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lunedì 13 giugno 2011

NASA ed ESA annunciano le investigazioni scientifiche durante la discesa ed atterraggio su Marte della prima fase ExoMars di esplorazione congiunta del Pianeta Rosso

(Immagine, credit ESA)

NEWS SPAZIO :- Continuiamo a parlare della missione ExoMars, la collaborazione tra NASA ed ESA per l'esplorazione di Marte.

Eravamo arrivati qui


con NASA ed ESA che avevano selezionato gli strumenti scientifici che saranno a bordo della prima delle tre missioni concordate, la ExoMars Trace Gas Orbiter programmata per il 2016.

La notizia che si aggiunge adesso è che ESA e NASA hanno annunciato le investigazioni scientifiche che sono state selezionate per l'ExoMars lander demonstrator, il modulo che atterrerà sulla superficie di Marte.



La sigla è EDM (Entry, descent, and landing Demonstrator Module) ed è parte anch'esso della missione ExoMars Trace Gas Orbiter, il cui obiettivo primario è studiare la composizione chimica dell'atmosfera marziana con una sensibilità 1000 volte superiore rispetto alle precedenti sonde orbitali inviate sul Pianeta Rosso.

Sebbene EDM sia principalmente un dimostratore Europeo per le tecnologie di discesa ed atterraggio su Marte (per successive missioni di esplorazione) esso offrirà anche alcune opportunità scientifiche.

Le parole di Jorge Vago, scienziato del progetto ExoMars: "EDM atterrerà durante la stagione delle tempeste di polvere. Ciò rappresenta una possibilità unica per caratterizzare un'atmosfera carica di polvere durante le fasi di discesa e per condurre interessanti misurazioni al suolo assocaite ad un ambiente ricco di polvere".

Per la fase di discesa sono state selezionate due distinte proposte e combinate un unico programma, lo Entry and Descent Science programme. La prima proposta è chiamata Entry, Descent and Landing (EDL) Science e l'altra IDEAS (Investigations During Entry and Atmospheric Science).
Il team congiunto di ricercatori userà i dati di diagnostica del modulo EDL per ricostruire la sua traiettoria e per determinare le condizioni atmosferiche durante la discesa e l'atterraggio.

Una volta sulla superficie del Pianeta Rosso, il payload DREAMS (Dust characterisation, Risk assessment, and Environment Analyser on the Martian Surface) funzionerà come una stazione ambientale per due-quattro.
A tale scopo gruppi di scienziati ed ingegneri di nove paesi saranno impegnati a sviluppare una dedicata suite di sensori per: misurare la velocità del vento velocità e direzione (MetWind), l'umididà (MetHumi), la pressione (MetBaro), la temperatura al suolo (MarsTem) e la trasparenza dell'atmosfera (ODS).

DREAMS effettuerà anche la prima misurazione dei campi elettrici sulla superficie del Pianeta Rosso per mezzo del rilevatore MicroARES. Questi possono essere generati quando le particelle si "strofinano" l'una con l'altra nell'atmosfera ricca di polvere. L'atterraggio durante la stagione delle tempeste di polvere aumenta quindi la possibilità di riuscire a studiare queste cariche elettriche.

EDM sarà dotato anche una fotocamera a colori che fornirà quindi dati scientifici aggiuntivi, oltre che spettacolari immagini. La decisione su quale tipo di fotocamera verrà utilizzata sarà pressa entro la fine di quest'anno.

Ancora Vago: "La scelta di queste investigazioni scientifiche integra gli obiettivi tecnologici di EDM. Questo è stato un passo importante che consentirà ai nostri team di passare allo sviluppo di questo importante elemento della missione".

Fonte dati, ESA.

6 commenti:

  1. I fondi dovrebbero essere utilizzati per una missione di andata e ritorno con campioni di roccia, o quantomeno per rover sempre più evoluti in grado di esplorare, oltre a riportare dati meteo con strumenti sperimentali..

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  2. Andata e ritorno penso sia un tantinello al di là come capacità.O probabilmente il lanciatore DAL pianeta Marte sia un TANTINELLO più grosso e costoso di ciò che al momento ci possiamo permettere.

    Un conto è atterrarci..un'altro è andare,prelevare un campione e andarsene.
    Direi che lo studio del campione in SITU con opportunity ha i suoi vantaggi e bilanciamenti costi-benefici ben calibrati.

    Che spendi 20miliardi di euro per portare una sonda che preleverà UN campione a caso e torni con una dendrite o una roccia del cazzo a caso?

    Non credo che sulla terra ci siano pazzi disposti a rischiare la testa per UN sasso o 100..

    Non credi?

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  3. Che questa missione serva da sfondo per gli studi sul terraforming??? Che ne pensate voi di questo progetto? la nasa sta scommettendo non poco su questa probabilità...

    anche se probabilmente viene prima una missione con equipaggio umano... la data 2030 però sembra un po fantascientifica...

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  4. Per l'equipaggio Umano il 2030 sembra "quasi" presto...

    Ma si tratta solo di problematiche economiche E psicologiche.

    Mica li possiamo ibernare come nei film di Alien..

    I nostri Astronauti devono farsi sia andata che ritorno svegli.

    Certo..un conto è la "noia" di starsene su la ISS..un'altro è mettersi al "volante" di una vera astronave..

    Vedremo.

    Sulla Terraformazione qui si che siamo ancora nel Paleolitico di una simile tecnologia..:))

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  5. ok, di manufatti veri e propi non ce ne sono, come ovvio del resto, finchè non ci sarà la concreta possibilità di adoperare queste teorie....

    pero in campo teorico, appunto, sono già partiti alla grande eh! ho visto recentemente un documentario su national geographic su questo... hanno addirittura creato questa sezione della ansa, astorbiology appunto, e stanno testando tute per l'esplorazione umana, studi sull'atmosfera di altri pianeti e c'è tutto un progetto che nel giro di un secolo o due permetterebbe di avere il pianeta rosso trasformato in pianeta verde!

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