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mercoledì 31 marzo 2010

In fase di progettazione una missione Europea nel Polo Sud della Luna

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Le regioni del polo sud della nostra Luna hanno ricevuto molta attenzione nei mesi scorsi. Sono infatti un certo numero le missioni spaziali che ultimamente hanno confermato la presenza di notevoli quantità d'acqua allo stato ghiacciato sulla Luna. Un esempio è dato dai fantastici risultati della missione NASA LCROSS, ma anche da quanto ha rilevato lo strumento americano Mini-Sar a bordo dell'orbiter indiano Chandrayaan-1 (fate una ricerca con "acqua luna" sulla barra di ricerca in alto a destra del blog e buona lettura).

Insomma, il fatto è che il polo Sud lunare è diventato un obiettivo fondamentale per le prossime missioni di esplorazione, sia automatiche che umane.
Anche l'Europa sta dirigendo la propria attenzione a questo target. L'ESA infatti ha iniziato a chiedere alle industrie europee di sottoporre proposte per una missione automatica in grado di allunare dolcemente nelle regioni del polo Sud, ne esplori l'ambiente in modo da preparare la strada a future missioni umane.

Il paesaggio in cui questo Lander europeo dovrà atterrare è però molto differente da quello pianeggiante in cui si posarono i moduli lunari delle missioni Apollo. Il polo sud lunare è caratterizzato infatti da grandi crateri, ripide pendenze, alte creste, come potete vedere dall'immagine pubblicata (cliccatela con il mouse, ne vale la pena!).

I due primari obiettivi di missione sono i seguenti: (1) utilizzare la più moderna tecnologia di navigazione in grado di compiere un atterraggio morbido (soft landing) con la massima precisione. Durante la discesa il lander dovrà "vedere" la superficie lunare in avvicinamento e riconoscere autonomamente zone pericolose per l'atterraggio; (2) una volta atterrato il Lander dovrà studiare l'ambiente lunare con un insieme di strumenti. Saranno oggetto di studio le proprietà ed i possibili effetti che le radiazioni e la polvere lunare potrebbero avere sui futuri astronauti. Verrà inoltre esaminato il suolo per rilevare possibili segni di risorse che potrebbero essere utilizzata da avamposti abitati.

Un certo numero di industrie europee hanno già valutato le varie opzioni di missione e progetti. Il prossimo step è chiamato "Phase-B1" e porterà ad una più matura specificazione degli elementi progettuali sia per i veicoli spaziali che per le richieste di allunaggio e di esplorazione ambientale. Questa fase inizierà la prossima estate e durerà 18 mesi. Il macro-obiettivo è di lanciare la missione entro la fine di questo decennio.

Come parte del processo di coinvolgimento di ricercatori ed industrie (europei) il prossimo 14 Aprile 2010 si terrà un incontro al centro ESA Space Research and Technology (ESTEC) in Olanda.

martedì 30 marzo 2010

Stranissima impronta termica registrata dalla sonda Cassini sulla luna di Saturno Mimas


NEWS SPAZIO :- Lo scorso 13 Febbraio 2010 nella sua serie di flyby nel sistema di Saturno la sonda Cassini è passata alla minima distanza dalla luna ghiacciata Mimas. Tra i dati collezionati dalla sonda ed inviati a Terra vi sono le informazioni registrate dallo strumento CIRS (Composite InfraRed Spectrometer), lo spettrometro ad infrarossi che ha prodotto una mappa della temperatura della piccola luna (appena 396 Km di diametro).
Il CIRS è un sensore che riesce a rilevare le emissioni termiche di varie superfici. Quelle più fredde emettono anch'essere radiazioni nell'infrarosso, ma a lunghezze d'onda più grandi di quanto il CIRS riesca a rilevare.

Il risultato lo vedete nell'immagine qui sopra ed è "parecchio strano" e non soltanto dal punto di vista scientifico. Mi riferisco all'immagine che somiglia in maniera impressionante (troppo direi) a PAC-MAN mentre mangia una pallina (che poi questa pallina è il cratere Herschel che a sua volta è tale e quale alla Morte Nera di Guerre Stellari).

Ok, torniamo alla scienza! I ricercatori che hanno studiato i dati registrati da Cassini si aspettavano che l'andamento delle temperature su Mimas variasse gradualmente, con il suo massimo nel primo pomeriggio ed in prossimità dell'equatore, come rappresentato dalla seguente immagine nell'illustrazione in alto a sinistra.


Invece la mappa delle temperature registrata è quella che abbiamo visto (in alto a destra). Dai dati risulta che la regione più "calda" si ha in mattinata lungo un lato del disco della luna, producendo così un'immagine termica tipo "Pac-Man" molto ben definita, con temperature di circa -181 ºC (92°K o -294°F). Tutto il resto della luna è decisamente più freddo, all'incirca -201 ºC (72°K o -320°F).
La regione tonda più calda in prossimità del cratere Herschel è invece alla temperatura di -189 ºC (84°K o -310°F). Il motivo di questo punto "caldo" è dovuto alle alte pareti del cratere (circa 5 Km) che trattengono il calore al suo interno.

Ma è proprio la forma "a V" che ha sconcertato gli scienziati. Le parole di John Spencer del team dello strumento CIRS al Southwest Research Institute di Boulder (Colorado): "Sospettiamo che le temperature rivelino differenze nella struttura della superficie. forse è qualcosa tipo la differenza che c'è tra neve densa e vecchia e tra neve appena caduta ed in polvere".
Ghiaccio più denso conduce più velocemente il calore del sole via dalla superficie, mantenendola quindi fredda durante il giorno. Il ghiaccio in polvere invece è un migliore isolante termico e mantiene il calore del Sole in superficie che resta più calda.

Ad ogni modo come mai vi sono confini così netti tra le regioni più calde e quelle più fredde?
E' possibile che l'impatto che creò il cratere Herschel fuse il ghiaccio di superficie e diffuse l'acqua per tutta la luna. Questo liquido potrebbe essersi congelato all'istante formando così una superficie dura.
Ma sempre secondo Spencer è difficile comprendere come mai questo primo strato superficiale sia rimasto intatto quando invece altri impatti
meteorici (certamente avvenuti dopo la creazione di Herschel) avrebbero dovuto polverizzarlo. Neanche a dirlo gli scienziati ci stanno lavorando!

Immagini, fonte NASA/JPL/GSFC/SWRI/SSI.

Fonte dati, NASA.

Attivata a bordo della ISS la strumentazione di controllo della navetta Dragon, by NASA e SpaceX


NEWS SPAZIO :- Dopo il successo del primo test di accensione del primo razzo vettore commerciale Falcon 9 avvenuto lo scorso 13 Marzo 2010 ecco adessi un’altra comunicazione da parte della società Space Exploration Technologies (SpaceX) che annuncia l’attivazione della strumentazione elettronica a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per la comunicazione tra ISS e la capsula Dragon. Si tratta di un altro passo avanti nel nuovo business spaziale commerciale su cui l'amministrazione americana punta in maniera molto forte.

Dragon è la capsula in corso di sviluppo da parte della SpaceX che sarà portata in orbita da Falcon 9 e che raggiungerà la Stazione nell’ambito dei contratti NASA COTS di rifornimento alla ISS.

La nuova strumentazione, indicata con il nome di Commercial Orbital Transportation Services (COTS) Ultra High Frequency (UHF) Communication Unit consentirà all’equipaggio della ISS di monitorare e comandare l’avvicinamento e l’allontanamento della navetta Dragon durante le missioni di rifornimento.



Nel novembre 2009 la missione Space Shuttle Atlantis STS-129 portò sulla Stazione la nuova attrezzatura e furono eseguiti i primi test di accensione. L’11 Marzo scorso tecnici NASA e tecnici SpaceX fecero una nuova serie di test tra cui l’esecuzione di comunicazioni a Terra con il centro NASA Dryden Flight Research Center (California).

La navetta Dragon, sebbene gli attuali contratti COTS con la NASA la vedano impegnata per il trsporto di rifornimenti verso la ISS, è progettata per assumere due configurazioni distinte, cargo e Crew. In quest’ultima modalità avrà la capacità di trasportare astronauti in orbita terrestre.


Restiamo quindi in attesa del volo inaugurale del nuovo lanciatore Falcon 9, pianificato al momento per non prima del 12 Aprile prossimo.

Andate alla sezione dedicata alla società SpaceX per conoscere gli ultimi aggiornamenti, al seguente URL


Immagini, fonte NASA.

lunedì 29 marzo 2010

Il video del primo volo CAPTIVE di SpaceShipTwo, by Virgin Galactic!


NEWS SPAZIO :- La settimana scorsa abbiamo dedicato un post al volo inaugurale della prima navetta spaziale suborbitale commerciale di Virgin Galactic, questo


Ecco adesso il video di questo importantissimo passo raggiunto dall'industria spaziale privata verso un accesso "commerciale" allo spazio




Il prezzo fissato da Virgin Galactic per un volo suborbitale è di 200.000 dollari USA. E' certamente presto per pensare ai Low Cost, ma auspico che nei prossimi anni - spero non molti - si avvierà un nuovo business con molta competizione, a tutto favore dei possibili "astronauti privati".

News Spazio ha scritto molto sull'avventura intrapresa da Virgin Galactic. Andate a visitare la sezione del blog dedicata, al seguente indirizzo


Enjoy!

X-SAT, il primo satellite di Singapore in orbita entro l°estate

NEWS SPAZIO :- Anche lo stato di Singapore entrerà nel business spaziale con il loro primo satellite completamente realizzato "in casa". X-SAT è il suo nome e verrà lanciato nello spazio durante la prossima estate secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua.

Costruito dal Satellite Engineering Centre of the Nanyang Technological University (NTU) e dai DSO National Laboratories, X-SAT pesa 120 Kg e verrà immesso in orbita terrestre tra Giugno e Luglio prossimi da un lanciatore indiano PSLV (immagine, fonte DLR).

Il lancio avverrà dal centro spaziale indiano Satish Dhawan Space Center ad Andhra Pradesh (100 km a nord di Chennai).

X-SAT è un micro-satellite di remote sensing per l'osservazione della Terra nella banda spettrale del visibile. Esso verrà posizionato ad 800 Km di altezza ed avrà una vita operativa di tre anni. Tra i suoi compiti vi sarà la raccolta di fotografie per monitorare i cambiamenti ambientali (es: l’erosione del suolo).

Singapore diventerà quindi il primo paese del Sud Est Asiatico ad avere in orbita un satellite costruito interamente all’interno dei propri confini. Il costo stimato del progetto è di circa 29 milioni di dollari USA.

Fonte dati, Xinhua.

Agenzia Spaziale Europea ed il progetto BED-REST

(Immagine, fonte ESA)

NEWS SPAZIO :- Il nostro corpo è "progettato" per vivere nell'ambiente naturale in cui tutti noi siamo nati, la superficie terrestre. Sin da quando però l'umanità ha iniziato l'avventura di esplorazione al di là del proprio pianeta madre assume un ruolo fondamentale lo studio degli effetti sull'organismo umano provocati da una lunga permanenza nello spazio.

L'ambiente spaziale è molto differente rispetto a quanto ciascuno di noi sperimenta quotidianamente. Esso è caratterizzato principalmente da una condizione di microgravità, dal fatto cioè che non vi è una forza (risultante) che “spinga verso il basso” (tralasciamo per adesso la presenza di radiazioni cosmiche anch'esse molto dannose al nostro corpo).
Ad esempio, a bordo di qualunque modulo spaziale abitato in orbita terrestre non vi è una forza che spinga il sangue verso il basso. In altre parole non c'è una direzione privilegiata di accumulo dei fluidi corporei che tendono quindi a disporsi più o meno uniformemente all'interno di tutto il corpo dell'astronauta. Il cuore stesso fa "meno fatica" a pompare il sangue verso la testa (non deve contrastare la forza di gravità).

In effetti proprio l'assenza di gravità e le radiazioni cosmiche rappresentano le due problematiche più importanti a cui occorre dare risposta per affrontare un lungo viaggio spaziale - diciamo - verso Marte.

Decenni di esperimenti scientifici compiuti direttamente in orbita terrestre (Space Shuttle, MIR, ISS) danno il loro contributo prezioso alla comprensione di questa fenomenologia.
Esperimenti del genere vengono condotti anche direttamente sulla Terra. Riprodurre però le esatte condizioni di microgravità tipiche di un ambiente spaziale è estremamente difficile. Mantenere tali condizioni per lungo tempo al fine di compiere esperimenti significativi lo è ancora di più.
Vi è però una metodologia sperimentale del tutto terrestre in uso ormai da anni che simula le condizioni di microgravità con grande fedeltà e che va sotto il nome di Bed Rest.

Ho ricevuto dal carissimo amico Enrico (con cui condivido una "particolare" avventura spaziale) una breve descrizione della prossima campagna europea di Bed Rest. Enrico è ricercatore al Politecnico di Milano ed è impegnato direttamente nelle ricerche sul Bed Rest. Con grande piacere pubblico qui sotto il suo contributo.


Progetto Bed-rest

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) organizza una serie di campagne di bed-rest per studiare gli effetti sul corpo umano della permanenza di lunga durata in assenza di gravità, nonché per testare possibili contromisure per annullare gli effetti indesiderati. Il bed-rest é una condizione sperimentale nella quale soggetti sani sono allettati per un certo numero di giorni, in una posizione con la testa leggermente inclinata all'ingiù (-6 head-down tilt).
La prima di tali campagne, che vedranno 12 volontari sottoposti a molteplici esperimenti promossi da investigatori di tutta Europa, partirà il 30 Marzo e si concluderà il 25 Aprile, e si svolgerà presso il centro di medicina Spaziale (MEDES) a Tolosa. Essa vedrà i volontari esaminati prima, durante e dopo 5 giorni di bed-rest. Durante il loro allettamento, un gruppo di controllo di soggetti saranno sottoposti a 30 minuti giornalieri di contromisura, rappresentata da gravità artificiale, ottenuta tramite una centrifuga di corto raggio.
A tali test, il Politecnico di Milano parteciperà attivamente con il Dr. Enrico Caiani (finalista concorso Astronauti ASI 2001) del Dipartimento di Bioingegneria, impegnato in due esperimenti scientifici: nel primo, di cui é il capofila europeo (in collaborazione con l'Università Bordeaux 2 e l'Università di Saragozza), sarà analizzato con metodi avanzati il tracciato ECG nelle 24 ore, allo scopo di verificare se questa condizione simulata di assenza di gravità sia in grado di alterare la normale fisiologia cardiaca, in particolare rendendo il soggetto più propenso alla formazione di battiti extra-sistolici, che potrebbero rappresentare un pericolo per la formazione di aritmie letali. Nel secondo, continuando le ricerche precedentemente portate avanti durante voli parabolici, si studierà mediante ecocardiografia 2D e 3D la meccanica cardiaca, allo scopo di verificare i cambiamenti indotti dal bed-rest, e gli eventuali effetti positivi indotti dalla contromisura applicata.

I risultati che si potranno ottenere saranno di aiuto nella comprensione della normale fisiopatologia legata a prolungati periodi di allettamento, con benefici anche per la medicina di tutti i giorni.

Nuovi contratti NASA a compagnie private per lo studio di sistemi propulsivi spaziali

NEWS SPAZIO :- La NASA ha assegnato nuovi contratti a cinque compagnie private per fornire tecnologie di propulsione "air-breathing" che siano di supporto alle attività di ricerca nei sistemi propulsivi aerospaziali condotte al centro NASA Glenn Research Center di Cleveland (immagine, fonte NASA).

Il tetto massimo di finanziameto è di 125 milioni di dollari per i prossimi cinque anni.

Le
compagnie selezionate sono:

  • GE Aviation (Cincinnati)
  • Honeywell (Phoenix)
  • United Technologies Corporation, Pratt & Whitney Military Engines of East Hartford (Conn.)
  • Rolls-Royce, North American Technologies, Inc. Liberty Works (Indianapolis)
  • Williams International (Walled Lake, Mich.)

Esse svolgereanno le loro attività nelle seguenti discipline:

  • concept development and systems studies
  • high power density engine turbomachinery
  • advanced combustors and alternative fuels
  • low noise propulsion technologies
  • inlets and nozzles
  • variable and hybrid engine systems
  • integrated component technology demonstrations
  • engine icing
  • materials and structures and instrumentation
  • controls and communication

sabato 27 marzo 2010

Spettacolari nuove foto da Marte, by MRO!


NEWS SPAZIO :- Continuiamo ad "esplorare" il Pianeta Marte per mezzo delle meravigliose immagini che ci arrivano dalla sua orbita. Il fotografo in questione è sempre la sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) ed in particolare la fotocamerea telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment).

La prima foto che vedete qui in alto è stata scattata il 31 Gennaio 2007 e mostra stratificazioni rocciose nella regione marziana Melas Chasma. I vari strati sono di origine sedimentaria e molteplici possono essere i processi che li hanno generati: eruzioni vulcaniche, particelle portate dal vento o dall'acqua. Il fatto che non vi siano crateri da impatto è indicazione che i depositi sono piuttosto "giovani".

La seconda immagine, qui sotto, è stata ripresa il 19 Novembre 2006 e mostra una regione di circa 7 Km x 7 Km nella regione Vastitas Borealis, nella pianure del nord.

Anche qui la mancanza di crateri da impatto sta a significare che la superficie fotografata è relativamente giovane. Le attività geologiche dominanti sembrano essere quelle periglaciali e del vento.

L'ultima immagine qui sotto è del 18 Gennaio 2010 e mostra un Dust Devil, qualcosa di inaspettato per la latitudine in cui la foto è stata scattata, cioè le pianure del nord (appena a nord del cratere Scandia).


Fate click sulle varie foto per vederle alla loro risoluzione originale.

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

Space Shuttle Discovery STS-131, GO per il lancio!

(Immagine, fonte NASA / Amanda Diller)

NEWS SPAZIO :- Il Flight Readiness Review (FRR) ha dato via libera al lancio dello Space Shuttle Discovery missione STS-131 per il 5 Aprile prossimo.

I manager NASA riunitisi ieri venerdì 26 Marzo al Kennedy Space Center (KSC) in Florida hanno quindi ritenuto che la soluzione trovata al problema verificatosi qualche settimana fa (relativo ad una valvola di isolamento dell'elio in uno dei due motori di manovra orbitale OMS) fosse stato risolto in maniera definitiva e tale da consentire lo svolgimento "in sicurezza" della missione verso la Stazione Spaziale Internazionale.

La valutazione dei risultati dei test condotti dagli ingegneri NASA sul sistema di ridondanza delle valvole di regolazione ha portato alla decisione finale che i "regulator assemblies" forniscono protezione adeguata.

Tutto si è quindi risolto per il meglio, prepariamoci al prossimo lancio spaziale della navetta americana, il quartultimo dalla fine del programma Shuttle (a meno di eventuali novità).

Discovery partirà dallo storico Launch Pad 39A del KSC alle ore 6:21 am EDT, corrispondenti qui in Italia alle ore 12:21.

giovedì 25 marzo 2010

Marte e CHOCOLATE HILLS, una roccia molto particolare studiata dal Rover Opportunity

(Immagine, fonte NASA/JPL/University of Arizona)

NEWS SPAZIO :- Il Mars Exploration Rover Opportunity ha ripreso il suo viaggio su Marte - il 9 Marzo scorso - per raggiungere il gigantesco cratere Endeavour dopo aver trascorso sei settimane a studiare un piccolo cratere a cui è stato dato il nome "Concepciòn" e del diametro di circa 10 metri.

L'immagine che vedete qui sopra mostra appunto Concepciòn ed Opportunity.

(Immagine, fonte NASA/JPL/University of Arizona)

I "raggi" scuri che si estendono dal cratere suggeriscono che si tratti di un cratere piuttosto "giovane", meritevole di essere studiato. La foto è stata ripresa dall'orbita di Marte dalla sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), più precisamente dalla fotocamera telescopica dell'esperimento di bordo HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment).

Le molteplici rocce tutte intorno a Conceptiòn sono il risultato dell'impatto che generò il cratere stesso, tutte praticamente dello stesso tipo, simili a quelle già viste dal rover in centinaia di altri posti, arenaria ricca di solfati con all'interno piccole sferette scure ricche di ferro chiamate "blueberries" (mirtilli).

In prossimità del cratere una roccia un po' particolare è stata studiata a fondo. Il suo nome è "Chocolate Hills".

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/Cornell University)

Adesso ecco la stessa immagine con colori falsati per esaltarne i particolari.


(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/Cornell University)

In questa ed in altre rocce in prossimità del cratere è possibile osservare del materiale scuro che le riveste parzialmente. Almeno parte di tale materiale è composto da "blueberries". E' però la prima volta che ne vengano rilevate così tante e tanto compattate tutte insieme.

Opportunity ha usato un particolare strumento del suo braccio robotico, il Microscopic Imager MI), per indagare su questo strano materiale proprio su Chocolate Hills. Qui sotto vedete una immagine ripresa da MI il 9 Febbraio scorso.

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/Cornell University)

Essa ricopre un'area ampia 3 centimetri di larghezza. Si vedono le sferette densamente raggruppate tra loro.

Le prime analisti sulla composizione di questo materiale non mostrano la presenza dei componenti chimici che normalmente si trovano nelle rocce spaziali. Quando queste colpiscono la superficie di un pianeta generalmente l'impatto è talmente veloce e le energie in gioco sono tali che l'impactor (chi colpisce la superficie) letteralmente viene vaporizzato e non ne resta traccia.

La composizione che Opportunity ha trovato nel materiale scuro che riveste Chocolate Hills è compatibile con almeno due ipotesi (e forse altre) in corso di valutazione. La prima è che tale materiale sia il risultato della fusione parziale dell'arenaria (che contiene le sferette) causata dall'energia dell'impatto. La seconda ipotesi è che tale rivestimento sulla roccia esaminata si sia formato prima dell'impatto che ha generato il cratere.

Fonte dati, NASA-JPL.


mercoledì 24 marzo 2010

Space Shuttle Discovery STS-131, avanti con i preparativi per il lancio

(Immagine, fonte NASA - Amanda Diller)

NEWS SPAZIO :- Buone notizie per la missione Space Shuttle Discovery STS-131.

Un problema ad una valvola di isolamento dell'elio nel motore di navigazione orbitale OMS (Orbiter Maneuvering System) destro verificatosi qualche giorno fa
aveva messo in forse la partenza della navetta americana pianificata per il 5 Aprile prossimo.

Eravamo rimasti che i tecnici NASA avrebbero continuato ad effettuare test nel tentativo di evitare il rinvio della missione spaziale.

Gli ultimi test si sono svolti lunedì scorso ed i risultati sono positivi: i dati preliminari hanno mostrato che i "regulators assemblies" (che fanno parte dei sistemi ridondati dei motori orbitali) funzionano correttamente.

Ieri martedì 23 Marzo si sono riuniti gli ingegneri di missione al Kennedy Space Center in Florida per discutere proprio sui risultati dei test compiuti e la decisione è stata di andare avanti con le fasi di preparazione per il lancio, almeno fino a venerdì prossimo quando avrà luogo il Flight Readiness Review, in cui i manager NASA definiranno la data ufficiale del lancio per la missione.

Nel frattempo oggi è in programma di caricare il payload della missione all'interno della stiva del Discovery.

La sonda lunare Surveyor 6 fotografata in alta risoluzione, by LRO!

(Immagine, fonte NASA/GSFC/Arizona State University)

NEWS SPAZIO :- Continuiamo a parlare delle missioni americane Surveyor degli anni '60, il cui obiettivo principale era quello di aiutare gli ingegneri NASA a progettare i sistemi per consentire l'esplorazione umana della Luna.

Ed oggi nell'orbita lunare ecco un'altra missione NASA, il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) - tra l'altro grande amico di questo blog - che nella sua operazione di mappatura ad altissima risoluzione del suolo lunare ci regala immagini emozionanti dall'altissimo valore scientifico.

Abbiamo già pubblicato le foto bellissime dei moduli lunari delle missioni Apollo (qui), delle prime sonde teleguitate (Lunakhod 1 e Lunakhod2) e delle missioni di recupero materiale Sovietiche (qui), oltre che alcuni Surveyor (Surveyor 1, Surveyor 3 e Surveyor 5).

Adesso è il turno di Surveyor 6, allunato nella piana del Sinus Medii (0.5° latitudine, 358.6° longitudine, praticamente nel centro della faccia visibile della Luna) il 10 Novembre 1967. Uno dei suoi esperimenti chiave era quello di misurare la chimica della superficie lunare con un alpha scattering detector, che indicò che il luogo in cui la sonda si era posata era costituito da basalto (simile a quanto misurato anche da Surveyor 5).

(Immagine, fonte NASA)

Al termine della sua missione a Surveyor 6 fu comandato di accendere i propri razzi per alcuni secondi. La sonda si alzò per circa 4 metri sopra la superficie per poi allunare nuovamente a circa 2,5 metri di distanza dalla posizione del suo primo allunaggio.

(Immagine, fonte NASA)

Si è trattato del primo decollo dal suolo lunare e dell'unico (almeno fino ad ora) veicolo ad atterrare due volte sulla Luna.

Ad ogni passaggio di LRO in corrispondenza di un particolare sito, l'angolo di incidenza dell'illuminazione solare è differente e questo fatto consente di identificare anche piccoli oggetti al suolo (un esempio sono proprio le sonde Surveyor), rendendo inoltre possibile comprenderne in maggior dettaglio anche la geologia locale. Date un'occhiata all'immagine qui sotto

(Immagine, fonte NASA/GSFC/Arizona State University)

Le immagini riprese verso mezzogiorno (con il sole alto nel cielo) accentuano sottili differenze nell'albedo (luminosità apparente), mentre le immagini registrate con il Sole basso all'orizzonte evidenziano la topografia.

Andate alla sezione 'LRO' del blog per essere aggiornati sulle ultime notizie ed immagini della missione NASA al seguente URL


Fonte dati, LROC.

martedì 23 marzo 2010

Il lander lunare Surveyor 5 nelle suggestive immagini della sonda orbitale LRO


NEWS SPAZIO :- Le sette missioni spaziali Surveyor furono le prime missioni americane a raggiungere la Luna negli anni '60. Esse prepararono la strada alle missioni umane Apollo.
Nelle immagini della sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) abbiamo già visto Surveyor 1 e Surveyor 3.

E' adesso il turno di Surveyor 5, ripresa anch'essa dalla potentissima LROC (LRO Camera) della sonda americana. Surveyor 5 allunò nel Mare della Tranquillità nel settembre del 1967 in quello che si dimostrò essere un atterraggio tutt'altro che tranquillo! La sonda infatti toccò il suolo lunare sulle ripide pendici di un piccolo cratere da impatto. Dallo studio delle immagini che ritornarono a Terra fu possibile determinare che la pendenza era di 19,7°.


Nonostante ciò il lander lunare riuscì a completare tutti i compiti programmati inviando a Terra migliaia di immagini dettagliate della superficie del nostro satellite e misurando la chimica del suolo.

Poco più di due anni dopo Neil Armstrong and Buzz Aldrin allunarono a meno di 100 Km da Surveyor 5 e le rocce che riportarono a casa avevano caratteristiche chimiche simili a quelle misurate da Surveyor.

Andate alla sezione 'LRO' del blog per restare aggiornati sulle ultime notizie ed immagini della sonda americana.

Immagini, fonte NASA/GSFC/Arizona State University.

Fonte dati, LROC.

Successo nel primo volo di test di VSS Enterprise (SpaceShipTwo), la nuova navetta spaziale suborbitale di Virgin Galactic


NEWS SPAZIO :- Torniamo a parlare di Virgin Galactic, che con grande ed evidente soddisfazione ha annunciato il successo del primo volo di test della navetta spaziale suborbitale VSS Enterprise (SpaceShipTwo).

Il volo inaugurale ha avuto luogo ieri 22 Marzo 2010 sopra il deserto californiano del Mojave. Il decollo è avvenuto alle ore 7.05 am PST (15:05 ora italiana) dal Mojave Air and Spaceport. Si è trattato di un volo "captive", cioè la navetta VSS Enterprise è rimasta agganciata alla nave madre WhiteKnightTwo (VMS Eve) per tutta la durata del flight test, come potete vedere nelle foto pubblicate.

Il volo è durato complessivamente 2 ore e 54 minuti ed è stata raggiunta l'altitudine di 45.000 piedi (13,716 Km) più o meno la quota a partire dalla quale - nel programma di volo suborbitale commerciale - è previsto che la Enterprise si sganci dalla nave madre, accenda il proprio propulsore e punti verso l'alto per superare quota 100 Km ed entrare così nello spazio per restarci in regime di microgravità per circa cinque minuti prima di rientrare nell'atmosfera terrestre e poi atterrare.


La navetta SpaceShipTwo era stata presentata al pubblico lo scorso 7 dicembre 2009 ed in quell'occasione fu battezzata VSS Enterprise.

Grande successo quindi per il raggiungimento di un'altra milestone importante per "aprire" lo spazio al grande pubblico, dopo il primo volo di test del 2008 della nave carrier WhiteKnightTwo.

Adesso seguiranno - ovviamente - tutta una serie di voli di test per entrambi i veicoli (WhiteKnightTwo ne ha già compiuti circa 25 fino ad oggi) insieme e della navetta suborbitale che continueranno per tutto il 2010 e 2011 per certificare l'intero profilo "di missione" prima dell'inizio dell'attività commerciale vera e propria.

Le parole di Sir Richard Branson, fondatore di Virgin Galactic: "Vedere a dicembre la navetta spaziale completata fu un grande giorno per noi ma guardare la VSS Enterprise volare per la prima volta davvero ci fa capire quanto belli ed innovativi siano i veicoli che Burt [il capo della Scaled Composites] ed il suo team hanno sviluppato per noi. Non è certo una sorpresa che il volo sia andato così bene; il team della Scaled è l'unico qualificato per far diventare questo importante ed incredibile sogno una realtà. Oggi è stato compiuto un altro grande passo in quella direzione ed una prova delle capacità di innovazione ed ingegneria americane".

Per restare aggiornati su questa meravigliosa avventura di Virgin Galactic consultate la sezione dedicata del blog a questo indirizzo


Immagini, fonte Virgin Glactic/Mark Greenberg.

Fonte dati, Virgin Galactic.

lunedì 22 marzo 2010

Lunakhod 1, il primo rover lunare sovietico degli anni °70


NEWS SPAZIO :- Ecco pubblicate dalla NASA anche le suggestive immagini del panorama lunare in cui riposa Lunakhod 1, la sonda prima robotica teleguidata da Terra che l'allora Unione Sovietica inviò sulla Luna nel 1970. Avevamo già "visto" Lunakhod 2 in questo precedente post


così come è stato fotografato in Hi-Res dalla sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter). Il lavoro di mappatura ad altissima risoluzione di LRO è senza precedenti, raggiungendo la risoluzione di 50 cm/pixel. E adesso tocca a Lunakhod 1, arrivato sul nostro satellite a bordo del lander sovietico Luna 17 (lo vedete qui sotto nelle immagini di LRO) il 17 Novembre 1970, atterrando nel Mare Imbrium.


Lunahkhod 1 fu teleguidato da Terra per i successivi dieci mesi, percorrendo più di 10 Km (qui sotto ecco il suo aspetto molto particolare)


Durante il suo periodo di attività registrò ed inviò a Terra preziosi dati sulla composizione del suolo (regolite) e sulla topografia lunare. Qui sotto un ingrandimento del rover sovietico ricavato dalle immagini di LRO.


Fonte dati, LROC.

Immagini, fonte NASA/GSFC/Arizona State University.

sabato 20 marzo 2010

Nuove possibilità di volo per turisti spaziali a bordo di navette Soyuz a partire dal 2012?

(Immagine, fonte NASA)


NEWS SPAZIO :- Ecco un altro capitolo della saga Turisti spaziali sì, turisti spaziali no! Nell'ottobre del 2009 la società americana Space Adventures dichiarò che sarebbe stata in grado di inviare due turisti spaziali sulla ISS alla volta a partire dal 2012.

Circa due settimane dopo l'agenzia spaziale russa corresse il tiro, affermando che non sarebbe stato possibile ospitare passeggeri privati paganti sulle navicelle Soyuz almeno fino al 2014.

La notizia adesso tende a dare ragione a Space Adventures. Secondo l'agenzia di stampa russa Ria Novosti infatti Vitaly Lopota, capo della società Energia Space Corporation (la società che tra le altre cose costruisce le navette Soyuz), ha dichiarato che oltre alle quattro Soyuz (all'anno) necessarie per il programma della Stazione Spaziale Internazionale potrebbe iniziare già dalla metà dell'anno la costruzione di una quinta Soyuz per ospitare astronauti privati paganti.

Nel 2009 la Russia aveva già raddoppiato la sua capacità di lancio delle Soyuz da due a quattro, a causa della nuova configurazione della Stazione Spaziale Internazionale con equipaggi di sei astronauti.

venerdì 19 marzo 2010

L°Equipaggio 22 della Stazione Spaziale Internazionale è tornato a casa con la Soyuz TMA-16

(Immagine, fonte NASA/Bill Ingalls)

NEWS SPAZIO :- Il comandante dell'Expedition 22 Jeff Williams ed il Flight Engineer Maxim Suraev hanno completato il loro periodo di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Sono tornati a casa ieri 18 Marzo 2010 dopo 167 giorni nello spazio a bordo del modulo di discesa della Soyuz TMA-16, distaccatosi dal modulo della ISS Poisk Mini-Research Module alle 09:03 ora italiana.
L'atterraggio in Kazakistan è avvenuto alle 12:24 (ita).

A bordo della Stazione restano i Flight Engineers Soichi Noguchi, T.J. Creamer ed il nuovo Comandante dell' Expedition 23 Oleg Kotov.

Il prossimo 4 Aprile 2010 altri tre componenti dell'Expedition 23 raggiungeranno la ISS a bordo della Soyuz TMA-18. Sono Alexander Skvortsov, Tracy Caldwell Dyson e Mikhail Kornienko.


Il telescopio spaziale WISE cattura una rosa cosmica!

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/UCLA)

NEWS SPAZIO :- Ecco una bella immagine ad infrarossi prodotta dal nuovo telescopio spaziale americano WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer)
il cui compito è appunto mappare l'intero cielo nella banda ad infrarossi.

Quella che vedete è Berkeley 59, un cluster di stelle "giovani" (pochi milioni di anni che in scala cosmica è un-quasi-niente). Si tratta dei punti blu appena a destra dal centro della foto.

La luminosità rossa che circonda l'ammasso stellare è una nube di polvere riscaldata dalle stelle stesse. La nebulosa verde tutta intorno ne indica i confini ed è composta da idrocarburi policiclici aromatici (PAH, Polycyclic Aromatic Hydrocarbons) anch'essi riscaldati, molecole che si formano anche sulla nostra Terra in tutti quei posti in cui ha avuto luogo una combustione (nei tubi di scappamento per esempio).

Le sorgenti luminose rosse all'interno della nebulosa verde indicano la formazione di stelle di seconda generazione che sta avvenendo sulla superficie della nube, forse il risultato del riscaldamento e compressione.

Associata alla regione vi è anche quanto resta della supernova NGC 7822, la traccia dell'esplosione di una stella massiva.
Berkeley 59 e NGC 7822 si trovano nella costellazione Cefeo a circa 3000 anni luce da noi.

La luce ad infrarossi catturata da WISE in questa foto è così codificata: blu a 3,4 micron, cyan a 4,6 micron, verde a 12 micron e rosso a 22 micron.

Non c'è che dire, una "rosa" cosmica di tutto rispetto!

Fonte dati, JPL-NASA.

giovedì 18 marzo 2010

Una suggestiva foto della nostra Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Parliamo di fotografia spaziale. Fino ad ora tutti gli equipaggi che si sono susseguiti sulla Stazione Spaziale Internazionale hanno prototto qualcosa come 639.000 immagini, documenti visivi su come procedono le attività sulla Stazione ed immagini che registrano le condizioni del nostro pianeta dalla prospettiva privilegiata di chi vive nello spazio.

Con l'arrivo poi della Cupola sulla Stazione con l'ultima missione dello Space Shuttle Endeavour STS-130 questa "finestra" sulla nostra Terra è diventata più unica che mai.

La raccolta di queste immagini è uno sforzo che iniziò con le prime osservazioni durante il programma Gemini degli anni '60.

La bellisima fotografia che vedete qui sopra è stata scattata da un membro dell'Expedition 22, l'ultimo equipaggio attualmente a bordo della Stazione. Tra l'altro il comandante Jeff Williams ed il Flight Engineer Max Suraev terminano oggi il loro periodo di permanenza sulla ISS ed in giornata torneranno a casa a bordo di una capsula Soyuz.

Tornando alla foto essa mostra una città della Terra durante la notte. Si tratta di Houston in Texas, la casa dei programmi spaziali americani ed anche del programma ISS.

Non è davvero uno spettacolo?

mercoledì 17 marzo 2010

Lunakhod 2, il robot lunare sovietico nelle immagini della sonda orbitale NASA LRO

(Immagine, fonte NASA/GSFC/Arizona State University)

NEWS SPAZIO :- Continuo idealmente gli ultimi due post precedenti


parlando ancora delle sonde automatiche dell'allora Unione Sovietica degli anni '70 in esplorazione lunare.

Aggiungo a quanto già pubblicato altre due immagini fantastiche tratte dai dati ad altissima risoluzione della sonda americana Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO).

La prima foto che vedete in alto è Lunakhod 2, un rover controllato remotamente da Terra atterrato nel Mare della Serenità nel 1973 a bordo della sonda Luna 21.
Phil Stooke, un professore della University of Western Ontario, ha trovato le tracce lasciate dal robot analizzando i dati di LRO. Qui sotto una vecchia foto NASA del rover sovietico.

(Immagine, fonte NASA)

La seconda immagine qui sotto mostra le due sonde sovietiche Luna 23 e Luna 24 (sono piccoline, cliccate sulla foto) a circa 2,4 Km di distanza tra loro.

(Immagine, fonte NASA/GSFC/Arizona State University)

Per tutte le informazioni, dati ed aggiornamenti sulla missione LRO andate alla sezione dedicata del blog a questo URL


Enjoy!

Disponibili al pubblico i nuovi dati scientifici della missione NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO)

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Lunedì 15 Marzo scorso la NASA ha reso pubbliche le osservazioni (immagini e dati scientifici dei suoi sette strumenti di bordo) della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) accessibili a tutti (noi!) per mezzo del Planetary Data System al seguente indirizzo web


Il Planetary Data System è un programma finanziato dalla NASA per archiviare i dati delle missioni planetarie passate e presenti, le osservazioni astronomiche ed i dati di laboratorio. Il suo scopo è quello di rendere disponibile alla comunità mondiale di ricercatori ma anche al grande pubblico i risultati delle ricerche finanziate dalla NASA e consentire quindi nuove ricerche avanzate sulle scienze spaziali.

Ad oggi è disponibile l'intero set di dati scientifici registrati da LROC (il sistema "visivo" ad alta risoluzione di LRO) nei suoi primi sei mesi di osservazioni. Stiamo parlando di più di 100.000 immagini lunari (105.828 immagini per l'esattezza) per un totale di circa 10 Terabytes. A questi dati se ne aggiungeranno altri per un totale di crica 50 TB.

Nuovi dati sempre di LRO saranno pubblicati ed aggiunti al Planetary Data System con cadenza trimestrale.

martedì 16 marzo 2010

La sonda NASA LRO fotografa i siti di allunaggio delle missioni lunari Sovietiche in HiRes


NEWS SPAZIO :- Il 21 Febbraio 1972 la sonda sovietica Luna 20 atterrò sul suolo lunare tra il Mare Fecunditatis ed il Mare Crisium. Il giorno successivo una capsula decollò staccandosi dalla sonda portando al suo interno 55 grammi di suolo lunare diretta verso Terra. Dietro di sé il modulo di discesa di Luna 20, chiaramente visibile nella foto in alto scattata dalla sonda NASA LRO (Lunar Reconaissance Orbiter).

L'allora Unione Sovietica compì con successo tre missioni robotiche Lunari negli anni '70, tutte dotate di modulo di rientro a Terra con campioni di suolo raccolto "in loco" (sample return missions). Luna 16 è stata la prima di queste e nel settembre del 1970 riportò a casa 101 grammi di "Luna" dal Mare Fecunditatis.

Un anno e mezzo dopo ecco Luna 20 con 55 grammi con sé (qui sotto un'ingrandimento).



Il suolo veniva raccolto da un braccio automatico e depositato all'interno del modulo di rientro posizionato in cima al veicolo.

Nell'ottobre del 1974 Luna 23 raggiunge il Mare Crisium, tuttavia a causa di problemi tecnici non fu possibile raccogliere campioni di suolo. I sovietici riprovarono con più successo nell'agosto del 1976 con Luna 24, progettata per scavare fino a due metri di profondità, raccogliendo e riportando a Terra 170 grammi di materiale.


Luna 24 la vedete nell'immagine qui sopra.

Al seguente URL potete trovare tutti i siti di allunaggio delle missioni lunare americane Apollo, fotografati in alta risoluzione da LRO.


Immagini, fonte NASA/GSFC/Arizona State University.

Fonte dati, NASA-LRO.

Space Shuttle Discovery STS-131, nuovi test prima di decidere se rinviare il lancio oppure no

(Immagine, fonte NASA/Amanda Diller)

NEWS SPAZIO :- Si è tenuto ieri un incontro (ERB, Engineering Review Board) tra Manager ed ingegneri NASA per valutare il problema presentatosi ad una valvola di isolamento dell'Elio nel motore di navigazione orbitale OMS (Orbiter Maneuvering System) destro dello Space Shuttle Discovery pronto sulla rampa di lancio per la missione STS-131 in partenza il 5 Aprile prossimo.

Ne avevamo parlato alcun giorni fa qui

http://newsspazio.blogspot.com/2010/03/problemi-ad-una-valvola-dello-space.html

Durante il meeting di ieri sono state valutate varie opzioni. I fatti però sembrano essere che né la riparazione e né la sostituzione della valvola possono essere effettuati nella rampa di lancio.

questo punto le opzioni sono due: o riportare il Discovery nell'hangar dove verrà separato dal grande serbatoio esterno e quindi riparato o tentare di bypassare il problema.

la prima opzione è la più infelice perché farebbe saltare la programmazione attuale portando ad un rinvio della missione.
La seconda possibilità gioca sul fatto che - in sostanza - una valvola di isolamento dell'elio non funzionante non è vista come un problema vitale per la sicurezza del volo ("safety of flight").
Il sistema di alimentazione dell'elio ha infatti un certo numero di ridondanze. A valle della valvola incriminata vi sono due "regulators assemblies" in grado di controllare il flusso dell'elio.

Gli ingegneri hanno pianificato una serie di test su tali componenti da effettuarsi in settimana e se questi funzioneranno correttamente - e se non si verificheranno altri intoppi - potrebbe anche essere presa la decisione di dare il via al lancio senza ritardi.

In questo scenario Discovery volerebbe nonostante la presenza di un problema, affidandosi quindi ai livelli di ridondanza presenti nel sistema.

Staremo a vedere.

lunedì 15 marzo 2010

Il video del test di accensione del primo stadio del razzo vettore commerciale Falcon 9, by SpaceX!

(Immagine, fonte SpaceX)

NEWS SPAZIO :- Questo articolo è la naturale continuazione di questo precedente post

http://newsspazio.blogspot.com/2010/03/il-nuovo-razzo-vettore-commerciale.html

in cui annunciavo il successo del primo test statico di accensione del primo stadio di Falcon 9, il primo razzo vettore commerciale realizzato dalla società Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX).

Martedì 9 marzo scorso il test era stato abortito a T-2 secondi dall'accensione a causa della mancata apertura di una valvola di isolamento delle linee di alimentazione dell'Elio di terra, ma sabato 13 Marzo tutto ha funzionato alla perferzione: i 9 motori Merlin 1C del primo stadio di Falcon 9 si sono accesi per 3,5 secondi.

Ecco il video



Enjoy.

Le immagini della luna di Marte Phobos nei flyby della sonda ESA Mars Express


NEWS SPAZIO :- Sono appena state rese pubbliche le immagini del recente volo ravvicinato (flyby) della sonda europea Mars Express in prossimità di Phobos, la più grande luna di Marte, avvenuto il 7 Marzo scorso.

Mars Express orbita intorno a Marte in orbita polare molto ellittica e ciò lo porta ad avvicinarsi a Phobos ogni cinque mesi (attualmente è l'unica navicella spaziale che si avvicina alla piccola luna marziana). Come già pubblicato in precedenza


la sonda europea è entrata in una serie di passaggi ravvicinati già da metà di Febbraio. Uscirà dal range della luna marziana il prossimo 26 Marzo.
Al pari della nostra Luna anche Phobos rivolge sempre la stessa faccia al pianeta, quindi solamente con un flyby "lontano" dalla usa orbita è possibile osservare la sua faccia "nascosta".

In questo post pubblico un po' delle immagini rese note quest'oggi dall'ESA. Phobos è a forma di patata, molto irregolare e le sue dimensioni sono di circa 27 x 22 x 19 Km, come potete ben vedere (qui sotto in 3D).


Nella seguente immagine sono evidenziati i possibili siti di atterraggio della futura missione russa Phobos-Grunt (il cui lancio è attualmente programmato per il 2011) registrati dalla fotocamera stereo ad alta risoluzione HRSC (High Resolution Stereo Camera) di Mars Express nel suol fly by del Luglio-Agosto 2008 e ripresi nuovamente sotto differenti condizioni di illuminazione.


Al seguente URL potete vedere una bella animazione ESA dei flyby di Mars Express


Immagini, fonte ESA/DLR/FU Berlin (G. Neukum).