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martedì 12 gennaio 2010

In ascolto della sonda Mars Phoenix a partire dal 18 gennaio 2010


NEWS SPAZIO :- E' questo uno dei primi eventi del 2010 che mi interessa molto. Sto parlando della possibilità che la sonda NASA Mars Phoenix possa tornare operativa dopo il lungo inverno marziano. Il ritorno del sole nelle regioni del polo nord di Marte porta con sé le speranza che il piccolo lander possa scongelarsi dal ghiaccio di CO2 in cui era avvolto e riprendere a funzionare inviando a Terra un segnale del tipo "Hey, sono ancora qui!".

La notizia oggi diffusa dalla NASA è che a partire dal 18 gennaio 2010 la sonda Mars Odyssey (in orbita intorno a Marte) inizierà ad ascoltare eventuali trasmissioni radio da Phoenix Mars Lander.

Nel novembre 2008 Phoenix terminò la sua missione di 5 mesi trascorsi a studiare il sito in cui era atterrato nel maggio 2008. I dettagli ed i successi della sua spettacolare missione li trovate nella sezione del blog a lui dedicata, al seguente url


Una piccola descrizione della missione è invece qui


Le probabilità che Phoenix possa farsi sentire sono però molto basse, nessun componente del lander è stato progettato per resistere alle condizioni estreme di un inverno polare marziano.

Ad ogni modo nell'ipotesi in cui la piccola sonda fosse sopravvissuta ed i suoi sistemi fossero operativi, essa è programmata per seguire le seguenti istruzioni: una volta che i suoi pannelli solari hanno generato sufficiente energia elettrica, periodicamente Phoenix tenterà di mettersi in comunicazione con uno qualunque dei satelliti in orbita marziana che fungono da ripetitore di comunicazioni verso la Terra ne tentativo di ristabilire una connessione con la NASA.
Durante ogni comunicazione Phoenix utilizzerà alternativamente entrambe le sue due radio ed ognuna delle sue due antenne.



L'orbiter Mars Odyssey passerà sopra il sito di atterraggio di Phoenix circa dieci volte al giorno. Per tre giorni consecutivi a gennaio sarà in ascolto dei segnali dalla piccola sonda. A ciò seguiranno altre due campagne di ascolto (più lunghe), una a febbraio e la successiva a marzo.

Le parole di Chad Edwards, capo ingegnere delle telecomunicazioni per il Mars Exploration Program al JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena: "Non ci aspettiamo che Phoenix sia sopravvissuto, e quindi non ci aspettiamo di ricevere notizie. Tuttavia se Phoenix trasmetterà Odyssey lo ascolterà. Effettueremo un numero sufficiente di ascolti con Odyssey e se non riceveremo alcuna trasmissione da Phoenix allora avremo un alto grado di confidenza che il lander non è attivo".

La quantità di energia solare presente nel sito si atterraggio di Phoenix adesso è circa la stessa di quando la sonda fece la sua ultima comunicazione con la Terra il 2 novembre 2008. Il sole è sopra l'orizzonte circa 17 ore al giorno (marziano). I tentativi di ascolto continueranno fino a che il sole sarà sopra l'orizzonte per tutte le 24,7 ore che compongono il giorno marziano alla latitudine in cui si trova Phoenix.

Durante i tentativi che avranno luogo a Febbraio ed a Marzo, la sonda Mars Odyssey trasmetterà segnali radio che potranno essere ricevuti da Phoenix.

Nella fortunata ipotesi in cui Odyssey captasse un segnare da Phoenix allora Odyssey tenterà di agganciarlo per ottenere informazioni sul suo stato generale. Il task iniziale sarà quello di determinare quali funzionalità di Phoenix saranno operative, fondamentali per la NASA al fine di decidere come procedere.

Le immagini che vedete in questo post sono state riprese il 6 gennaio 2010 dalla fotocamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter), un'altra cara amica di questo blog. Esse mostrano il sito di atterraggio di Mars Phoenix. Nella prima si vedono oltre a Phoenix anche lo scudo termico ed il backshell.

Io incrocio le dita!

Immagini, fonte NASA/JPL-Caltech/University of Arizona.

Fonte dati, NASA/JPL.

3 commenti:

  1. Caro Sergio in cuor tuo (o meglio nella tua mente razionale) sai benissimo che Phoenix non funziona più, vero?
    E che quindi resterà muta per sempre!
    Come al solito però a noi uomini (NASA inclusa) piace sognare...
    ;)

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  2. Non è detto, ci sono molti gradi di libertà. A volte (spesso) la realtà supera la fantasia. Giusto un esempio, prendi i Mars Exploration Rover Spirit ed Opportunity: la loro missione doveva durare 90 giorni e sono laggiù da sei anni! Certo Phoenix è un'altra cosa, non è stato progettato per resistere al gelo marziano, ma chissa? I prossimi giorni ci daranno la risposta.
    Un'altra cosa: mai smettere di sognare! :-)

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  3. Sognare ci porterà lontano nello spazio, sicuramente...Il sogno è la molla dell'esplorazione umana.
    Ma questa piccola sonda credo che realisticamente non abbia resistito al gelo marziano.
    Le MER invece non sono state sepolte dal ghiaccio e sono più grandi e forti, oltre a trovarsi a latitudini più temperate.

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