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mercoledì 30 giugno 2010

Presentata la prima mappa gravitazionale terrestre sui dati del satellite europeo GOCE

(Immagine, credit GOCE High Level Processing Facility)

NEWS SPAZIO :- Si svolge in questi giorni a Bergen in Norvegia il Living Planet Symposium dell'ESA, in cui più di 1200 scienziati da tutto il mondo sono riuniti per presentare le loro ultime scoperte sull'ambiente terrestre ed il suo clima studiando i dati prodotti dai satelliti di osservazione.

E' stato presentato il primo modello globale di gravitazione (vedi l'immagine pubblicata) basato sui dati raccolti dal satellite europeo GOCE, lanciato nel Marzo 2009 con l'obiettivo di mappare la gravità terrestre con la migliore accuratezza e risoluzione possibile.

Il modello presentato si basa sui dati acquisiti da GOCE durante due mesi, da Novembre a Dicembre 2009 e pare proprio che il satellite stia mantenendo le proprie promesse di produrre informazioni ad alta risoluzione.

Con i nuovi dati che si verranno ad aggiungere in cicli di due mesi in due mesi il modello prodotto da GOCE sarà sempre più dettagliato ed accurato.


Una volta completata la mappatura della gravità terrestre sarà di primaria importanza per molti settori scientifici, tra cui geodesia, geofisica, topografia ed oceanografia.

Andate alla sezione GOCE del blog per essere informati sulle caratteristiche eccezionali di questo satellite.

martedì 29 giugno 2010

Aggiornamento sulla marea di petrolio nel Golfo del Messico

(Immagine, credit CLS)

NEWS SPAZIO :- Ecco l'ultima immagine radar disponibile del satellite EUROPEO Envisat ripresa sopra il Golfo del Messico lo scorso 22 Giugno 2010 (ormai una settimana fa).

La marea nera provocata dall'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon (verificatasi il 22 Aprile scorso) si è irradiata in tutto il bacino del Golfo stesso e continua ad alimentare la Loop Current, indicata dalla freccia rossa.

Parte della terribile marea di petrolio sembra essere costantemente intrappolata dentro questa corrente e ciò porterà l'inquinamento anche nella zona sud del Golfo.

Confrontate l'immagine pubblicata in questo articolo con quella pubblicata in questo post precedente


Troverete anche altre informazioni sul terribile incidente.

Qui sotto invece avete una delle ultime immagini registrate dallo strumento Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) a bordo del satellite americano Terra.

(Immagine, credit MODIS Rapid Response Team)

Essa mostra la situazione così come si presentava lo scorso 25 Giugno 2010.

NODE 4, un nuovo Nodo di connessione sulla Stazione Spaziale Internazionale?

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Il prossimo ed ultimo modulo pressurizzato in programma che andrà ad aggiungersi alla Stazione Spaziale Internazionale è il PMM (Permanent Multi-purpose Module), che poi è Leonardo, uno dei tre moduli logistici di fabbricazione italiana opportunamente aggiornato per la lunga permanenza nello spazio. Ne avevamo parlato in precedenza qui


Tuttavia i manager NASA stanno valutando la possibilità di aggiungere nei prossimi anni un ulteriore modulo, referenziato come NODE 4. Strutturalmente è simile al Nodo 1 (Unity), il secondo modulo della ISS ad essere stato lanciato nel 1998.

Node 4 è detto anche Docking Hub System (DHS) ed il suo alloggiamento nella ISS potrebbe essere in corrispondenza della porta Forward dell'attuale Node 2 (Harmony) tramite il nuovo meccanismo di aggancio in corso di standardizzazione (International Docking System Standard, IDSS).

Tutto il progetto è attualmente stimato durare 40 mesi (dalla progettazione alla realizzazione fino alla schedulazione del lancio) e potrebbe portare ad un lancio spaziale nella seconda metà del 2013.

Il nuovo nodo utilizzerebbe la struttura già esistente del modulo denominato STA (Structural Test Article) realizzato a suo tempo dalla Boeing al Marshall Space Flight Center ed attualmente conservato al Kennedy Space Center (KSC).

Siamo comunque ad una fase iniziale di questo progetto. Sono tanti gli aspetti che la NASA dovrà affrontare, uno tra tutti il come inviare Node 4 nello spazio. Con il pensionamento imminente della flotta degli Space Shuttle infatti il nuovo modulo potrebbe essere lanciato da un Atlas V, o da un lanciatore commerciale, oppure potrebbe essere utilizzato un ATV europeo o un HTV giapponese.

Nell'immagine pubblicata vedete il Node 1 durante la sua realizzazione.

Fonte dati, NasaSpaceFlight.com.

lunedì 28 giugno 2010

Secondo lancio spaziale del 2010 per il lanciatore europeo Ariane 5

(Immagine, credit ESA)

NEWS SPAZIO :- Dopo due rinvii ha avuto finalmente luogo il lancio di Ariane 5 ECA (il più potente della famiglia) dallo spazioporto europeo di Kourou in Guiana Francese. Il lancio è avvenuto sabato scorso alle 23:41 ora italiana.

Si è trattata di una missione commerciale per il razzo vettore europeo che nella configurazione a "doppio payload" ha messo in orbita due satelliti distinti.

Il primo è ARABSAT-5A (4.839 Kg), il primo satellite di quinta generazione per Arabsat, uno dei più grandi fornitori di servizi satellitari per il mondo arabo ha il compito di fornire un ampia gamma di servizi comunicazione per l'Africa sub-sahariana, la regione del Nord Africa e Medio Oriente ed oltre.

Arabsat-5A è stato costruito congiuntamente da EADS Astrium e da Thales Alenia Space. Astrium ha fornito l'Eurostar E3000 satellite bus (su cui il satellite è basato) ed è responsabile per il suo assemblaggio e test. La strumentazione di comunicazione (26 transponder C-Band e 24 transponder Ku-Band) sono stati forniti da Thales Alenia Space. Il satellite ha una vita operativa nominale di 15 anni.

Il secondo satellite lanciato con l'Ariane 5 ECA è stato COMS-1 (2.461 Kg), il primo satellite meteorologico Sud Coreano. COMS è un satellite multi-missione per l'Agenzia Spaziale Sud Coreana KARI (Korea Aerospace and Research Institute).

COMS ha al suo interno payload per effettuare studi di meteorologia, osservazione oceanica e comunicazioni. Per quanto riguarda la componente meteorologica della sua missione COMS effettuerà osservazioni continue di fenomeni atmosferici dalla sua orbita geostazionaria per mezzo del suo Meteorology Imager. Esso monitorerà anche eventi localizzati quali uragani, monsoni e tempeste di sabbia.
I suoi compiti di oceanografia saranno svolti da un multi-band ocean color imager le cui osservazioni saranno utilizzate in particolare dall'industria della pesca per tracciare i cambiamenti nell'ecosistema marino.
Le funzioni di telecomunicazione di COMS utilizzeranno un modulo sperimentale in Ka-Band sviluppato dal South Korean Electronics and Telecommunications Research Institute (ETRI) per testare e validare servizi di telecomunicazione multimediale ad ampia banda.

Qui sotto ecco il video del lancio



COMS è stato sviluppato congiuntamente da KARI e da EADS Astrium.

Esistevano condizioni favorevoli alla vita in tutto il pianeta Marte?

(Immagine, credit NASA/ESA/JPL-Caltech/JHU-APL/IAS)

NEWS SPAZIO :- Esistevano condizioni favorevoli alla vita in tutto il pianeta Marte?
Pare di sì, sulla base delle nuove scoperte ad opera delle sonde europea Mars Express ed americana Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).

Per la prima volta infatti sono stati scoperti minerali silicati idrati nell’emisfero nord, fino ad ora individuati solamente nelle pianure dell’emisfero sud. Si tratta di una chiara indicazione che una volta fluiva acqua.

Nel corso delle loro missioni le sonde terrestri hanno infatti identificato migliaia di affioramenti nell’emisfero sud in cui le rocce sono state alterate dall’acqua. La maggior parte di questi si trovano nella forma di minerali argillosi idrati conosciuti come fillosilicati, che testimoniano che una volta l’emisfero sud del Pianeta Rosso era molto più caldo ed umido di adesso.

Nell’emisfero nord invece non erano mai stati trovati minerali silicati idrati. Spessi strati di lava e sedimenti di vari chilometri avevano sempre vanificato gli sforzi per sondare le rocce sottostanti.

Almeno fino alla scorsa settimana! Il primo indizio in tal senso è stato fornito dallo strumento OMEGA, il Visible and Infrared Mineralogical Mapping Spectrometer a bordo di Mars Express. Tuttavia erano necessarie osservazioni più dettagliate, fornite dai dati di MRO.

L’attenzione dei ricercatori si è concentrata su 91 crateri da impatto abbastanza grandi, dove gli asteroidi che avevano causato tali impatti avevano anche esposto vari chilometri di suolo, portando alla luce gli antichi materiali della crosta marziana. Tra questi sono stati trovati almeno 9 crateri contenenti fillosilicati o altri silicati idrati, che sono risultati essere identici a quelli ritrovati nell’emisfero sud.

Il report della ricerca condotta da studiosi americani ed europei è pubblicato sulla rivista Science. Ecco le parole di John Carter dell’Università di Parigi ed autore principale del report: "Possiamo affermare adesso che il pianeta è stato alterato su scala globale da acqua liquida più di 4 miliardi di anni fa".

Fonte dati, JPL-NASA.

sabato 26 giugno 2010

Iniziata l°apertura della capsula di ritorno della sonda giapponese HAYABUSA

(Immagine, credit JAXA)

NEWS SPAZIO :- I ricercatori dell'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) hanno cominciato ad estrarre il contenuto della capsula di rientro di HAYABUSA, tornata a casa nei giorni scorsi dopo sette anni di viaggio e dopo aver percorso più di 2 miliardi di chilometri.
Andate alla sezione del blog dedicata alla missione giapponese per vedere le foto e video del suo incredibile e perfetto rientro sulla Terra


Il 'sample container' è un contenitore cilindrico a due strati (un cilindro dentro l'altro). Quello interno misura 5 cm di diametro per 6 di lunghezza.
I ricercatori impegnati nell'operazione hanno già aperto il cilindro esterno e sono riusciti a collezionare una piccola quantità di gas. Esso sarà analizzato con estrema attenzione per verificare se questo appartenga all'asteroide Itokawa.

Le parole di Akio Fujimura, professore JAXA: "Il momento che abbiamo aspettato sin dal lancio della sonda spaziale Hayabusa (circa sette anni fa) sta arrivando. I membri [della missione] che analizzeranno il contenuto sono determinati ad avere lo stesso successo che hanno visto nel rientro della sonda sulla Terra".

Poiché il contenitore di campioni di Hayabusa è stato progettato per essere nel vuoto spaziale, ogni gas contenuto al suo interno potrebbe effettivamente essere stato generato dalla superficie del materiale collezionato dall'asteroide Hayabusa.
Oppure potrebbe trattarsi di gas atmosferico (della Terra!) aggiuntosi dopo che la capsula è ritornata sulla Terra. Un'altra possibilità è che il gas sia stato generato delle resine o metalli all'interno della sonda.

Il cilindro più interno verrà presto aperto. L'aspettativa è che questo contenga particelle fini - sabbia - provenienti dalla superficie dell'asteroide raggiunto dalla sonda, studiato per due anni e su cui Hayabusa ha fatto un "veloce" atterraggio morbido (proprio per collezionarne campioni della sua superficie).

Il suo contenuto verrà analizzato a partire dai primi giorni di Luglio.

Se i ricercatori troveranno qualcosa all'interno del cilindro questo qualcosa verrà analizzato molto attentamente per escludere che si tratti di materiale terrestre, magari scivolato all'interno del contenitore prima del lancio. Ancora, JAXA dice che ci vorranno settimane/mesi per determinare con certezza se vi sono particelle provenienti dall'asteroide.

giovedì 24 giugno 2010

Forse ritardi per le prossime ultime due missioni Space Shuttle

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Come tutti noi ormai sappiamo mancano solamente due missioni alla conclusione del programma spaziale americano Space Shuttle, entrambe dedicate alla Stazione Spaziale Internazionale.

Mentre la politica americana continua a confrontarsi sulle varie possibili alternative, opzioni, ipotesi e quant'altro si registra la possibilità che le suddette ultime due missioni della navetta americana possano shiftare fino all'anno prossimo, almeno l'ultima.

Il prossimo lancio in programma è la missione STS-133 della navetta Discovery. Attualmente è pianificata per partire il 16 Settembre 2010, ma un ritardo nell'hardware del payload potrebbe far posporre la data al 29 Ottobre 2010, secondo quanto dichiarato da Michael Curie, funzionario degli affari pubblici alla sede NASA di Washington.

Ciò porterebbe ancora avanti la missione finale, la STS-134 di Endeavour. Originariamente programmata per il Luglio di quest'anno questa missione aveva già subìto un ritardo dovuto a problemi legati all'esperimento AMS-2 ed era stata ripianificata per Novembre 2010. Con l'eventuale nuovo shift in avanti la nuova data di lancio potrebbe essere addirittura il 28 Febbraio 2011.

I manager NASA stanno esaminando la situazione (tale eventuale ritardo non dovrebbe richiedere fondi extra). Una nuova decisione dovrebbe essere presa intorno al prossimo 1 Luglio.

mercoledì 23 giugno 2010

Dieci nuovi lanciatori russi Soyuz-ST aggiuntivi in partenza dallo spazioporto europeo

(Immagine, credit ESA-D. DUCROS)

NEWS SPAZIO :- Lo scorso 19 Giugno 2010 l'Agenzia Spaziale della Federazione Russa (Roscosmos) ed il consorzio europeo Arianespace hanno firmato un accordo per la realizzazione di dieci missioni aggiuntive del lanciatore russo Soyuz-ST dallo spazioporto europeo di Kourou in Guiana Francese (GSC, Guiana Space Center).

L'accordo è stato firmato durante l'International Economical Forum a San Pietroburgo dal capo della Roscosmos Anatoly Perminov e da Jean-Yves Le Gall, Chairman e CEO di Arianespace alla presenza del Presidente russo Dmitry Medvedev e del Presidente francese Nicolas Sarkozy.

Il nuovo contratto prevede un ordine aggiuntivo per 10 nuovi lanciatori Soyuz-ST e relativa copertura di servizi di supporto fino al 2016 (alcuni lanci di tali razzi serviranno per mettere in orbita Galileo, il nuovo sistema di navigazione satellitare europeo).

Arrivano quindi ad un totale di 24 i lanci Soyuz che partiranno dallo spazioporto europeo nel prossimo futuro (2011?). Questi partiranno dal nuovo Soyuz Launch Complex (ELS) a circa 12 Km nordest dall'Ariane Launch Complex.

Arianespace, con la sua prossima disponibilità di tre lanciatori (Ariane, Soyuz e Vega), si pone l'obiettivo di effettuare 10 missioni l'anno dalla Guiana Francese, mediamente composte da 5 voli Ariane, 2 voli Soyuz ed 1 volo Vega.

martedì 22 giugno 2010

HAYABUSA, la capsula di rientro è arrivata in Giappone, via alle prime analisi

(Immagine, credit NASA- etichette News Spazio)

NEWS SPAZIO :- Piccolo aggiornamento sulla missione della sonda giapponese HAYABUSA, missione completata con grande successo lo scorso 13 Giugno con lo spettacolare "ritorno a casa" della sonda andata distrutta durante il passaggio nell'atmosfera terrestre e - sopratutto - con il perfetto rilascio in atmosfera della capsula di rientro (sample return capsule), atterrata poi in ottime condizioni a Woomera, nel sud dell'Australia.

La notizia dall'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA è che il 18 Giugno scorso la capsula è arrivata in Giappone, al Curation Center a Samagihara.

Il Project Manager della missione Junichiro Kawaguchi dopo una prima analisi approfondita della capsula ha dichiarato che questa è in ottime condizioni. Lo scudo termico appariva addirittura come nuovo e senza alcun segno del rientro in atmosfera.
La capsula è poi stata trasferita ad un altro centro in Chofu per una scansione CT (computed tomography, tomografia computerizzata) che ha ri-confermato che i fermi e le guarnizioni ('latches and seals') sono rimasti intatti (perfettamente sigillata).

Ci vorrà ancora una settimana prima che la capsula possa essere aperta al Sagamihara Curation Center. Dopodiché saranno necessari alcuni mesi (fino a sei) per stabilire se al suo interno vi è del materiale estratto dall'asteroide Itokawa.

Andate alla sezione del blog dedicata ad Hayabusa per conoscere tutti i dettagli di questa spettacolare missione, al seguente URL

lunedì 21 giugno 2010

Vulcano Manam, Papua Nuova Guinea

(Immagine, credit NASA’s Earth Observatory)

NEWS SPAZIO :- Ecco una bellissima immagine satellitare della nostra Terra. Siamo a Papua, in Nuova Guinea. Lo scorso 16 Giugno 2010 il vulcano Manam (nell'isola omonima, situata a 13 Km dalla costa) ha rilasciato nell'atmosfera un debole pennacchio di fumo.

Niente a che vedere con l'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull delle scorse settimane, ha
catturato la mia attenzione l'immagine in sé, assolutamente fantastica (cliccateci dentro per vederla alla sua risoluzione originale oppure andate qui per scaricarla alla sua max risoluzione).

L'immagine è stata
ripresa dal satellite americano Earth Observing-1 (EO-1) con lo strumento ALI (Advanced Land Imager).

La debole scia di polvere del vulcano è indicata nella foto dalla parola 'plume'.

Video tour della simulazione di astronave per Marte, by Mars500!

NEWS SPAZIO :- E' di qualche giorno fa, tuttavia molto significativo, il video-tour di Diego Urbina che ci mostra l'interno della "simulazione di astronave" di Mars 500, la simulazione ESA di una missione completa su Marte, iniziata qualche giorno fa.

I dettagli dell'iniziativa li trovate in questo precedente post, al cui interno sono referenziati vari articoli sulla simulazione


Godetevi il video



e poi fatemi avere le vostre impressioni.


venerdì 18 giugno 2010

Navetta Russa Soyuz TMA-19 arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, credit NASATV)

NEWS SPAZIO :- E' arrivata questa notte (ore 00:21 ita) sulla Stazione Spaziale Internazionale la navetta russa Soyuz TMA-19 partita martedì scorso dal Cosmodromo di Baikonur
.

A bordo tre componenti dell'Expedition 24. La navetta si è agganciata ad una porta di accesso del modulo Zvezda, nel segmento russo della Stazione.

Ecco il video dell'aggancio e dell'accesso degli astronauti alla Stazione dal canale NAsatelevision di YouTube



Enjoy!

Nelle profondità del lato nascosto della Luna


NEWS SPAZIO :- Mare Ingenii, Faccia nascosta della Luna. Questa regione è nota agli scienziati terrestri per i suoi "Lunar Swirls", strani segni chiari sulla superficie lunare associati ad anomalie magnetiche.

Ma in questa regione vi sono altre "cose" molto interessanti. Individuato per prima dalle fotocamere ad alta risoluzione della sonda giapponese Kaguya-Selene, ecco un "buco" dalla forma irregolare. Nella prima immagine di questo post eccolo come è stato registrato dalla fotocamera Hi-res della sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), con una risoluzione di 0,55 m/pixel.

Abbiamo già parlato di questa specie di caverne, grotte sotterranee di probabile origine vulcanica (vedi qui


Anche in questo caso probabilmente si tratta del risultato di un lava tube parzialmente collassato.

L'immagine seguente mostra l'intera area circostante alla nuova grotta (risoluzione 200 m/pixel). La freccia indica appunto la posizione del buco.


La lettera S indica un lunar swirl.

Fonte dati, LROC web site.

Immagini, credit NASA/GSFC/Arizona State University.

giovedì 17 giugno 2010

Business spaziale per la società SpaceX ed il contratto milionario con Iridium

(Immagine, credit Chris Thompson/SpaceX)

NEWS SPAZIO :- Sono passate circa due settimane dallo storico successo del primo volo di test di Falcon 9, il primo razzo vettore commerciale interamente realizzato dalla società privata Space Exploration Technologies (SpaceX).

Alcuni giorni fa SpaceX e la National Space Organization (NSPO, l'agenzia spaziale civile per la Repubblica Cinese a Taiwan) avevano firmato un contratto per il lancio di un satellite scientifico per l'osservazione della Terra, il Formosat-5, lancio che potrebbe avvenire nel Dicembre 2013 dal sito di lancio nell'isola Omelek (U.S. Army Kwajalein Atoll, USAKA) nel Pacifico Centrale. Il vettore di lancio sarà Falcon 1. Ecco il comunicato stampa dell'accordo.

La notizia adesso è che SpaceX ed Iridium Communications Inc. hanno firmato un contratto milionario che vedrà il nuovo razzo vettore Falcon 9 come fornitore dei servizi di lancio per la nuova costellazione di satelliti Iridium NEXT.

Il contratto, del valore di 492 milioni di dollari USA, è il più grande (per importo) contratto commerciale singolo. Iridium è l'unico operatore satellitare mobile che offre copertura su tutto il globo terrestre.

A partire dal 2015 e per due anni Falcon 9 di SpaceX porterà in orbita LEO un certo numero (ancora non definito) di più di un satelliti Iridium NEXT (più di uno per ogni missione).
A tale scopo verrà realizzato un apposito sito di lancio nella Vandenberg Air Force Base (VAFB) in California. Oltre a ciò Iririum sta valutando ulteriori servizi e nuovi contratti.

Vedo sempre più passi concreti ed importanti per l'esplosione del business spaziale privato.

Ecco il comunicato stampa di quest'ultimo successo di SpaceX.

Le incredibili fotografie della vela solare della sonda Giapponese IKAROS


NEWS SPAZIO :- Testimoniamo un nuovo grande successo del Giappone spaziale. Continuiamo a parlare della sonda IKAROS e godiamoci queste incredibili fotografie della sua vela solare completamente - e perfettamente - dispiegata.


Un "autoritratto" molto hi-tech, sì perché queste favolose immagini sono state riprese da due mini fotocamere DCAM1 e DCAM2, facenti parte della sonda stessa.


Le immagini che vedete sono state riprese dalle due fotocamere e testimoniano la perfetta apertura della vela solare.


Sei centimetri di diametro per sei centimetri di altezza sono le dimensioni di questi piccoli gioielli, i quali si sono separati da IKAROS (dopo il dispiegamento della vela solare) ed hanno ripreso le foto dell'intera navicella, trasmesse poi al satellite in wireless.


Le due fotocamere sono state espulse dalla sonda per mezzo di una molla e sono destinate a non tornare indietro alla navicella, come vedete nella figura sottostante.


Andate alla sezione del blog dedicata a IKAROS al seguente URL per conoscere tutti i meravigliosi dettagli della missione


Immagini, fonte JAXA.

Fonte dati, JAXA, IKAROS Blog, The Planetary Society.

mercoledì 16 giugno 2010

Nella Luna molta più acqua molecolare di quanto si ritenesse in passato, by NASA!

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Per più di 40 anni la nostra Luna è stata considerata un corpo prevalentemente secco, arido, asciutto. Acqua e Luna non andavano d'accordo. Nel tempo però questa visione è andata via via cambiando e recentemente abbiamo dimostrato che le cose sono molto differenti.

Sono infatti di pochi mesi fa i risultati entusiasmanti della missione lunare indiana Chandrayaan-1 e della missione americana LCROSS che ci mostrano un corpo celeste in cui l'acqua è presente in grande quantità (qui su News Spazio ne abbiamo parlato molto. Andate alla sezione 'Luna' del blog).

A queste evidenze si aggiunge adesso un nuovo studio finanziato dalla NASA (Astrobiology, Mars Fundamental Research e Lunar
Advanced Science and Exploration Research nella Planetary Division di Washington), il quale analizzando con nuove tecniche campioni di roccia lunare di due missioni Apollo e di un meteorite lunare sostanzialmente afferma che la quantità d'acqua (molecolare, all'interno del materiale roccioso) è almeno cento volte superiore (come ordine di grandezza) rispetto a quanto ritenuto in passato. E non solo. Vediamo in dettaglio.

Scienziati americani, tra cui alcuni del Carnegie Institution’s Geophysical Laboratory di Washington, hanno analizzato i campioni lunari utilizzando nuove tecnologie di indagine in grado di rilevare la presenza di molecole d'acqua in parti per miliardo. Le parole di Francis McCubbin (Carnegie) ed autore principale dello studio pubblicato nel Proceedings of the National Academy of Sciences: "... abbiamo cercato Idrossile, un composto con un atomo di ossigeno legato con idrogeno, ed Apatite... ".

I ricercatori hanno poi combinato le misurazioni ottenute dai campioni di roccia lunare con modelli che caratterizzano come il materiale si era cristallizzato durante la formazione della Luna, quando questa si raffreddò. Ciò che ne è venuto fuori è che il contenuto minimo d'acqua va da 64 parti per miliardo a 5 parti per milione, molto maggiore rispetto alle precedenti stime, le quali ipotizzavano una presenza d'acqua pari a meno di 1 parte per miliardo.

E' ormai opinione comune che la Luna sia stata originata dal risultato di un impatto tra un oggetto delle dimensioni di Marte e la Terra avvenuto circa 4,5 miliardi di anni fa. Questo impatto produsse una grande quantità di materiale che andò a finire un orbita terrestre e che poi si compattò formando la Luna. Durante tale processo di compattamento, ad un certo punto il magma formatosi cominciò a raffreddarsi e durante tale raffreddamento le molecole d'acqua o si dispersero nello Spazio o rimasero preservate all'interno della Luna come molecole di idrossile.
Sebbene in concentrazioni piccole (ma molto più di quanto si riteneva in passato) l'acqua fa parte della Luna sin dalla sua formazione.


Qui sotto il contributo video NASA



Fonte dati, NASA.

Iniziata la missione della navetta russa Soyuz TMA-19, a bordo Expedition 24

(Immagine, credit NASATV)

NEWS SPAZIO :- E' partita dal cosmodromo di Baikonur ieri sera alle ore 19:35 (ita) la nuova navicella russa Soyuz TMA-19 diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale.

A bordo vi è l'Expedition 24 (il 24° equipaggio della ISS), gli astronauti americani Doug Wheelock e Shannon Walker ed il cosmonauta russo Fyodor Yurchikhin.

Due giorni di viaggio e raggiungeranno la Stazione. Ad aspettarli il comandante dell'Expedition 24 Alexander Skvortsov e gli altri ingegneri di volo (Flight Engineer) Mikhail Kornienko e Tracy Caldwell Dyson.

Ecco il bel video del lancio notturno.



Enjoy!

martedì 15 giugno 2010

Le bellissime foto del recupero della capsula di rientro della sonda giapponese HAYABUSA

NEWS SPAZIO :- Nella giornata di ieri è stata recuperata la capsula di rientro della sonda giapponese Hayabusa, tornata sulla Terra con un atterraggio morbido domenica scorsa nel Sud dell'Australia, al Woomera Test Range. Guardiamo alcuni momenti del recupero.

Ecco la capsula perfettamente integra in attesa del recupero, dopo una missione durata sette anni e dopo aver percorso più di 2 miliardi di Km.


(Immagine, credit Jaxa)

Qui sotto invece un tecnico che ne effettua le prime ispezioni.

(Immagine, credit Jaxa)

Ecco lo scudo termico, la protezione durante il rientro.

(Immagine, credit Jaxa)

Le foto che seguono fanno invece parte della galleria Flickr dell'Australian Science Media Centre. La prima di esse mostra i tre contenitori adibiti a trasportare la capsula una volta recuperata

(Immagine, credit Australian Science Media Centre)

Qui sotto vedete la "clean room", la camera di isolamento all'interno dell'Instrumentation Building del Woomera Test Range, pronta ad ospitare la capsula per le prime analisi prima di inviarla in Giappone (nei prossimi giorni).

(Immagine, credit Australian Science Media Centre)

L'ultima foto ritrae l'elicottero che ha trasportato la capsula di rientro di Hayabusa in atterraggio al Woomera Test Range

(Immagine, credit Australian Science Media Centre)

Enjoy!
Per saperne di più su Hayabusa leggete qui

http://newsspazio.blogspot.com/2010/06/la-sonda-giapponese-hayabusa-torna-casa.html

e qui

http://newsspazio.blogspot.com/2010/06/le-ultime-foto-della-sonda-giapponese.html
http://newsspazio.blogspot.com/2010/06/la-sonda-giapponese-hayabusa-e-tornata.html

Fonte dati, Jaxa, The Planetary Society.

lunedì 14 giugno 2010

Le ultime foto della sonda giapponese HAYABUSA e della capsula di rientro

NEWS SPAZIO :- Ho trovato queste due immagini spettacolari del rientro a Terra della sonda giapponese Hayabusa.

Al termine del suo viaggio durato sette anni e dopo aver percorso più di 2 miliardi di chilometri ecco la sonda giapponese (il Falco Pellegrino) nel suo ultimo appuntamento con l'atmosfera terrestre


Qui sotto invece ecco la capsula di rientro dopo il suo atterraggio in Australia perfettamente integra


in attesa di essere recuperata.

Leggete qui sotto per saperne di più sul rientro a casa di Haybusa

http://newsspazio.blogspot.com/2010/06/la-sonda-giapponese-hayabusa-e-tornata.html

http://newsspazio.blogspot.com/2010/06/la-sonda-giapponese-hayabusa-torna-casa.html

Qui sotto propongo il video NASA - appena distribuito - della discesa di Hayabusa, lo stesso pubblicato nel post precedente, nella versione "processata", in cui cioè le immagini sono stabilizzate e zoomate. E' davvero stupendo



Fonte dati, The Planetary Society, NASA.

Immagini, credit Jaxa.

La sonda giapponese HAYABUSA è tornata a casa con il suo prezioso carico

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- La sonda giapponese HAYABUSA è tornata a casa. Dopo un viaggio lungo più di 2 miliardi di chilometri durato circa sette anni, ieri domenica 13 Giugno 2010 la piccola astronave è entrata nell'atmosfera terrestre (erano le 16:00 ora italiana).

Tre ore prima, a circa 25.000 miglia (42.233 Km) dalla Terra, una piccola capsula si è separata dalla sonda - erano le ore 12:51 - capsula che poi è atterrata con un paracadute nella Woomera Prohibited Area nel Sud dell'Australia.

(Immagine, credit ISAS / JAXA)

Al suo interno, sperabilmente, vi sono i preziosi campioni di suolo/roccia/polvere prelevati dall'asteroide Itokawa. Leggete qui sotto per saperne di più


Scienziati da tutto il mondo hanno monitorato il ritorno a casa di Hayabusa. Qui sotto avete lo spettacolare video ripreso da un aereo DC-8 della NASA (qui l'URL originale di 43,2 MB)



La scia luminosa principale è la sonda Hayabusa che si disintegra a contatto con l'atmosfera terrestre. Il puntino luminoso che si vede a destra (quello che sembra essere davanti ai detriti di Hayabusa) è proprio la capsula di rientro nel suo atterraggio controllato.

AGGIORNAMENTO
L'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA ha comunicato che questa mattina (ore 09:08 ita) è terminato con successo il recupero della caspula di rientro di Hayabusa.

venerdì 11 giugno 2010

Sonda spaziale IKAROS, vela solare correttamente espansa, by JAXA!

NEWS SPAZIO :- Continuiamo a parlare della sonda giapponese IKAROS (Interplanetary Kite-craft Accelerated by Radiation Of the Sun) lanciata il 20 Maggio scorso dal Centro Spaziale di Tanegashima nel sud del Giappone su di un razzo vettore H-IIa insieme alla sonda AKATSUKI.
Ne avevamo parlato qui


L'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA ha diffuso un comunicato stampa nel quale viene data notizia dell'avvenuto dispiegamento della vela solare di IKAROS, la quale ha già iniziato a generare energia elettrica. Suo scopo principale è però testare la possibilità di realizzare una nuova forma di propulsione, cioè produrre un'accelerazione sfruttando il vento solare. Andare a leggere questo articolo per maggiori dettagli


Il dispiegamento della vela solare era iniziato lo scorso 3 Giugno. Ieri 10 Giugno è arrivata in JAXA la conferma che la vela si era correttamente espansa e che da 770 Km di distanza dalla Terra stava generando energia elettrica attraverso il sottilissimo film di celle solari con cui è parzialmente rivestita.


Grandissimo successo quindi per questo nuovo primato giapponese in campo spaziale.

L'immagine qui sotto fornisce uno schema degli step di dispiegamento della vela solare


Qui sotto un momento del dispiegamento fotografato da una telecamera di bordo di IKAROS


Immagini, credit JAXA.

giovedì 10 giugno 2010

La sonda giapponese HAYABUSA torna a casa con un pezzo di asteroide

(Immagine, credit NASA/JPL)

NEWS SPAZIO :- Una nuova "prima volta" in campo spaziale. Tra pochi giorni, il 13 Giugno appunto, tornerà a casa la sonda giapponese Hayabusa. Dov'è la novità? E' la prima missione spaziale ad aver avuto un contatto con un asteroide ed a tornare sulla Terra con un campione di esso.

Lanciata il 9 Maggio 2003 dal Kagoshima Space Center, la sonda (dal peso di 510 Kg) era stata progettata come un laboratorio per testare nuove tecnologie necessarie a raggiungere altri corpi celesti e riportarne campioni sulla terra, tecnologie come propulsione spaziale elettrica, navigazione autonoma, capsule di rientro ecc. ecc.

La sonda incontrò l'asteroide Itokawa nel Settembre 2005. Hayabusa trascorse i successivi due mesi e mezzo a studiarlo: forma, suolo, topografia, composizione dei minerali presenti, gravità e come esso rifletteva i raggi del sole. Il 25 Novembre 2005 Hayabusa effettuò un breve atterraggio sulla superficie dell'asteroide con l'obiettivo di prelevare un po' di materiale da riportare a Terra. Si è trattato del primo tentativo in assoluto in tal senso.

Nel Gennaio 2007 Hayabusa iniziò il suo avventuroso viaggio di ritorno, costellato di anomalie e sfide tecnologiche vinte dal controllo di missione. E adesso manca davvero poco. Domenica prossima avverrà l'atterraggio della capsula di rientro che la sonda giapponese rilascerà nell'atmosfera terrestre. L'area target è il Woomera Test Range nel Sud dell'Australia. Sono in atto le ultime manovre di correzione di rotta per centrare l'obiettivo da parte di tecnici giapponesi ed americani. L'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA e la NASA hanno collaborato sin dall'inizio della missione e continueranno insieme fino all'ormai prossimo atterraggio.

Hayabusa, la cui velocità attuale è di 12,2 Km/sec, ha percorso più di 2 miliardi di Km da quando è stata lanciata nel 2003.

Subito dopo il suo atterraggio la capsula di Hayabusa verrà prelevata dal personale di missione giapponese e verrà trasportata in un centro JAXA specializzato - il Planetary Sample Curation Facility - a Sagamihara (Giappone), dove scienziati giapponesi, americani ed Australiani eseguiranno un'analisi preliminare del suo contenuto.

(Immagine, credit The Planetary Society)

Verranno utilizzati protocolli simili a quelli usati per le rocce lunari portate sulla Terra dalle missioni americane Apollo. Le parole di Mike Zolensky, scienziato NASA del Astromaterials Research and Exploration Science Directorate al Johnson Space Center di Houston: "Queste analisi preliminari seguono i protocolli di base utilizzati per le rocce lunari di Apollo e per i campioni di Genesis e Stardust. Se questa capsula conterrà campioni dell'asteroide, riteniamo che ci vorrà un anno per determinare le caratteristiche principali di tali campioni e per imparare come maneggiarli al meglio. Dopodiché i campioni saranno distribuiti agli scienziati di tutto il mondo per analisi più dettagliate".

Fonte dati, NASA, JAXA, Planetary Society.

mercoledì 9 giugno 2010

Titano, idrogeno, acetilene, le fesserie dei Media Ufficiali ed i dati NASA (Parte 2)

(Immagine, credit NASA/JPL)

NEWS SPAZIO :- Continuiamo a parlare di Titano dopo l'introduzione del precedente post fornendo i dati disponibili così come diffusi dalla NASA.
Allora, sono stati pubblicati recentemente due studi che mostrano i risultati di analisi e ricerche compiute sui dati inviati a Terra dalla sonda Cassini (NASA/ESA/ASI), studi che analizzano la complessa dinamica dell'attività chimica nell'atmosfera e nella superficie di Titano. Grazie al cielo Cassini effettuerà altri voli ravvicinati sulla luna (flyby) e nuovi dati verranno rilevati.

Fino ad ora due sono i fatti individuati:

1) secondo il primo dei due studi, pubblicato nella rivista specializzata Icarus, vi sono molecole di idrogeno che discendono dall'atmosfera di Titano e scompaiono una volta arrivate in superficie

2) nell'altro dei due studi, pubblicato nel Journal of Geophysical Research, viene fatta una mappatura degli idrocarburi presenti nella superficie di Titano e da questa viene evidenziata una mancanza di Acetilene.

E questo è tutto! Da qui in poi si aprono le possibili ipotesi svolte a spiegare il fenomeno.


Processi biologici
Una, la più affascinante certamente, ma sempre e soltanto una ipotesi (tra tante) è che i fenomeni osservati siano dovuti a processi biologici, ad una forma di vita quindi che consumerebbe Acetilene ed idrogeno rispettivamente come forma di cibo e di gas da respirare. Si tratterebbe di una forma di vita basata sul metano - differente quindi dalla vita sulla Terra - già ipotizzata da astrobiologi nel 2005 ma comunque solo a livello teorico.

L'articolo della NASA lo scrive esplicitamente:

"... To date, methane-based life forms are only hypothetical. Scientists have not yet detected this form of life anywhere..."

[Trad.] "... Ad oggi forme di vita basate sul metano solo solamente ipotetiche. Gli scienziati non hanno ancora rilevato questa foram di vita in nessun luogo..."


Processi non-biologici
Vi sono poi altri studiosi che invece ipotizzano una causa chimica e comunque non-biologica come responsabile degli eventi sopra descritti, una serie di reazioni chimiche che potrebbero coinvolgere un minerale che faccia da catalizzatore.

Un'altra ipotesi per la scomparsa dell'Acetilene potrebbe essere dovuta ai raggi cosmici che possano trasformarlo in molecole più complesse che poi cadano al suolo e che quindi non presentino più la "firma" dell'Acetilene stesso.


E allora?
Molto lavoro attende ancora gli scienziati coinvolti nella missione Cassini ed altri flyby della sonda forniranno nuovi dati. La mia sensazione è che occorra ancora del tempo per trovare la "pistola fumante" di una delle qualunque delle ipotesi - appunto - ipotizzate.

Anch'io vorrei leggere che è stata trovata la vita in un altro corpo celeste. Sarebbe meraviglioso e sconvolgente, ma vorrei leggerlo solamente se ciò fosse dimostrato come vero e non come tentativo di fare scoop. Non sarebbe scienza!

Parte 1 - Parte 2

Fonte dati, NASA.

Titano, idrogeno, acetilene, le fesserie dei Media Ufficiali ed i dati NASA (Parte 1)

(Immagine, credit Cassini Imaging Team, SSI, JPL, ESA, NASA)

NEWS SPAZIO :- Titolo alternativo: Chi o piuttosto COSA sta consumando idrogeno ed acetilene su Titano?

Ogni parola ha un proprio significato, talvolta anche più di uno, ma guai a giocare con essi. Ne vengono fuori cose non vere ed estremamente dannose, specialmente poi se si aggiungono arbitrariamente nuovi significati a vecchie parole.

Prendiamo ad esempio la parola IPOTESI: essa indica una "possibile spiegazione" ad un fenomeno ancora sconosciuto. Tale possibile spiegazione scaturisce tipicamente come "atto creativo" dall'analisi di alcuni dati relativi al fenomeno in esame. Ma prima di diventare un FATTO VERO è imperativo che tale ipotesi debba essere DIMOSTRATA.

Molto semplice, vero? Un po' di buonsenso ed elementari regole di quella disciplina chiamata logica - non è una cosa aliena, era nota sin nell'antica Grecia - dovrebbero bastare.

Invece no! Purtroppo questo non succede sempre, talvolta è più sensazionalistico gridare "NASA, FORME DI VITA SU TITANO", come ha pubblicato alcuni giorni fa il sito web di un importante quotidiano nazionale, un grande media tradizionale e quindi con molto peso mediatico.

Ecco qui sotto l'URL di questo articolo


Cito alcune parole tratte da esso:

"La sonda [Cassini] ha scoperto l'esistenza di organismi che respirano e si cibano di sostanze esistenti sulla superficie di Titano: forme di vita inusuali perché gli oceani e i fiumi del satellite non sono formati da acqua ma da metano... "

Lasciatemelo dire chiaramente: niente e nessuno ha mai dimostrato l'esistenza di vita al di fuori del pianeta Terra, tantomeno la presenza di microrganismi che respirano e si cibano sulla luna di Saturno. Chi afferma il contrario semplicemente spara grosse, immense, galattiche cavolate!

Mi spiace molto che una testata giornalistica di un così grande spessore caschi così miseramente in campo scientifico. Proprio non ne capisco il motivo. Per qualche click in più? Poca conoscenza da parte di autori-redattori? Certamente sì, ma non si tratta di una forma di suicidio avere una organizzazione che produce un prodotto non veritiero? Il pubblico viene ritenuto così ignorante tale da bersi tutte le fesserie purché queste siano stampate?

Chi legge questo blog conosce bene la cura che metto nel dare una notizia. Fonti ufficiali, incrociare i dati ed attenersi ai fatti, anche qui con buonsenso e con un "minimo" di competenza.

Ma anche questa spesso è merce rara, specialmente nel nostro paese. Tristemente abbiamo avuto modo di sottolineare questa mancanza di cultura scientifica molte volte, ma ogni volta che trovo una nuova perla di "cavolata" non posso fare a meno di stupirmi.

Mi sono dilungato parecchio con quella che avrebbe dovuto essere solamente un'introduzione. Nella seconda parte di questo articolo verranno descritti i fatti, veri e dimostrati dalle osservazioni di Cassini, così come pubblicati dalla NASA.

Parte 1 - Parte 2

Fonte dati, NASA.

lunedì 7 giugno 2010

Il cielo di Islanda libero dal fumo del vulcano Eyjafjallajokull

(Immagine, credit ESA)

NEWS SPAZIO :- Questa spettacolare immagine - bellissima per la sua definizione, cliccateci sopra - mostra l'Islanda ormai libera da ogni pennacchio di fumo e cenere prodotti nelle settimane scorse dal vulcano Eyjafjallajokull.

La foto è stata acquisita lo scorso 24 Maggio 2010 dallo spettrometro Medium Resolution Imaging Spectrometer a bordo del satellite europeo Envisat ed ha una risoluzione di 300m.
Il vulcano Eyjafjallajokull è visibile nella zona scura della costa sud dell'isola.

Qui sotto trovate le precedenti immagini del vulcano
in attività

Il passato di Marte, un ambiente favorevole alla vita, by NASA!

(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech/Cornell University)

NEWS SPAZIO :- Quattro anni di analisi da parte degli scienziati! E' questo il tempo che è servito per analizzare i dati relativi ad un campione di roccia studiato dal Mars Exploration Rover Spirit nel 2005 e che sembra essere una delle scoperte più significative dei piccoli rover esploratori.

Il risultato delle varie analisi descrive un suolo marziano con alte concentrazioni di carbonato, il quale ha tipicamente origine in ambienti umidi (acqua!) e neutri (si dissolve in acido). L'antica presenza di acqua infatti è stata confermata essere non acida.
Tutto questo ha portato i ricercatori ad affermare che l'ambiente passato di Marte presentava condizioni ambientali tali da essere favorevole alla vita (pubblicazione on line su Science).

I rover NASA avevano già incontrato in precedenza ambienti che mostravano prove di presenza d'acqua nel passato di Marte, ma i dati avevano sempre indicato che le condizioni avrebbero potuto essere acide (acido = condizioni poco favorevoli alla vita).

"Questa è una delle scoperte più significative dei rovers" sono le parole di Steve Squyres della Cornell University in Ithaca, il P.I. dei MER Spirit ed Opportunity, nonché coautore della ricerca pubblicata. "Un consistente deposito di carbonato in un affioramento di Marte ci dice che condizioni potenzialmente favorevoli alla vita erano presenti ad un certo punto [del suo passato] in quel luogo".

Nel suo cammino dalla cima della collina Husband fino alle vicinanze dell'altopiano Home Plate Spirit ha studiato vari affioramenti rocciosi. Tra questi uno in particolare di nome Comanche ha circa un quarto del suo volume composto di Magnesium Iron Carbonate (carbonato di ferro Magnesio).

(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech/UA/Cornell/NM Museum of Natural History and Science)

Si tratta di una concentrazione dieci volte superiore rispetto ad ogni precedente scoperta di carbonato in una roccia marziana.

Fonte dati, NASA.