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sabato 6 maggio 2023

Relativity Space, novità per la realizzazione del nuovo lanciatore Terran R

(Credit Relativity Space)

NEWS SPAZIO :- Torniamo a parlare dell'azienda Relativity Space che a fine marzo ha guadagnato un'incredibile visibilità con il lancio del 1° razzo spaziale realizzato quasi interamente mediante stampa 3D


Il vettore si chiama Terran 1 e la missione di test è stata GLHF ("Good Luck Have Fun"). Ricorderete, il lancio è stato perfetto, il vettore ha superato l'area di massima sollecitazione meccanica (Max-Q) ma non è riuscito a raggiungere l'orbita per un problema al 2° stadio. Qui maggiori informazioni ed il box video per rivedere il lancio


Il volo però ha dimostrato alcune cose importanti, prima tra tutte che un razzo vettore realizzato mediante stampa 3D è in grado di resistere strutturalmente alle sollecitazioni di un lancio spaziale. Le notizie che sono giunte da qualche settimana sono però importanti e danno una nuova direzione alla giovane azienda.
   

Sì perché Relativity Space ha annunciato che ritiene conclusa l'esperienza con Terran 1 e si concentrerà sullo sviluppo di Terran R, il modello più grande e riutilizzabile, aggiornandone la progettazione.

Un buon punto di partenza è questo precedente articolo, in cui veniva introdotto Terran R


Ora lo conosceremo meglio.

E' un razzo a due stadi, alto 82,3 metri, con un diametro di 5,5 metri ed una carenatura per il payload di 5 metri.

Potrà lanciare payload in orbita LEO, MEO, GEO ed oltre. Il vettore sarà in grado di immettere in orbita terrestre bassa (LEO) in carico utile di 23.500 kg, oppure di 5.500 kg in orbita di trasferimento geosincrono (GTO), nella configurazione riusabile.

In questa fase, Relativity darà la priorità alla riutilizzabilità del primo stadio. La performance massima sarà di 33.500 kg in LEO senza il rientro del 1° stadio. Il nuovo vettore sarà lanciato a partire dal 2026 dallo Space Launch Complex 16, il sito di lancio orbitale dell'azienda a Cape Canaveral, in Florida.

Terran R è anch'esso realizzato in stampa 3D, ed è progettato per una rapida riutilizzabilità e velocità di iterazione dello sviluppo. Per la sua "stampa" richiede una massa di circa sei volte maggiore rispetto a Terran 1. La tecnologia di stampa 3D per Terran R viene utilizzata strategicamente per ridurre la complessità del veicolo e per migliorarne la producibilità. Inizialmente, Terran R utilizzerà la stessa lega di alluminio stampata proprietaria utilizzata su Terran 1. Tuttavia, una lega di alluminio di terza generazione, progettata per migliorare le prestazioni della vita di una missione di un veicolo orbitale ed oltre 20 voli riutilizzabili, è in fase di sviluppo.

Il primo stadio di Terran R sarà equipaggiato con 13 motori a razzo Aeon R LOx/metano a ciclo generatore di gas, anch'essi stampati in 3D. Ciascuno di essi fornirà una spinta di 117.026,831 kg (a livello del mare). Il secondo stadio invece ospita un singolo motore LOx/metano Aeon Vac con 126.552,271 kg di spinta (nel vuoto).

Il nuovo lanciatore è dotato di quattro pinne a griglia di manovra e quattro gambe di atterraggio. Terran R, come anticipato, è progettato per essere riutilizzato per 20 missioni.
Il tipico profilo di missione per il 1° stadio prevede che dopo la separazione dal 2° stadio, questo effettui una lenta manovra di capovolgimento utilizzando il sistema RCS (Reaction Control System, RCS) di controllo della reazione a gas freddo (RCS). Poi le pinne a griglia si dispiegano, seguite dall'accensione dei motori per effettuare la manovra di Entry Burn, che ne rallenta la velocità, riducendo così i picchi di carico ed il riscaldamento.
Terran R è progettato per l'ingresso nell'atmosfera con il controllo delle pinne a griglia. Il veicolo accenderà quindi i motori per l'atterraggio e comanderà l'apertura delle gambe di atterraggio.

Il booster atterrerà quindi su di una nave che lo attenderà nell'oceano. Una volta che questo sarà rientrato a casa, verrà ispezionato e ricertificato per il volo successivo.

Tutto questo vi ricorda qualcosa?

Trovo la cosa estremamente interessante. Nuove tecnologie, nuovi paradigmi per aumentare la presenza umana in orbita terrestre prima, per poi proiettarsi oltre. E sempre più nuovi attori si affacciano nella nuova corsa allo spazio, questa volta non più solo delle agenzie spaziali governative, ma sempre più del mondo industriale, per far crescere, consolidare ed evolvere la nuova economia spaziale.

Ne vedremo delle belle! Stay Tuned.

Fonte dati, Relativity Space.

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