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sabato 16 luglio 2022

Southern Ring Nebula, i dettagli stupefacenti della nebulosa stellare, nelle prime immagini a colori del telescopio spaziale James Webb


NEWS SPAZIO :- Ecco il post dedicato a dare un po' di dettagli sulla terza delle prime stupende immagini pubblicate lo scorso 12 luglio dal team della missione del Telescopio Spaziale James Webb


E' la volta di Southern Ring Nebula, ripresa da due strumenti di Webb. La ormai fioca stella al centro di questa nebulosa ha emesso anelli di gas e polvere per migliaia di anni in tutte le direzioni, e per la prima volta grazie a Webb si è potuto vedere che tale stella è avvolta da polvere.

La nebulosa è catalogata come NGC 3132 ed conosciuta informalmente come la Nebulosa dell'Anello Meridionale (Southern Ring Nebula). Dista da noi circa 2.500 anni luce. Conosciamola meglio.


Nubi di gas e polvere espulse dalle due stelle morenti si presentano a noi con un dettaglio mai avuto prima d'ora. Con Webb gli studiosi potranno capire quali molecole sono presenti e dove si trovano tra i vari strati o "gusci" di gas e polvere.

La nebulosa è originata da due stelle bloccate insieme in un'orbita stretta, che letteralmente plasmano il paesaggio. Queste ed i loro strati di luce risaltano nell'immagine ripresa da NIRCam (Near-Infrared Camera), la vedete a sinistra. A destra invece c'è l'osservazione di MIRI (Mid-Infrared Instrument), che ci mostra per la prima volta che la seconda stella è circondata da polvere.

La stella più luminosa si trova in una fase precedente della sua evoluzione stellare (rispetto alla compagna) e probabilmente espellerà la propria nebulosa planetaria più avanti, nel futuro. Ad ogni modo è proprio la stella più luminosa che influenza l'aspetto della nebulosa.

Continuando ad orbitare l'una intorno all'altra, le due stelle "mescolano" i gas e la polvere, causando schemi e forme asimmetriche.

Ogni guscio rappresenta un episodio in cui la stella più debole ha perso parte della sua massa. I gusci di gas più larghi verso le aree esterne dell'immagine sono stati espulsi in precedenza, quelli più vicini alla stella invece sono i più recenti. Tracciare queste espulsioni consente ai ricercatori di studiare la storia dell'intero sistema.

Le osservazioni effettuate con NIRCam rivelano anche raggi di luce estremamente sottili attorno alla nebulosa planetaria. La luce stellare che proviene dalle stelle centrali fuoriesce laddove ci sono buchi nel gas e nella polvere, un po' come la luce solare che filtra attraverso le fessure di una nuvola.

Poiché le nebulose planetarie esistono da decine di migliaia di anni, osservarne una è come guardare un film al rallentatore (mooolto lento). Ogni guscio emesso dalla stella offre ai ricercatori la capacità di misurare con precisione il gas e la polvere che sono presenti al suo interno. Quando la stella espelle gusci di materiale, polvere e molecole si formano al loro interno, cambiando il paesaggio anche se la stella continua ad espellere.
Questa polvere finirà per arricchire le aree circostanti, espandendosi in quello che è noto come il mezzo interstellare. E poiché è molto longeva, questa polvere potrebbe finire per viaggiare nello spazio per miliardi di anni ed incorporarsi in una nuova stella o pianeta. Ma il loro destino è segnato, nel giro di migliaia di anni, questi delicati strati di gas e polvere si dissiperanno nello spazio circostante.

Credito immagine: NASA, ESA, CSA e STScI

Fonte dati, NASA.

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