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lunedì 18 luglio 2022

Carina Nebula, vediamo nuovi dettagli della quinta tra le prime immagini a colori del nuovo telescopio spaziale James Webb


NEWS SPAZIO :- Carina Nebula è la quinta ed ultima immagine pubblicata lo scorso 12 luglio dalla NASA, tra le prime immagini a colori del nuovo telescopio spaziale James Webb


Con questo post quindi concludiamo gli approfondimenti su questi meravigliosi primi risultati del più potente telescopio spaziale mai costruito prima d'ora. E la loro bellezza è certamente visiva, ma per i ricercatori si tratta di un primo inestimabile tesoro dall'enorme valore scientifico.

Il paesaggio che possiamo ammirare nella foto in alto, composto da "montagne" e "valli" e punteggiato da stelle scintillanti è in realtà il confine di una vicina, giovane regione di formazione stellare chiamata NGC 3324 nella Nebulosa Carina.
E' stato catturato alla luce infrarossa di Webb e rivela per la prima volta aree precedentemente invisibili in cui nascono nuove stelle.


Il profilo apparentemente tridimensionale, chiamato anche scogliere cosmiche, sembra mostrare montagne scoscese ripresa di notte. In realtà, è il bordo della gigantesca cavità gassosa all'interno di NGC 3324 ed i "picchi" più alti in questa immagine sono alti circa 7 anni luce.

L'area cavernosa è stata scavata dalla nebulosa dall'intensa radiazione ultravioletta e dai venti stellari di giovani stelle estremamente massicce, calde, situate al centro della bolla, sopra l'area mostrata in questa immagine.
La violenta radiazione ultravioletta delle giovani stelle sta modificando la parete della nebulosa erodendola lentamente. Giganteschi pilastri torreggiano sopra il muro di gas incandescente, resistendo a questa radiazione.

Il "vapore" che sembra salire dalle "montagne" celesti è in realtà gas caldo e ionizzato, insieme a polvere calda che scorre via dalla nebulosa a causa della radiazione incessante.

Webb ci mostra regioni di formazione stellare e singole stelle che sono completamente nascoste nelle immagini riprese nella banda della luce visibile. A causa della sensibilità di Webb alla luce infrarossa, è possibile scrutare attraverso la polvere cosmica per vedere questi oggetti.

I getti protostellari, che emergono chiaramente in questa immagine, fuoriescono da alcune di queste giovani stelle. Le sorgenti più giovani appaiono come punti rossi nella regione scura e polverosa della nuvola.

Gli oggetti nelle prime fasi rapide della formazione stellare erano difficili da catturare, ma con l'estrema sensibilità, risoluzione spaziale e capacità di imaging di Webb è possibile raccontare anche questi eventi sfuggenti.
Queste osservazioni di NGC 3324 aiuteranno ad aumentare la nostra comprensione sul processo di formazione stellare. La nascita di nuove stelle si propaga nel tempo, innescata dall'espansione della cavità di erosione.

Mentre il bordo luminoso e ionizzato si muove nella nebulosa, esso si spinge lentamente nel gas e nella polvere. Se il bordo incontra materiale instabile, l'aumento della pressione farà crollare il materiale e formerà nuove stelle.

E' però possibile anche l'opposto, questo tipo di disturbo può anche impedire la formazione di stelle, poiché il materiale che forma le stelle viene eroso. Si tratta di un equilibrio molto delicato, tra l'innesco verso la nascita di una nuova stella ed il suo arresto.

Webb affronterà alcune delle grandi domande aperte dell'astrofisica moderna: cosa determina il numero di stelle che si formano in una determinata regione? Perché le stelle si formano con una certa massa? Webb rivelerà anche l'impatto della formazione stellare sull'evoluzione di gigantesche nubi di gas e polvere. Mentre l'effetto delle stelle massicce - con i loro venti violenti e l'elevata energia - è spesso evidente, meno si sa dell'influenza delle stelle di piccola massa, più numerose.

Mentre si formano, queste stelle più piccole creano getti stretti e opposti (visibili nell'immagine pubblicata), che possono iniettare molto momento ed energia nelle nuvole. E ciò riduce la frazione di materiale nebulare che alimenta nuove stelle.

Fino ad ieri gli scienziati avevano avuto pochissimi dati sull'influenza della moltitudine di stelle di piccola massa, giovani e più energetiche. Con Webb, potranno ottenere un censimento completo del loro numero e dell'impatto in tutta la nebulosa.

Situato a circa 7.600 anni luce di distanza, NGC 3324 è stato ripreso dagli strumenti NIRCam e MIRI. NIRCam, con la sua risoluzione nitida e la sua sensibilità senza precedenti, svela centinaia di stelle precedentemente nascoste e persino numerose galassie di sfondo.
Dall'osservazione di MIRI invece, le giovani stelle ed i loro dischi polverosi (che formeranno pianeti) brillano nell'infrarosso medio, apparendo rosa e rosso. MIRI rivela strutture che sono all'interno nella polvere e scopre le sorgenti stellari di enormi getti e deflussi.
Con MIRI, la polvere calda, gli idrocarburi ed altri composti chimici sulla superficie delle creste si illuminano, dando l'aspetto di rocce frastagliate.

NGC 3324 fu catalogato per la prima volta da James Dunlop nel 1826. Visibile dall'emisfero australe, si trova all'angolo nord-ovest della Nebulosa Carina (NGC 3372), che risiede nella costellazione della Carina. La Nebulosa Carina ospita la Nebulosa Buco della Serratura e la stella supergigante attiva e instabile chiamata Eta Carinae.

L'osservazione completa di Webb, già pubblicata in precedenza, è la seguente


Immagini, credit NASA, ESA, CSA e STScI

Fonte dati, NASA.

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