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sabato 15 novembre 2014

Rosetta, Philae ha concluso la missione primaria trasmettendo tutti i dati scientifici prima di disattivarsi

(Credit ESA/Rosetta/Philae/CIVA)

NEWS SPAZIO :- Sono ottime le notizie che giungono da 511 milioni di km da noi, trasmesse a Terra dalla sonda ESA Rosetta in orbita intorno alla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.

Il lander Philae atterrato Mercoledì 12 Novembre sulla superficie del corpo celeste non ha mancato all'appuntamento di ieri sera con la Terra ed è riuscito a trasmettere tutti i dati scientifici che aveva raccolto nelle ultime ore della missione primaria del robot, alimentato dalla batteria principale.



La pianificazione originale della missione prevedeva per Philae una missione primaria iniziata nel momento della separazione dall'orbiter Rosetta

(Credit ESA/ATG medialab)

L'autonomia della batteria primaria, di circa 65 ore, avrebbe dovuto garantire l'effettuazione di tutta una serie di esperimenti scientifici. E così è stato.

Dopodiché tutto sarebbe dipeso dalla possibilità che i pannelli solari del robot fossero riusciti a caricare la batteria secondaria per continuare con quella che era stata denominata missione estesa.

A causa dell'atterraggio problematico che abbiamo vissuto-anche-noi nelle scorse ore, Philae si è ritrovato in ombra, troppo, con solamente 90 minuti di luce al giorno (giorno-cometa di 12,5 ore-Terrestri), troppo poco per consentire alla batteria di ricaricarsi.

La sua posizione inoltre risulta inclinata. Quindi inizialmente era stato comandato al robot di effettuare solamente gli esperimenti che non includevano alcun movimento da parte dei suoi strumenti.
Una prima serie di dati di ritorno, sia scientifici che di telemetria, hanno inoltre consentito di ricostruire la dinamica dell'atterraggio.

E con il passare delle ore si è avuta la consapevolezza che una volta terminata la carica della batteria primaria Philae si sarebbe disattivato. A quel punto, nella giornata di ieri il team di missione ha preso la decisione di comandare a Philae di effettuare anche gli altri esperimenti.

Ma a questo punto Philae avrebbe avuto sufficiente energia per sopravvivere fino al successivo collegamento con Rosetta per trasmettere i risultati? L'appuntamento era atteso per le 22:30 ora Italiana di ieri sera.

Come avete letto nel titolo le cose sono andate molto bene.

Tra le operazioni svolte nel pomeriggio di ieri vi è stata anche la trivellazione - operazione rischiosa vista la posizione non ancorata del lander - con lo strumento SD2 (Sampling, drilling and distribution subsystem) che ha raggiunto 25 cm di profondità (rispetto alla piastra base del robot), prelevato del materiale e distribuito ad un forno interno per riscaldarlo a varie temperature in modo che lo strumento COSAC (COmetary SAmpling and Composition experiment) potesse analizzarne i fumi alla ricerca di molecole organiche (l'elenco degli strumenti scientifici della missione lo trovate qui).

Il segnale da Philae è giunto alle ore 22:29, è stato subito perduto per poi riprendersi in maniera stabile. Philae è stato in grado di trasmettere a Rosetta tutti i dati che aveva memorizzato, quelli relativi alle attività del pomeriggio, oltre che alla propria telemetria.

(Credit ESA via Rosetta Blog)

Ed i dati hanno confermato che SD2 ha operato correttamente.

Un altro successo è stato l'invio da parte del centro di controllo di una serie di comandi a Philae per farlo ruotare in modo da ottimizzarne la posizione dei pannelli solari. Philae si è "alzato" sulle gambe di 4 cm ed ha ruotato di 35°. Sperabilmente in questa nuova posizione, quando la cometa sarà più vicina al Sole, sarà possibile raccogliere maggiore luce Solare.

Il voltaggio a bordo del robot è sceso velocemente da 28 a 22,5 volt. 20 V era il limite programmato, al di sotto del quale effettuare la disattivazione (shutdown) dei vari sistemi del lander.

(Credit EsaOperation via Twitter)

Il contatto con Philae è stato perso alle ore 01:36 di questa notte. Il robot è adesso in "Idle Mode", con tutti gli strumenti e la maggior parte dei sistemi disattivati. Userà l'energia rimasta per mantenere "al caldo" la batteria secondaria, alla temperatura di 0°C, condizione questa necessaria per poter essere ricaricata.

Riuscirà mai Philae ad uscire da questa "ibernazione"? Tutto dipende dalla quantità di luce solare nel sito di atterraggio. Con l'avvicinarsi della cometa al Sole è certo che tale quantità andrà ad incrementarsi. Ma sarà sufficiente a risvegliare il robot? Rosetta sarà certamente in attesa.

Nel frattempo l'orbiter Rosetta continuerà la sua missione compresi gli sforzi per individuare Philae sulla superficie cometaria. Una volta individuato, dall'analisi del sito sarà possibile fare qualche previsione in più sul suo futuro.

Nei prossimi giorni tutti i team di missione responsabili dei vari strumenti scientifici completeranno una prima veloce analisi dei dati ricevuti fino ad ora. Sono molto curioso di conoscere un po' di scienza sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.

Nella seguente immagine si vede il sito programmato per l'atterraggio, dove è avvenuto il primo touchdown del lander

(Credit ESA/Rosetta/NAVCAM – CC BY-SA IGO 3.0)

L'immagine è relativa al punto in cui è avvenuto il primo touchdown di Philae.
Si tratta di una gif animata realizzata con due foto riprese dalla Navigation Camera di Rosetta. La prima è stata scattata poco prima dell'atterraggio, alle ore 16:30:32, e l'altra poco dopo, alle ore 16:35:32. Il momento del primo touchdown è stato alle ore 16:34:06, dopodiché il lander è rimbalzato due volte prima di fermarsi, come abbiamo scoperto nelle precedenti ore.

Al momento di questi scatti Rosetta si trovava a 15 km dalla superficie della cometa e la risoluzione ottenuta nelle immagini è di circa 1,3 m/pixel.
Guardando l'animazione è da sottolineare la precisione raggiunta nella fase di atterraggio tra il punto programmato ed il punto effettivamente raggiunto.

Certamente, avremmo di gran lunga preferito continuare a ricevere dati, notizie ed ulteriore scienza dalla superficie della cometa. Lo avremmo voluto tutti. Ma non dimentichiamo due cose, innanzi tutto che la missione primaria di Philae è stata completata con grande successo.
Le parole di Stephan Ulamec (DLR, Lander Manager): "Prima di cadere in silenzio il lander è stato in grado di trasmettere tutti i dati scientifici raccolti durante la First Science Sequence [la missione primaria]. Questa macchina ha lavorato magnificamente in condizioni molto difficili e possiamo essere pienamente orgogliosi dell'incredibile successo scientifico che Philae [ci] ha consegnato".

Inoltre, pensiamo un po' a tutta la missione, 10 anni di viaggio, inseguire e raggiungere una cometa ed atterrare sulla sua superficie. Una prima volta  per tutta l'umanità.

E per finire ricordiamo che l'avventura di Rosetta non è finita. La sonda ESA continua a lavorare dall'orbita di 67P/Churyumov–Gerasimenko. E tra qualche mese Philae potrebbe nuovamente chiamare casa.

20 commenti:

  1. il successo primario è avere rosetta che segue la cometa da vicino, pseriamo che tra qualche mese il lendar sulla sua superfice si risvergli per darci ulteriori dati..

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  2. Domanda! Abbiamo visto come uno dei problemi sia stato la mancata possibilità di ottenere un ancoraggio stabile al suolo, oltretutto con il corpo della sonda rimasto appoggiato in bilico.
    Mi chiedo, se consistenza del suolo permettendo, sia possibile ed abbiano pensato di utilizzare la trivella come una sorta di arpione fisso per ottenere almeno un minimo di stabilità. (per la serie, datemi un punto d'appoggio e vi raddrizzerò la cometa)

    Massimo

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    1. Pensato immediatamente anche io max !! Alberto

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  3. Ma non era possibile usare un altro tipo d. Batteria primaria? Non sono stati troppo ottimisti nel voler puntare sui pannelli?ciao stefano

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    1. Potevano usare una ruota con dei criceti e una dinamo! Non credi che il mega team di ingegneri e cazzi vari che ci stava alle spalle 10 anni fa abbia fatto la scelta più conveniente dal punto di vista del peso e della resa? (Tendendo conto anche delle conoscenze scientifiche e tecnologiche del tempo)

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    2. Alla ' luce' dei fatti no.ad ogni modo credo che avrebbero potuto usare batterie nucleari che pero' per.il rischio d ricaduta vengono usate in.altri tipi d missione.credi che al interno del team siano rimasti tutti soddisfatti?per poche orebd carica hanno rischiato d perdere dati fondamentali (si lo so che avvicinandosi al sole nel prossimo anno.....)spesso c perdiamo in un.bicchiere d acqua ricordiamicelo .

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    3. Ciao. Ti chiarisco il dubbio: inizialmente questa missione era congiunta Esa-Nasa. Tra le cose con cui doveva contribuire la Nasa vi era un generatore a radioisotopi. Purtroppo, per questioni di budget, la Nasa si è poi ritirata dal progetto e l'Esa si è dovuta inventare una maniera di farla lo stesso senza i contributi (soprattutto economici) della sua controparte americana. Tra le cose che sono state cambiate vi è anche la batteria secondaria, aggiungendo i pannelli solari(non previsti inizialmente). Questo perchè un generatore a radioisotopi, oltre a essere costoso, necessita di plutonio e l'Esa, per motivi politici che puoi ben comprendere, non ne dispone. Spero di averti chiarito questo dubbio.
      Ciao, Andrea

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    4. Grazie molto! Risposta esaustiva era quello che chiedevo. Ciao, stefano

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    5. Spe,l'avete liquidata con una facilità mostruosa sta cosa dei RADIOISOTOPI : 1) la GERMANIA ne ha a iosa di Centrali Nucleari,+ di 100 reattori, 2) la Francia IDEM..quindi mi chiedo di che problematiche "politiche" state parlando? Di URANIO in Europa ve nè a iosa. O no?

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    6. L'Europa non ha la tecnologia dei reattori RTG e non era possibile svilupparla con il tempo e i finanziamenti a disposizione. Questi reattori inoltre usano isotopi prodotti solo negli USA e in Russia in quantità ridottissime con particolari reattori nucleari. Gli USA avevano sospeso anni fa la produzione e la NASA ha addirittura comprato dalla Russia del materiale fissile per le future missioni. Attualmente sembra abbiano ricominciato a produrlo ma a regimi così limitati che in NASA riuscirà a stento nei prossimi anni a rifornire le pur poche missioni americane previste.

      Ramiro

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Gli Indiani vanno su Marte, i giapponesi sugli asteroidi,e l'Europa sulle comete..
    se sto sognando non svegliatemi.

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    1. .... e i cinesi sulla luna.

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    2. Vabbè 50 anni dopo ci vanno anche i Cinesi..con i lander. punto.

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  6. Io penso che Rosetta, se ha od avrà a disposizione ancora una adeguata riserva di propellente nei motori, dovrebbe manovrare per potersi riavvicinare alla cometa fino a 1 km o meno per poter riprendere bene il robottino Phylae nella sua attuale posizione, se, come io immagino, non si schioderà più da li dov'è, involontariamente semi incastrato fra le rocce.
    Fortunosamente incastrato.
    Vorrei vedere non solo un punto sulla superficie della cometa, non solo un paio di indecifrabili pixels.
    Se adesso non è opportuno o prudente, lo dovrebbe fare quando, dopo il giro di boa, sarà nuovamente abbastanza distante dal sole, con la cometa meno attiva sotto la pressione del flusso solare e ben prima di perdersi, forse per sempre, nello “spazio profondo”.

    Una documentazione fotografica fatta in queste condizioni non porterebbe un concreto diretto, immediato beneficio tecnico, forse, ma sarebbe per noi un documento aggiuntivo, quasi compreso nel prezzo, che sarebbe bene avere, sarebbe bello avere, stimolante, gratificante.
    Quando avremo di nuovo una occasione come questa?

    ESA, non lasciatevi sfuggire la possibilità di cogliere l'attimo fuggente!

    Passate parola, ditelo a loro.

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    1. Ciao Claudio,
      sono d'accordo, sarebbe affascinante e storicamente importante trovare Philae e fotografarlo nel suo covo.
      A proposito della posizione in cui si trova, potrebbe, non essendo ancorato, avere la fortuna di rimanere attivo più a lungo che se fosse stato non ancorato ed esposto.
      In quella posizione quando la cometa incomincerà a sciogliersi dovrebbe essere più riparato dai flussi di cometa sciolta.
      Oltre a questo penso che Rosetta deve tenere un pò di propellente per continuare la sua missione, quando aumenterà il flusso particellare cometario dovrà mettersi in un'orbita di sicurezza fino quando sarà possibile per poi inseguirla da più lontano.

      By Simo

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  7. Questa foto non è stata pubblicata da ESA ma twittata, non credo che l'abbiano vista in molti:
    @coreyspowell

    Dovrebbe trattarsi di una foto scattata durante l'atterraggio e mi sembra molto ravvicinata alla superficie.

    By Simo

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  8. Foto di parte del volo di Philae poco prima e poco dopo il primo rimbalzo:

    http://www.esa.int/spaceinimages/Images/2014/11/OSIRIS_spots_Philae_drifting_across_the_comet

    Ramiro

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