Nell'ambito del suo programma COTS di coinvolgimento di industrie private nel business spaziale, la NASA ha assegnato due contratti a due partner commerciali per i servizi di rifornimento "Cargo" alla Stazione Spaziale Internazionale.
Le due società sono la Orbital Science Corp. (Orbital) e la Space Exploration Technologies (SpaceX), entrambe già note ai lettori di questo blog (vedi la sezione dedicata ai partner privati per avere maggiori notizie).
Il contratto NASA avrà inizio il primo gennaio 2009 e durerà sette anni, fino al 31 dicembre 2016. Esso prevede otto voli per la Orbital, per un controvalore di 1,9 miliardi di dollari, e 12 voli per la SpaceX a circa 1,6 miliardi di dollari. Viene richiesto che ogni missione sia in grado di inviare alla ISS almeno 20 tonnellate di rifornimenti. Inclusa nel contratto è anche la possibilità di rifornimenti "non standard", sulla base di eventuali necessità governative.
In questo modo la NASA ritiene di assicurarsi i rifornimenti periodici alla Stazione Spaziale Internazionale anche dopo la fine del progetto Space Shuttle, attualmente prevista per il 2010. Ed anche se nel corso di questo anno sono state molte le voci relative ad un possibile prolungamento dei voli dello Space Shuttle, non c'è ancora niente di deciso.
Lo scorso ottobre all'International Symposium for Personal and Commercial Spaceflight, il vice presidente del marketing e comunicazioni di SpaceX, Diane Murphy, disse che la società ha come proprio obiettivo di iniziale i voli verso la ISS nel 2009 (vedi qui). Per adesso il contratto NASA è solamente per rifornimenti, e quindi per voli non abitati. Ma la capsula Dragon ed il razzo vettore Falcon 9 (entrambi di SpaceX) sono progettati per missioni con equipaggio, ed una volta completati saranno in grado di portare fino a sette astronauti in orbita (vedi qui). Dragon potrà anche essere in grado di fungere da capsula di salvataggio per la ISS (il famoso CRV, che compito che adesso è svolto dalle capsule russe Soyuz).
David W. Thomposon, capo di Orbital ha espresso apprezzamento per la fiducia che la NASA ha riposto in loro ed ha comunicato che il primo volo dimostrativo avrà luogo nel 2010. Ha inoltre aggiunto che il programma di coinvolgimento dei privati nei rifornimenti alla ISS consentirà nello stesso tempo alle compagine private americane di sviluppare nuovi servizi spaziali, ed alla NASA di allocare una porzione maggiore delle proprie risorse per affrontare le grandi sfide spaziali, l'esplorazione umana e scientifica del nostro pianeta e dell'universo in cui viviamo.
Se l'ingresso "ufficiale" dei privati all'interno del progetto Stazione Spaziale Internazionale avrà successo, si tratterà di una soluzione al periodo di "vuoto" tra la fine dello Shuttle e lo sperabile inizio operativo del programma Constellation previsto per il 2015. E si tratterà anche del raggiungimento di una milestone importante per tutta la comunità spaziale, come vado dicendo praticamente da sempre.
Il contratto NASA avrà inizio il primo gennaio 2009 e durerà sette anni, fino al 31 dicembre 2016. Esso prevede otto voli per la Orbital, per un controvalore di 1,9 miliardi di dollari, e 12 voli per la SpaceX a circa 1,6 miliardi di dollari. Viene richiesto che ogni missione sia in grado di inviare alla ISS almeno 20 tonnellate di rifornimenti. Inclusa nel contratto è anche la possibilità di rifornimenti "non standard", sulla base di eventuali necessità governative.
In questo modo la NASA ritiene di assicurarsi i rifornimenti periodici alla Stazione Spaziale Internazionale anche dopo la fine del progetto Space Shuttle, attualmente prevista per il 2010. Ed anche se nel corso di questo anno sono state molte le voci relative ad un possibile prolungamento dei voli dello Space Shuttle, non c'è ancora niente di deciso.
Lo scorso ottobre all'International Symposium for Personal and Commercial Spaceflight, il vice presidente del marketing e comunicazioni di SpaceX, Diane Murphy, disse che la società ha come proprio obiettivo di iniziale i voli verso la ISS nel 2009 (vedi qui). Per adesso il contratto NASA è solamente per rifornimenti, e quindi per voli non abitati. Ma la capsula Dragon ed il razzo vettore Falcon 9 (entrambi di SpaceX) sono progettati per missioni con equipaggio, ed una volta completati saranno in grado di portare fino a sette astronauti in orbita (vedi qui). Dragon potrà anche essere in grado di fungere da capsula di salvataggio per la ISS (il famoso CRV, che compito che adesso è svolto dalle capsule russe Soyuz).
David W. Thomposon, capo di Orbital ha espresso apprezzamento per la fiducia che la NASA ha riposto in loro ed ha comunicato che il primo volo dimostrativo avrà luogo nel 2010. Ha inoltre aggiunto che il programma di coinvolgimento dei privati nei rifornimenti alla ISS consentirà nello stesso tempo alle compagine private americane di sviluppare nuovi servizi spaziali, ed alla NASA di allocare una porzione maggiore delle proprie risorse per affrontare le grandi sfide spaziali, l'esplorazione umana e scientifica del nostro pianeta e dell'universo in cui viviamo.
Se l'ingresso "ufficiale" dei privati all'interno del progetto Stazione Spaziale Internazionale avrà successo, si tratterà di una soluzione al periodo di "vuoto" tra la fine dello Shuttle e lo sperabile inizio operativo del programma Constellation previsto per il 2015. E si tratterà anche del raggiungimento di una milestone importante per tutta la comunità spaziale, come vado dicendo praticamente da sempre.
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