si troveranno ad affrontare. non sono mai stati bravi a rispettare le scadenze ma a portare avanti un programma spaziale con poche e antiquate risorse si.

    Ramiro

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  5. Anch'io mi auguro che prevalga il "buonsenso", che continui e si estenda la collaborazione internazionale, ma se mai decidessero di attuare una irragionevole divisione, questa possa poi essere l'involontario inizio di un raddoppio, come una moltiplicazione di cellule vitali con capacità differenziate, estesa potenzialità e versatilità per la scienza e la tecnologia di tutti.
    Due stazioni spaziali, separate fisicamente, ma unite da legami forti e nobili?
    Sarebbe possibile ed anche meglio?

    Non aggiungo altro, non vorrei sembrare più romantico e sognatore di Symo, e poi avete già detto tutto voi, in You Space e qui, pur con opinioni diverse.

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